NAUTHISURUZ
Visions
Etichetta: Haarbn Productions
Anno: 2009
Durata: 47 min
Genere: black metal sinfonico, melodico ed atmosferico
Ormai è una prassi consolidata, per la stragrande maggioranza dei
gruppi, di pubblicare al massimo un album all'anno, e non di più. Ma,
come ogni regola che si rispetti, esistono anche delle eccezioni.
Vediamo perciò che, nel solo 2008, i russi Nauthisuruz hanno pubblicato
ben tre full-length: oltre a "Visions", l'oggetto di questa recensione,
anche "State Of Mind" ed un disco senza titolo. Gli ultimi due lavori
sono stati pubblicati autonomamente, mentre "Visions" ha avuto la
benedizione della Haarbn Productions.
Già in passato, il gruppo di Mosca ha pubblicato più album nel
corso di dodici mesi. Nel 2006, anno nel quale tra l'altro i
Nauthisuruz si sono formati, i musicisti hanno realizzato "My World
Is..." e "Notes Of Inhumanitas". Da notare l'assenza di qualunque demo
o promo: il gruppo, fino ad oggi, si è espresso soltanto tramite album.
L'unica eccezione è una specie di antologia di composizioni, che
avrebbero dovuto vedere la luce in un album successivo. Non so se poi
queste canzoni siano effettivamente entrate a far parte della terza
opera dei Nauthisuruz, sta di fatto però che questo lavoro è stato
composto da cinque tracce anonime. Tale disco è stato intitolato "The
End Of Nauthisuruz" (2007). Sempre nel 2007, ha visto la luce "Sanity
Funeral".
Concentriamoci però sull'oggetto di questa recensione, quarto
full-length ufficiale composto e realizzato dai due artisti Casurus
(chitarra, programmazione e missaggio) e Sequoror (chitarra, missaggio
e voce).
"Visions" ha una copertina visionaria appunto, con il dio egiziano
Thot che compare al centro di una composizione strana, dominata dal
color verde. Le dodici pagine del libretto invece, contenenti tutti i
testi e colorate nel modo più vivace, presentano immagini epiche e
fantasy.
"Visions" contiene dodici composizioni, attraverso le quali i
Nauthisuruz danno ampio sfogo alla propria creatività. Il loro stile
musicale può essere definito come un black metal molto melodico e
sinfonico, caratterizzato da atmosfere sognanti, malinconiche, epiche
ma anche cibernetiche. La qualità di registrazione è ottima, molto
nitida, e questo va a tutto vantaggio del potenziale evocativo delle
composizioni. Tenendo però conto che il gruppo ha radici black, tale
registrazione tende ad essere eccessivamente "leccata", così da
smussare ogni lato appuntito della musica dei nostri.
Come professionalità, Casurus e Sequoror ne hanno da vendere. Le
varie tracce non presentano sbavature, i missaggi curati dagli artisti
sono perfetti, e la ricchezza timbrica è stupefacente. Le ritmiche
poderose delle chitarre danno "verve" ad una proposta musicale talvolta
eccessivamente sognante, mentre l'utilizzo di vocalizzi distorti (ma ce
ne sono anche di puliti) giustificano il debito al black metal. In
realtà, di black classico non c'è quasi più nulla, nemmeno dal punto di
vista testuale. Sarebbe più corretto ricercare le radici musicali del
duo russo nei gruppi avantgarde, o nel cyber-black. Anche l'ambient, la
dark ambient hanno avuto il loro peso nella crescita musicale dei
nostri. O, almeno, io suppongo questo, visti i risultati.
La musica contenuta in "Visions" non fa veramente male a nessuno,
ma è stata realizzata abbastanza bene per passare tre quarti d'ora in
tranquillità, senza grossi sbalzi umorali. Alcune canzoni sono meglio
di altre ("Invisible Is Obvious", "Ode For Man"), ma nel suo complesso
"Visions" si mantiene abbastanza equilibrato. Non è un lavoro
eccezionale, ma non è nemmeno da buttare.
Mi è piaciuto molto meno, invece, il lato più pacchiano dei nostri,
concretizzato nelle sonorità e melodie di più facile presa, e
soprattutto nei momenti più "neoclassici" (odio questa definizione, ma
nel metal ha assunto ormai una determinata accezione, e mi trovo
costretto ad utilizzarla). L'esempio più eclatante è dato dalle due
bonus track "Internal Fight" ed "Illuminatus": brani così scontati,
banali ed evitabili che fanno passare in secondo piano i lati più
interessanti dei Nauthisuruz. Lo so che ci sono tanti gruppi che vivono
su certe scelte musicali e su certe scale. E capisco che molti
musicisti vogliano inserire richiami "classici" nella loro musica. Però
io sono contro tutto ciò che è pacchiano. La ripetizione di queste
antipatiche consuetudini giustificano davvero le critiche che in genere
vengono mosse al metal, dagli amanti di altri generi musicali. Questa è
una critica generale, non legata esclusivamente ai Nauthisuruz.
L'utilizzo di certi giri di accordi, di certe scale, è dannatamente
"kitsch". Il fatto è che non si tratta di una cosa voluta, ma da molti
metallari è vista come una cosa che fa "fine". Mah. A parer mio, questo
due bonus-track potevano benissimo essere evitate.
Tra i lati migliori del gruppo, ho già citato la professionalità,
i momenti più epici e quelli più dark. Per il resto, comunque,
nonostante questi russi abbiano pubblicato già sei album e mezzo, credo
che il lavoro da fare sia ancora tanto. Che siano creativi non c'è
dubbio. Ma ho l'impressione che essi siano decisi a pubblicare ogni
loro composizione, senza effettuare una selezione tra i brani veramente
buoni e quelli trascurabili. Capisco il loro entusiasmo, e la loro
produttività è encomiabile. Ma questa altalena continua tra sezioni
interessanti e decse cadute di tono, per ora fa loro più male che bene.
Non un gruppo da cestinare, ma è importante che si rimbocchi le maniche e sia più severo con sè stesso.
(Hellvis - Ottobre 2009)
Voto: 6.5
Contatti:
Mail Nauthisuruz: sequoror@rambler.ru
Sito Nauthisuruz: http://www.nauthisuruz.victory-np.ru/
Sito Haarbn Records: http://www.haarbn.com/