MOONRISE
Under The Flight Of Crows
Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2011
Durata: 35 min
Genere: melodic death metal
Uno dei lati misteriosi ed intriganti del mondo underground è proprio la
facilità con la quale formazioni che molto hanno da dire restano
relegate in zone d'ombra, e si muovono per anni ai confini della scena,
senza lasciare traccia di sé pur continuando a "foraggiare" la propria
passione con stimoli sempre nuovi. D'altronde, anche in questo universo
la spunta chi si sa muovere (e vendere) meglio, e quanti sanno inserirsi
nei vari contesti, poco importa il valore tecnico e di qualità
intrinseco alla proposta in sé. Alla fine si riduce tutto alla "legge
del più forte", una conseguenza naturale.
Moonrise... nome forse quasi banale alla luce dei fatti, per uno
sconosciuto quintetto dalla provincia di Padova che vede le sue
fondamenta nascere nell'ormai lontano 1999; la formazione, in maniera
pur sempre limitata, sta conoscendo nuovi spiragli di notorietà grazie
all'opera prima prodotta da Punishment 18 Records, che li ha pescati dal
nulla ed ha licenziato "Under The Flight Of Crows" nel corso del 2011,
dopo due sole demo autoprodotte nel 2001 e nel 2003.
Un death metal che guarda con cupidigia alle formazioni a stelle e
strisce che hanno decretato l'ascesa del genere (su tutte, gli echi ed i
rimandi ai maestri Death dell'inarrivabile Chuck Schuldiner si
sprecano), ma fa suo principalmente l'approccio melodico tipico del
panorama nordeuropeo, mischiando le due influenze in una proposta che
per molti si limiterà esclusivamente alla scoperta dell'acqua calda, ma
offre interessanti spunti di songwriting e mostra una band in grado di
produrre materiale inedito dai forti connotati personali.
Un platter non particolarmente corposo, se si fa mente locale alla
longevità dei nostri e agli anni intercorsi dall'ultima release,
considerato che i brani presenti si limitano a 7, per un minutaggio
finale di poco più di 35 minuti. Si parte con la titletrack, riffing
preso in prestito agli At The Gates e finale che strizza l'occhio a
sonorità care agli Opeth, seguita da "Dusk", dove la scuola dei Death si
fa strada preponderantemente dalla prima all'ultima nota. "Dressed By
Your Dreams" e "My Ruin" ritornano a rimarcare le influenze svedesi, e
soprattutto nella seconda citata si intravedono fugaci citazioni di
quelle melodie decadenti che hanno reso celebri gli ormai sepolti
Sentenced. La tripletta conclusiva, "Not In This Life", "The Time Of The
Falling Leaves" e "Save The Morning", mostra un sapiente mix di quanto
citato in precedenza, con accelerazioni al fulmicotone, stop 'n go e mid
tempos a suggellare un lavoro che colpisce positivamente, e fa notare
ancora una volta come la nostra penisola sia patria di lodevoli e
meritevoli act, che stupiscono nel loro piccolo.
Una realtà che non farà impazzire e scatenare orde di metalheads, ma
saprà smuovere un minimo chi si è "votato" alla passione underground,
sacrificando tempo e denaro al supporto di tutte queste realtà minori
che fanno fatica a trovare uno spiraglio in una nazione come l'Italia,
abituata a chiacchieroni e grandi esperti quando si (s)parla in forum
online ed in tutto quello che ci offre la tecnologia informatica
oggigiorno, ma quanto mai stantia e menefreghista quando si tratta di
passare ai fatti e concretizzare questo gran parlare in un sostegno
attivo e duraturo.
Speriamo che questi comportamenti continuino a non demoralizzare quanti
credono nella propria proposta come i Moonrise, perché la bella realtà
sviluppatasi in questi ultimi anni, caratterizzata dalle miriadi di
valide band che lottano per la sopravvivenza (molte volte è proprio il
caso di dirlo), è immensamente forte e carica di energia da vendere, non
trovate anche voi? Supporto!
(PaulThrash - Settembre 2011)
Voto: 7
Contatti:
Sito Moonrise: http://www.myspace.com/moonriseit