NOCTURNUS
The Nocturnus Demos

Etichetta: Karmageddon Media
Anno: 2004
Durata: 41 min
Genere: death metal


I primi due album dei floridiani Nocturnus costituirono un punto di svolta nella storia del death metal e del techno-death. L'utilizzo delle tastiere li rese dei veri e propri pionieri nel genere. Di questo, però, se ne è già parlato nelle relative recensioni, che trovate nell'archivio di Shapeless. In questa sede faremo un ulteriore balzo indietro, scoprendo i loro due demo, ripubblicati in formato digitale dalla Karmageddon Media.
Il libretto contiene numerose immagini di repertorio: foto, manifesti di concerti, recensioni tratte da fanzine dell'epoca e altro ancora. Sono inoltre riportati i testi dei quattro brani compresi nel secondo demo, "The Science Of Horror", e alcuni cenni riguardo i primissimi passi mossi dalla band, curati dal batterista/cantante Mike Browning.
I demo sono proposti partendo dal più recente; però, per seguire meglio la cronistoria della band, preferisco andare in ordine cronologico.
Il primo demo, omonimo, venne registrato con la formazione seguente: Richard Bateman al basso, Mike Browning alla batteria e alla voce, Gino Marino e Vincent Crowley alle chitarre. Mike e Gino erano stati compagni negli Incubus (da non confondere con gli omonimi americani autori di "Beyond The Unknown" e "Serpent Temptation"), un gruppo esistito per pochi mesi e che pubblicò il demo "God Died On His Knees", poi ristampato anche in vinile. Richard arrivò dopo aver mollato gli Agent Steel, seguito a ruota da Vincent, che a sua volta lasciò gli Entity.
La band entrò in studio e incise quattro canzoni su un registratore a otto piste. Il demo inizia con "Nocturnus", un brano abbastanza in linea con lo stile che il gruppo maturerà negli anni a venire. Eppure, non verrà mai più ripubblicato. Death metal rabbioso e dai toni oscuri si incrocia con il thrash di matrice slayeriana. Nonostante la lunghezza e la presenza di assoli, la canzone non è particolarmente complicata, essendo dotata di una struttura semplice.
"B.C./A.D." diverrà un classico cavallo di battaglia per il combo floridiano. Qui troviamo una versione molto rozza ripetto a quella di "The Key", ma comunque valida.
"Unholy Fury" è il pezzo più canonico mai scritto dai Nocturnus. Le ritmiche accese e quasi sempre sostenute lo pongono come uno dei più arrembanti e trascinanti di questo inizio di carriera, ma la mancanza di originalità non gli permette di distinguersi. Non che si tratti di un brutto brano: semplicemente, non si allaccia agli altri, essendo troppo influenzato dalle sonorità di Morbid Angel e Slayer.
"The Entity" è un altro bel brano veloce e roccioso, nel quale si intravedono alcune soluzioni che verranno riprese nei lavori succesivi.
Dopo la pubblicazione di "Nocturnus", Richard e Vincent mollarono i compagni. Gino chiamò a rimpiazzarli il cugino Mike Davis alla chitarra e un suo amico, Jeff Estes, al basso. Nel settembre del 1988, la band propose a Luis Panzer di comporre alcune intro di tastiera. Il ragazzo, mentre era in sala prove, iniziò a suonare assieme agli altri anche durante "B.C./A.D.": ciò che ne uscì era assolutamente originale e diverso da tutti gli altri gruppi allora in circolazione. Fu in quel momento che il gruppo decise di confermarlo come membro permanente.
Poco dopo il quintetto ebbe l'opportunità di entrare nuovamente in studio. "The Science Of Horror" fu registrato nell'ottobre del 1988 e prodotto da John Oliva dei Savatage. Le canzoni contenute, "B.C/A.D.", "Standing In Blood", "Neolithic" e "Undead Journey", furono tutte riprese nell'album di debutto. La versione qui presente è più grezza, rallentata e con qualche leggera variazione negli arrangiamenti. Il suono è rozzo, ma comunque migliore rispetto al demo precedente, e difatti è possibile distinguere tutto senza problemi. L'esecuzione è invece molto buona.
Non mi dilungo ulteriormente, per una descrizione più dettagliata vi rimando all'ascolto (o alla lettura della recensione) di "The Key", visto che tutte e quattro le canzoni sono presenti in quel disco.
Questa ristampa farà certamente la gioia di tutti gli amanti dei Nocturnus. La qualità, per ovvi motivi, non raggiunge quella dei (primi) album, però chi vuole completare la loro discografia farà bene ad accaparrarsi anche questo CD. La storia del death metal è passata anche per di qua.
(BRN - Agosto 2009)

Voto: 8


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