LUCTUS
Jaučiant Pabaigą Arti

Etichetta: Ledo Takas Records
Anno: 2009
Durata: 44 min
Genere: black metal


Il primo a scrivere dei Luctus sulle pagine di Shapeless Zine, è stato il mio collega BRN. Proprio lui ha recensito il penultimo lavoro di questo progetto lituano, quello split con gli Argharus intitolato "Sonitus Caeli Ardentis", pubblicato dalla Ledo Takas Records nel 2007.
"Jaučiant Pabaigą Arti" è il primo full-length targato Luctus, e rappresenta il coronamento di una carriera iniziata nel 2001, e vissuta tra Kaunas e Roma. Infatti Kommander L., il polistrumentista che sta dietro a questo progetto musicale, si è trasferito giovanissimo con la famiglia nella capitale italiana, dove ha vissuto per molti anni. Credo però che attualmente sia tornato in Lituania, tanto che "Jaučiant Pabaigą Arti" è stato registrato allo studio Phoenix di Gints Lundbergs, e non più in studi di registrazione italiani.
Nel corso degli anni, Luctus ha pubblicato svariati lavori. Nel 2002 ha esordito con il demo "My Sorrow in the Lifeless Landscapes", seguito l'anno successivo da "The Dawn Ov The Eclipsed Desperation" e "One Hour Ov Mourn...". Nel 2004 è stato il turno del MCD "Ad Arma!", all'interno del quale l'artista ha coverizzato un brano dei conterranei Obtest.
Nel 2006, la Bylec-Tum ha pubblicato una raccolta dei migliori brani dei Luctus, intitolata "Warlike Hate And Grief".
Dal 2007, Luctus è passato sotto contratto con l'etichetta lituana Ledo Takas Records, delle cui pubblicazioni ho scritto in precedenza.
Da questi brevi cenni discografici, è facile notare come Kommander L. non sia stato con le mani in mano. Anzi, la discreta mole di lavori mette in mostra il carattere testardo dell'artista, a fianco del quale si sono alternati parecchi musicisti. Tra l'altro, vale la pena notare come sia sempre rimasto legato alla sua terra d'origine, nonostante il lungo periodo passato a Roma. L'utilizzo della sua lingua madre, i continui echi di patriottismo lituano, il fatto stesso di essersi legato alla Ledo Takas, dimostrano quanto siano importanti certe tematiche per Kommander L..
Per la realizzazione di "Jaučiant Pabaigą Arti", titolo che dovrebbe significare "Sentendo La Fine Vicina", Kommander L. si è avvalso dell'aiuto del batterista Gylis Kingas (già attivo con Angis e Xess).
La copertina del CD, dai colori rugginosi, macchiasti, in un continua confusione di rossi e grigi, è abbastanza anonima. Discorso diverso per le sedici facciate del libretto, realizzate come se fossero vecchi fogli di quaderno. A fianco dei testi, ahimè in lituano e quindi per me incomprensibili, si trovano molte immagini di soldati, di filo spinato, di eliche, ed anche varie macchie di sangue.
Da quanto ho potuto leggere nel foglietto di presentazione relativo al CD, Kommander L. ha voluto analizzare, nei suoi testi, le reazioni dell'umanità qualora fosse consapevole che la fine del mondo è ormai alle porte. Il tutto mescolato con forti echi del patriottismo molto personale dell'artista.
Kommander L., nella realizzazione di questo album, si è occupato delle parti vocali, della chitarra e del basso.
Nei 44 minuti dell'album, si susseguono undici tracce dall'alto valore artistico, legate fra di loro da svariati effetti sonori. Che "Jaučiant Pabaigą Arti" sia un concept, lo si capisce sin dal primo ascolto. Ciò nonostante, le canzoni funzionano benissimo anche ascoltate singolarmente. Questo mi fa supporre che, molto probabilmente, il concept relativo ai testi sia nato successivamente alla composizione delle singole tracce. E, stando a quanto dichiarato dalla Ledo Takas, le undici tracce dell'album sono state selezionate su ventidue disponibili. Di conseguenza, la selezione operata da Kommander L. si è rivelata severissima. Ma, a parer mio, tanta severità ha pagato. Infatti, questo album è davvero bello! Già nello split con gli Argharus, Luctus aveva messo in mostra la sua abilità. In questo frangente, il potenziale artistico del progetto appare in tutto il suo splendore. Certo, forse nel corso di undici tracce viene a mancare un po' quel senso di aggressione e di immediatezza, che ha reso così irresistibili le sette canzoni presenti nello split. Bisogna però riconoscere a Kommander L. un talento compositivo agile e divertente, capace di prendere a piene mani dal black metal più tradizionale, di donare alla sua musica un sincero spirito eroico e battagliero, senza paura di strizzare l'occhio al black/thrash o al pagan. Insomma, anno dopo anno Luctus aggiunge dei tasselli al proprio curriculum musicale, evolvendosi e mutando, pur mantenendo un suono relativamente personale e stuzzicante.
Pur essendo in pratica un progetto solista, Luctus suona come se fosse un gruppo fatto e finito. Sin dalla title-track, che apre l'album dopo una breve introduzione, proseguendo attraverso episodi dal carattere diverso, ma dal valore simile (la lenta e funerea "Tikrovés Iliuzija", ma anche "Paskutinį Kartą", "Eilinio Mirtis", "G.Ž.R" e così via), Kommander L. dà vita a tutta una serie di quadri eroici ed aggressivi, e sembra portarci su campi di battaglia irrigati da sangue, potenziato dall'eroismo dei soldati deceduti. Le varie melodie recano impressa su di esse, una malinconia palpabile, che non se ne va. La violenza esecutiva di Luctus va dritta al sodo, colpisce l'ascoltatore con una rabbia negativa, e lascia il segno. In tre quarti d'ora circa di violenza sonora, Luctus conferma il suo talento, la sua voglia di fare ed anche un potenziale che potrà svilupparsi in maniera interessantissima in futuro. Infatti, ogni tanto la musica di Luctus suona derivativa, ridimensionando in parte le intuizioni geniali che, qualche volta, illuminano le sue composizioni. E' chiaro comunque che Luctus non è un nome come tanti. Crescerà, ne sono sicuro. Crescerà esponenzialmente, portando lustro a quella scena lituana che, negli ultimi anni, si sta mettendo sempre più in evidenza.
La Ledo Takas vende "Jaučiant Pabaigą Arti" a soli 6,50 euro. A questo prezzo, l'acquisto di questo CD non è solo consigliato: è obbligatorio!
(Hellvis - Agosto 2009)

Voto: 7.5


Contatti:
Sito Luctus: http://www.myspace.com/luctus

Sito Ledo Takas Records: http://www.ledotakas.net/