ODESSA
The Final Day/Il Giorno Del Giudizio
Etichetta: Lizard Records / Andromeda Relix
Anno: 2009
Durata: 48 min
Genere: progressive rock
Quasi dieci anni fa un nome nuovo si affacciò nel panorama progressive
rock nazionale. Erano gli Odessa, uscivano su Mellow Record e il loro
"Stazione Getsemani" fu subito ben accolto dalla critica. Incuriosito
dalle buone recensioni acquistai presto il disco, che effettivamente si
dimostrò molto buono. Il nome rimanda ovviamente agli Area, ma la
proposta del gruppo non era poi così vicina alla musica di Fariselli e
compagni, tranne che per qualche vocalizzo "alla Stratos", ne
"L'Incontro (Stratosfera, l'Angelo)" o in "Di Buio E Luce"ad esempio,
da parte dell'ottimo Lorenzo Giovagnoli, anche abile tastierista. Gli
Odessa erano decisamente più inquadrati in un rock progressivo di
stampo italiano e inglese, ben attenti ad alternare sapientemente belle
canzoni a momenti strumentali mai eccessivi, arrangiamenti arditi a
melodie più classiche e ariose, il tutto condito da una buona
preparazione strumentale dei singoli. Ciliegina sulla torta le
riproposizioni di "Alzo Un Muro Elettrico" (Rovescio Della Medaglia) e
"Caronte" (The Trip).
Un disco che ho ascoltato diverse volte negli anni e che trovo
sempre piacevole grazie alle belle "Di Buio E Luce", "Lotta Per Il
Dominio", "La Sfera", ecc.
Ho accolto quindi con favore, dopo circa dieci anni, la notizia
del nuovo album degli Odessa che in questo lungo lasso di tempo se da
una parte hanno trascurato l'aspetto discografico dall'altra si sono
dedicati all'attività concertistica che ha regalato loro diverse
soddisfazioni e riconoscimenti sia in Italia che all'estero. C'è da
segnalare inoltre, rispetto all'esordio, l'entrata in formazione di un
nuovo batterista, Marco Fabbri, e di un nuovo chitarrista, Giulio
Vampa, accanto al leader Lorenzo Giovagnoli e al bassista Valerio De
Angelis.
"The Final Day/Il Giorno Del Giudizio" si presenta fin dai primi
istanti ben più duro del precedente, anche se l'approccio compositivo
rimane molto eclettico. L'ossatura è quindi molto rock ma i brani sono
scritti e arrangiati con maestria e con soluzioni spesso ben poco
ordinarie o facili.
Il gruppo sembra quindi aver trovato una sua dimensione,
probabilmente più originale rispetto all'esordio. Gli anni '70 la fanno
sempre da padrone, tra progressive, pop e hard rock di scuola Deep
Purple; non mancano comunque alcune concessioni al (prog) metal.
Molto bella "Viene La Sera", con un ottimo assolo di chitarra da parte del bravissimo Vampa.
Prendiamo poi "Taxi", che personalmente trovo più vicina come atmosfera a Lucio Battisti che non ai... boh, Genesis.
"Final Day", "Senza Fiato" e "Depèche Toi" mettono in mostra la
caratura tecnica dei musicisti, veramente notevole. Tutti gli strumenti
si incrociano perfettamente, gli incastri ritmici e le armonie sono
studiate veramente alla perfezione, roba non alla portata di tutti...
Non mi convince troppo "Compra", hard rock suonato sì alla grande
ma a mio avviso un po' risentito e anche scontato come testo. Ecco, i
testi denotano in generale molta cura nella fase di stesura e
attraverso essi gli Odessa sembrano mettercela tutta nell'invitare il
prossimo a vivere la propria vita invece di starsene davanti alla TV.
Molto bello quello della già citata "Taxi", che trasmette veramente la
voglia di ricominciare o quantomeno ad alzare lo sguardo.
C'è comunque qualcosa che non mi convince del tutto. Giovagnoli è
un cantante ottimo, che sa usare la voce con maestria e creatività;
trovo però che troppo spesso usi una timbrica troppo nasale che
personalmente mi lascia qualche dubbio. Certo, la cover di "Cometa
Rossa" (Area) ci conferma l'eccellenza di questo musicista,
l'impostazione usata però in alcuni pezzi non mi convince troppo.
Inoltre c'è una certa pesantezza di fondo nelle composizioni,
spesso troppo "piene" e appesantite anche laddove magari un'apertura
melodica anche semplice avrebbe potuto rendere più fruibili e
scorrevoli i brani.
In conclusione, il gruppo è sicuramente cresciuto, c'è maggior
affiatamento e coesione tra gli strumenti ma a livello di ascolto oggi
preferisco "Stazione Getsemani", forse più ingenuo e derivativo ma
anche più "leggero", se capite cosa intendo dire.
Magari tra qualche mese o anno la penserò diversamente.
Certo è che se cercate del buon rock fatto in Italia non potete prescindere dagli Odessa.
(Linho - Giugno 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail Odessa: lollo@odessazone.com
Sito Odessa: http://www.odessazone.com/
Sito Andromeda Relix: http://www.andromedarelix.com/