NEMESIS INFERI
Another Kind Of Evil

Etichetta: autoprodotto / Extreme Agency
Anno: 2010
Durata: 41 min
Genere: black metal melodico e sinfonico


I Nemesis Inferi sono attivi da tanti anni, dal 1997 per la precisione, anche se all'epoca il gruppo portava ancora il nome di Nemesis. Proprio nel 1997, il gruppo ha realizzato il suo primo demo di sole tre tracce. Nel 1999, col moniker Nemesis Inferi, la band ha esordito col suo primo full-length, "Sins Of Eden", pubblicato dalla Northern Darkness Records. Nel 2004 però, i Nemesis Inferi hanno deciso di prendersi una pausa. Perchè? Per via di tante vicissitudini: l'illusione di essere messi sotto contratto dalla Music For Nations, che aveva ben accolto il loro demo, è stata una prima mazzata, seguita dalla chiusura della Northern Darkness. Giusto il tempo per partecipare ad un tributo ai Bulldozer ad opera della Warlord Records, ed i Nemesis Inferi hanno accantonato temporaneamente il loro progetto.
Il gruppo è tornato attivo nel 2007 col singolo "Reborn From Fire", doppiato nel 2009 da "Somewhere In Darkness".
Infine, più convinti che mai, ecco i Nemesis Inferi si sono ripresentati all'appuntamento con un album. "Another Kind Of Evil", autoprodotto, è il loro secondo full-length, pubblicato a ben dieci anni di distanza dal suo predecessore.
"Another Kind Of Evil" è stato registrato nel maggio del 2009 nello studio SuonoVivo, sotto la supervisione di Dario Ravelli (che già aveva curato "Sins Of Eden"). La formazione che ha inciso il CD consiste in Beppe (voce e chitarra), Pier (tastiere), Riccardo (basso) e Salvi (batteria). Alla realizzazione del CD hanno inoltre contribuito gli ospiti Fuzzy (chitarra solista) e Jo D'Oscini (voce pulita).
Il secondo album dei Nemesis Inferi dura poco più di quaranta minuti, suddivisi in dieci tracce. Dieci tracce nelle quali il gruppo bergamasco mette in mostra tutto il suo talento melodico, la sua professionalità esecutiva, i suoi arrangiamenti curati. Stilisticamente, il quartetto è molto onesto: la loro musica è un black metal sinfonico e melodico, che non vuol tendere alcun tranello nè ai critici nè ai fan. La negatività del black metal ortodosso è distante anni luce, così come qualsiasi tentativo di flirtare con l'avantgarde. Come anche in passato, i Nemesis Inferi non hanno alcuna intenzione di tradire la loro ispirazione black genuina, e nemmeno la loro passione per questo genere musicale. Ascoltando le varie composizioni di "Another Kind Of Evil", si ha l'impressione di individuare il background musicale dei vari musicisti. Questi ragazzi sembrano cresciuti musicalmente nel periodo di maggior successo del black sinfonico, quando gruppi come i Cradle Of Filth la facevano da padroni. A questa influenza maggiore e incontrastata (quella del black sinfonico, non del singolo gruppo), vanno tenute in considerazione quelle di altri due generi molto in voga all'epoca: quella del gothic e quella del classic/power. In effetti, sovente la musica della band abbandona gli stilemi più tradizionalmente black per svilupparsi su territori musicali più propriamente metal. E l'impatto atmosferico e malinconico tipico di certo gothic, non può essere negato. Si ascolti ad esempio il gran lavoro della tastiera, semplice ma onnipresente. O anche le melodie sovente tristi. Il gruppo però preferisce sempre "toccare" questi generi, senza mai rubare spazio al black metal. Talvolta, alcune idee possono portare alla mente i vecchi Children Of Bodom. Queste loro caratteristiche sono tutte evidenti, e molto, in un disco come "Another Kind Of Evil". Un disco onesto e ben suonato, creativo e che non annoia, ma da un innegabile sapore anni '90.
Le canzoni sono tutte molto differenti fra di loro. Il lavoro delle due chitarre è interessante, e sà essere a volte anche commerciale ed immediato, senza per questo svendersi troppo. La sezione ritmica è puntuale e potente. I vocalizzi di Beppe sono molto aggressivi, e sono notevoli le parti in cantato pulito dell'ospite Fuzzy. La tastiera svolge un ruolo semplice ma azzeccato, che non sorprende ma non delude nemmeno.
L'unica pecca dei Nemesis Inferi è che a volte il loro songwriting non riesce a far meno di molti clichè tipici del genere, dando spesso l'impressione di aver già ascoltato determinati passaggi. Considerato che non si tratta di un gruppo di esordienti, sarebbe stato lecito attendersi uno stile più personale e delle idee meno derivative.
Tra i brani più significativi, a mio avviso, vi segnalo "Raise The Stake", la title-track e "Waiting For My Funeral".
Bello l'artwork, misterioso, ed il libretto, contenente tutti i testi (in inglese ma anche in italiano) ed una foto del gruppo.
In conclusione, "Another Kind Of Evil" potrà fare sicuramente la gioia di tutti i nostalgici del black sinfonico e melodico degli anni '90, e di chiunque abbia vissuto intensamente la scena metal di quegli anni. E' inoltre un lavoro apprezzabile, che come ho scritto in precedenza non annoia e si fa ascoltare in scioltezza. Personalmente, mi sarei aspettato qualcosina in più da questi Nemesis Inferi. Ma può andar bene così.
(EG - Luglio 2010)

Voto: 6.5


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Sito Nemesis Inferi: http://www.nemesisinferi.com/

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