LIVING CORPSE
Metaphysical Collapse

Etichetta: Coroner Records
Anno: 2010
Durata: 33 min
Genere: thrash/metalcore


Che i Living Corpse sappiano suonare, questo è fuori discussione. La tecnica dei musicisti è evidente in ogni composizione di questo "Metaphysical Collapse", il loro album d'esordio. Una pubblicazione qualitativamente in linea con quanto ha da proporre la Coroner Records, giovane etichetta italiana molto attenta alla professionalità delle sue uscite.
Ma chi sono questi Living Corpse? Si tratta di un gruppo torinese, attivo dal 2000 e che ha pubblicato, nel corso della sua carriera, ben due demo: "The Redline" (2005) e "6th Race Of Aquarius Age" (2007). La formazione attuale dei Living Corpse vede Emanuele Ciancio (già nei Corroosion) alle chitarre, Rafael Falleti alla voce, Mauro Lacertosa al basso e Daniele Di Giorgio alla batteria.
"Metaphysical Collapse" è stato registrato al ben noto One Voice Studio da Daniele Giordana, e missato, masterizzato e prodotto da Ettore Rigotti (Disarmonia Mundi).
Il disco è corredato da una copertina molto bella ed evocativa, che mostra due figure abbracciate su una monocromia verdastra. Un'immagine disperatamente romantica, che contrasta incredibilmente con la musica proposta dal quartetto, che è invece violenta, aggressiva e veloce. I Living Corpse, infatti, puntano principalmente a far male all'ascoltatore, esprimendosi tramite un linguaggio noto tra gli appassionati col nome di thrashcore, o thrash/metalcore. Ma la musica contenuta in questo CD tende a fondersi ed a confondersi anche col death melodico di matrice svedese, la cosidetta scuola di Gotheborg, ed anche col metalcore moderno americano. I numi tutelari dei torinesi sono citati, tra l'altro, nel foglietto promozionale che la Coroner ha realizzato per loro: At The Gates, The Haunted, The Crown, Hatesphere, e così via. Beh, non che ci volesse una scienza per capirlo. I Living Corpse si esprimono tramite gli stilemi più scontati e triti che questo genere va proponendo da anni a questa parte. Ecco quindi strofe tiratissime, vocalizzi distorti ed acuti, ritornelli melodici (con melodie strutturate sulle solite successioni armoniche) e via discorrendo. E la mia recensione potrebbe terminare qui, perchè francamente non è che ci sia molto altro da aggiungere. Perchè, ecco, la musica proposta dai Living Corpse è simile, se non uguale, a quella suonata da migliaia di altri gruppi, centinaia nella sola Italia. E, in tutta onestà, non riesco proprio a capire perchè musicisti tanto dotati e professionali debbano, per forza di cose, esprimersi in un linguaggio che ormai ha detto tutto ciò che doveva dire. Attenzione, non voglio che il lettore possa pensare che i Living Corpse siano un gruppo di pessima levatura. Tutt'altro: questa recensione comincia affermando il loro valore strumentale. Ma anche il songwriting è equilibrato, l'esecuzione sicura e coinvolgente, la produzione e gli arrangiamenti impeccabili. Ma tutto è tanto, troppo prevedibile. Ascoltando la prima canzone, già si capisce dove andrà a parare l'intero CD. Ma, lo ribadisco, questo non è un difetto esclusivo dei Living Corpse. E' il difetto tipico di tutti quei gruppi cresciuti a pane e death melodico svedese, o metalcore, che vogliono suonare la musica dei propri idoli senza tentare di esprimersi con un linguaggio personale. Francamente, "Metaphysical Collapse" è un disco che penalizza le sue buone idee con un'adesione troppo stretta ai canoni del genere, talmente stretta da sembrarne quasi una copia. Capisco che ogni artista voglia suonare ciò che più gli piace, ma dovrebbe anche considerare che è necessario avere una propria personalità, un suono unico ed inconfondibile, se vuole che la propria musica resti nel tempo. Magari verrò contraddetto dalla storia, e mi auguro che sia così, ma credo che difficilmente "Metaphysical Collapse" risalterà tra le miriadi di altre produzioni simili. Sicuramente i torinesi avranno i loro fan, perchè di riffa o di raffa il genere continua ad attirare nuovi proseliti. Ma per ora non esiste ancora un suono, uno stile tipico ed esclusivo dei Living Corpse. Suonano come tanti altri, e mi spiace che sia così. Alcune canzoni sono di buon valore, ad esempio la title-track o "Twin Divine", o ancora "Consipracy". Però tutto questo non basta a far risaltare il quartetto in una scena ormai satura e sovraffollata.
Consiglio quindi al gruppo di lavorare di più sulla propria personalità. Per gli amanti del genere, si tratta di una pubblicazione professionale, dal tiro poderoso e dai buoni arrangiamenti.
(Hellvis - Giugno 2010)

Voto: 6.5


Contatti:
Mail Living Corpse: livingcorpse@alice.it
Sito Living Corpse: http://www.myspace.com/livingcorpse

Sito Coroner Records: http://www.coronerrecords.net/