NEO CULTIS
The 3rd eXperiment: Sex, Hate & Necrophilia (MCD)

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2008
Durata: 14 min
Genere: cyber black/death metal


I Neo Cultis sono francesi, di Perpignan, dove si sono formati nel 1999. L'idea originaria del progetto spetta ad un certo Exis, al quale presto si è aggiunto Kaeïss. Sin dall'inizio, la formazione ha subito diversi cambiamenti, soprattutto alle tastiere ed alla batteria, che ne hanno influenzato la direzione musicale. E' così che nel 2001 ha preso forma il demo "Haereti-K".
Altri cambi di formazione, e nel 2004 il gruppo è approdato su full-length con "Okkult: Act II". In seguito, dopo alcuni concerti, Exis e Kaeïss sono rimasti nuovamente da soli, tanto che i Neo Cultis hanno dovuto sospendere in un certo senso le attività, fino all'arrivo di Sköll. Ritornati ad essere un trio, e con un ritrovato entusiasmo, i Neo Cultis si sono messi subito al lavoro. Exis ha cambiato il suo moniker in L'Archange, così da celebrare un nuovo inizio per la band.
"The 3d eXperiemnt: Sex, Hate & Necrophilia" segna il ritorno dei francesi. Questo MCD è stato registrato nel settembre del 2008, ed il missaggio ed il mastering hanno avuto luogo nello studio Lost Reflection.
L'Archange si è occupato della voce e della programmazione, Kaeïss del basso e Sköll della chitarra.
Il promo in mio possesso mostra, in copertina, delle celle mortuarie, tutte chiuse salvo una. Il resto della grafica è realizzato nel medesimo stile che ha contraddistinto le altre uscite dei Neo Cultis. Il logo della band, come di consueto, è arricchito da un bel 666.
Il MCD contiene cinque tracce per un solo quarto d'ora di musica.
Si parte con "The Black Trinity": questo brano ci introduce nel mondo cibernetico ed inquietante dei Neo Cultis, grazie a battiti freddi e meccanici, ed a note lunghe e sintetiche. L'effetto complessivo è gelido e distante, anche quando il gruppo parte al gran completo. La produzione non è il massimo della vita, ragion per cui basso e chitarre si sentono piuttosto distanti, messi in secondo piano da una programmazione pesante ed onnipresente. I vocalizzi sono tutti distorti, ma spaziano da urla tipicamente black ad un gutturale profondo. Nonostante i limiti produttivi, il tutto è realizzato con una grande professionalità. Non ci sono sbavature, e l'arrangiamento è pressochè perfetto. Il gruppo mette in mostra un grande affiatamento ed un buon senso della misura.
"Fire Of Salvation" prosegue sulle linee guida tracciate da "The Black Trinity". Essenzialmente, il riffing utilizzato dai Neo Cultis è di matrice black metal, arricchito da qualche spunto death. Le melodie, spesso distese, presentano le stesse caratteristiche stilistiche. L'originalità sta nella contrapposizione tra un basso ed una chitarra, impegnati in poderosi lavori ritmici, e le melodie portate avanti da sonorità sintetiche, mai naturali, e da una ritmica elettronica e inarrestabile. Altri gruppi, ovviamente, propongono una ricetta simile, ma i Neo Cultis si dimostrano discretamente validi.
"Volupté Funèbre" è un brano molto melodico, che potrebbe ricordare vagamente i vecchi Crematory in salsa cyber-black, eheh. La melodia rende la canzone di facile impatto, e realizzata con una produzione migliore non sarebbe male come singolo. Personalmente l'ho trovata un po' scontata, ma credo che molti potrebbero apprezzarla proprio per questo suo impatto schietto e diretto.
"The Cell" è un altro esempio di come la musica di questi Neo Cultis vada dritta al sodo, senza perdersi in inutili complicazioni. Alcuni potrebbero trovare facile lo stile del gruppo, ma a parer mio la bontà del songwriting sta proprio in questo. Sono essenziali, questo sì. Proprio per questo, una qualità di registrazione migliore avrebbe giovato alla musica.
"Unleash The Dogs" è un bello strumentale, feroce e ben strutturato, che chiude il MCD nel migliore dei modi.
Credo che "The 3d eXperiment: Sex, Hate & Necrophilia" potrebbe assolvere bene al suo compito se fosse un demo o un promo. Si tratta però di un MCD ufficiale, e questo mi ha lasciato un po' perplesso. Va bene che è un'autoproduzione e che, in fin dei conti, è la musica che conta. Però, dato il genere proposto dai nostri, mi sembra che effettivamente la produzione sia un po' scarsetta. Anche rimanendo in ambito underground, chi suona cyber black o cyber death tende ad adottare delle registrazioni cristalline, o almeno nitide. Qui il suono è invece fangoso, sporco, e la cosa si adatta male ad una musica così schietta, lineare e melodica. Se questa semplicità compositiva avrebbe tutto da guadagnare da una qualità di registrazione pulitissima, in questo caso non viene valorizzata secondo i suoi meriti. Anzi, l'impressione che si ha è che, per essere un gruppo in giro dal 1999, le sue composizioni siano un po' povere e sempliciotte. Non so. Credo che alla fin fine tutto dipenda dai gusti. Effettivamente, la tracce sono tutte relativamente scontante, ma suonate bene e perfettamente equilibrate. Io darei una chance a questi francesi, l'importante è che in vista di un full-length futuro si sforzino a realizzare una produzione migliore, che come ho scritto prima gioverebbe alla loro musica.
(Hellvis - Aprile 2009)

Voto: 6


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