MUSTYWIG
[knowledge of another sun]
Etichetta: Blackfading Records / Alkemist Fanatix
Anno: 2008
Durata: 57 min
Genere: crossover / alternative rock
I Mustywig sono un gruppo provieniente da Napoli attivo dal 1996. Leggo
che nel corso degli anni, sia per naturale evoluzione che a causa della
variazione dei componenti del gruppo, la proposta musicale ha cambiato
più volte direzione...
Conoscevo di nome la band ma non avevo mai ascoltato niente e
quindi "[knowledge of another sun]" rappresenta per me il biglietto da
vista dei Mustywig.
Leggendo qua e là sul sito e la loro pagina MySpace ho visto che
si sprecano i concerti dal vivo e che addirittura il gruppo si è fatto
recentemente un giro negli Stati Uniti per promuovere la loro musica.
Devo dire che ascoltando l'album più volte la devozione alla causa e
l'estrema preparazione del gruppo vengono fuori e già dopo poche note
si ha l'impressione di trovarsi di fronte a un gruppo di un certo
livello.
NOn basta ascoltare uno o due brani per capire "tutto" (sic!) dei
Mustywig... la loro musica è fatta di sfumature, di arrangiamenti non
usuali e di crescendo che "prendono" solo sulla lunga distanza e dopo
svariati ascolti, anche se non mancano concessioni a certo rock da
classifica nelle loro composizioni.
I Mustywig suonano come uno strano incrocio tra i Tool e certo
rock altenativo americano, in linea di massima. Non mancano suggestioni
di altro tipo nei vari pezzi, vedi certe reminescenze new wave
(l'iniziale "The Conjury Of The Silence", ad esempio) o i suoni
tipicamente elettronici di ""Project Blue Book".
Da un punto di vista strumentale ben poco c'è da dire, i musicisti
sono molto preparati e anche il cantante, spesso nota meno curata e
caratteristica in questo genere di produzioni, si rivela veramente
bravo (in certe soluzioni riesce a ricordarmi il grandissimo Myles
Kennedy di Mayfield Four/Alter Bridge, e scusate se è poco...).
Si passa tranquillamente da momenti più ricercati e d'atmosfera a
canzoni abbastanza orecchiabili, in linea con certe cose attuali
provenienti soprattutto da oltre oceano; anche in questi frangenti il
gruppo mantiene comunque una certa personalità e cerca di stare lontano
da soluzioni banali o troppo risentite. Apprezzabile in quest'ottica il
gusto dei musicisti, che hanno lavorano molto nella cura degli
arrangiamenti, anche in sede compositiva; penso all'uso degli armonici
da parte del bassista, o la moltitudine di suoni e colori usata nei
vari pezzi da tutti gli strumentisti...
Insomma, dopo 50 minuti di ascolto possiamo dire sicuramente di
avere a che fare con un gruppo di caratura internazionale. Magari non
tutti i lettori di Shapeless apprezzeranno la proposta del quintetto
campano, visto che qui siamo lontano dal metal tout court. Chi invece
ama spaziare negli ascolti e non disdegna ibridi sonori possibilmente
con una certa pesantezza (di suono) di fondo farebbe bene a segnarsi
questo nome. I Mustywig sono una grande band.
Non me la sento di segnalare questo o quel brano, visto che
raramente ci sono cadute qualitative, sia nelle racce più sperimentali
che in quelle più ordinarie (sentire l'arrembante e ottima
"Majestic-12"). Un album da ascoltare tutto d'un fiato nella sua
varietà e nella sua bellezza.
(Linho - Marzo 2010)
Voto: 9
Contatti:
Mail Mustywig: info@mustywig.net
Sito Mustywig: http://www.mustywig.net/
Sito Alkemist Fanatix: http://www.alkemist-fanatix.com/