NIFELHEIM (SWE)
Envoy Of Lucifer
Etichetta: Regain Records
Anno: 2007
Durata: 45 min
Genere: blackened thrash metal
Per chiunque tra voi voglia sentirsi un bel disco di metal estremo
vecchia scuola senza correre il rischio di ritrovarsi tra le mani una
ciofeca tipo l'ultimo Darkthrone, uno dei nomi ai quali deve fare
riferimento sono senz'altro gli svedesi Nifelheim, band forse non molto
nota al grande pubblico ma già attiva da quasi vent'anni: era il 1990
quando i gemelli Erik e Per "Pelle" Gustavsson, in arte Tyrant e
Hellbutcher, dopo un'esperienza con una band a dir poco seminale come i
Treblinka (ovvero la prima incarnazione della creatura successivamente
nota con il nome Tiamat), misero in piedi questo progetto che, dopo il
demo "Unholy Death", debuttò nel '94 con un disco omonimo proponendo
una miscela dinamitarda tra la furia del thrash e la malignità del
black più grezzo, e collezionando successivamente altri due full-length
("Devil's Force" e "Servant of Darkness") più vari split (tra cui uno
con gli storici Vulcano nel 2006) che li assunsero allo stato di band
di culto del panorama estremo, anche per aver avuto nelle proprie fila,
per un seppur breve periodo, un certo Jon Nodtveidt (miseria e
ignominia su chi tra voi non conosca questo nome!). Ultima produzione
in ordine di tempo è questo "Envoy Of Lucifer", che sancisce anche il
passaggio ad un'etichetta in continua crescita come la Regain, e che
rappresenta, a mio avviso, la miglior prova dell'ensemble svedese:
forti di una line-up rinnovata, comprendente le due asce dei
connazionali Necrophobic e Peter Stjarnvind (ex-Entombed e Merciless,
hai detto niente!) dietro le pelli, la band decide di modificare
parzialmente le proprie coordinate, puntando maggiormente su strutture
affini al metal anni ottanta e razionalizzando di parecchio i momenti
più black-oriented; così facendo il caos primordiale delle precedenti
uscite assume, senza scemare minimamente, una veste rinnovata, che
rende i vari pezzi molto più "catchy" e godibili, senza, ripeto,
rinunciare ad un'oncia della propria potenza. In evidenza la
registrazione "severamente" analogica che regala alle singole tracce un
impatto assassino e devastante, con canzoni come la massacrante opener
"Infernal Flames of Destruction"e le successive ""Evocation Of The End"
e "Open The Gates Of Damnation" che possiedono un aplomb apocalittico
da olocausto nucleare da lasciarvi senza fiato. Menzione speciale per
"Claws Of Death", dove il drummer Insulter Of Jesus Christ (warname del
già citato Stjarnvind) si esibisce in un blast-beat schiacciasassi che
sublima la malignità dei riff (che sembrano uscire da un disco dei
Sarcofago) creando inni infernali pregni di un'intensità che mi ha
fatto tornare alla mente i Kreator del tellurico "Pleasure To Kill".
Meno volta alla distruzione totale e più attenta all'atmosfera è la
bellissima "Storm Of The Reaper", seguita dalla demoniaca title-track,
che ridà il via alla mattanza: a dir poco destabilizzante l'esecuzione
strumentale dei vari componenti, veramente bestiale e veemente, per non
parlare della prova dell'invasato singer Hellbutcher, del tutto priva
di cali di tensione. Aleggia lo spirito degli Hellhammer in "Evil Is
Eternal", traccia plumbea e funerea con un ritornello che si adagia
malevolo e trionfante su un tappeto di riff mortiferi, in pieno stile
Tom G.Warrior-iano, sostenuti da una doppia cassa insistente. La vera
mazzata però arriva alla fine con la clamorosa "No More Life", forse la
traccia più black dell'intero disco, superba conclusione di questa
discesa degli inviati di Lucifero messa in musica. "This album is not only music. It's a ritual. Listen and receive!". Da avere assolutamente.
(Ranstrom Gail - Settembre 2009)
Voto: 8.5
Contatti:
Mail Nifelheim (SWE): nifelheim-booking@hotmail.com
Sito Nifelheim (SWE): http://www.myspace.com/nifelheimofficial
Sito Regain Records: http://www.regainrecords.com/