LEGEN BELTZA
Need To Suffer
Etichetta: LB Records / Punishment 18 Records
Anno: 2011
Durata: 50 min
Genere: thrash
Quinto studio album per i Baschi Legen Beltza (guai ad indicare la
provenienza della band come spagnola), che ritornano con grande stile e
con una rinnovata ferocia, dopo il precedente capitolo in studio
"Dimension Of Pain" datato 2006, con "Need To Suffer", platter tagliente
che sposta i nostri su livelli di tecnica ancor più elevati, oltre ad
aumentare esponenzialmente il livello di violenza sonora sprigionato
dalla proposta del quartetto. Scoperta la band nel 2003 con l'allora
autoprodotto "Insanity", non mi sorprende come negli anni abbia
inasprito il proprio sound, fino a giungere all'attuale inquadramento.
Un lavoro che è reso maggiormente appetibile e inossidabile dalla
presenza di Andy Classen dietro il banco del mixer, grazie al quale
vengono esaltati anche i più insignificanti particolari partoriti dal
combo (l'esperienza pluriennale insegna, la notorietà del nome viene
ancora una volta a corrispondere ad una fuoriuscita sonora degna di
questo nome).
Uscito inizialmente come autoproduzione da parte della band (la LB
Records non è altro che l'acronimo dei nostri, per i meno attenti), è
stato ristampato e distribuito dall'italiana Punishment 18 Records nel
corso del 2011, senza cambi di sorta nella grafica finale né tantomeno
nella tracklist dell'album, che resta invariata.
Sono 10 i brani presenti, per un cospicuo minutaggio finale di 50
minuti; è bene chiarire immediatamente che in questi 50 minuti troverete
una necessità davvero limitata di "approccio originale al genere",
prontamente sostituita da un'ottima ventata di personalità. Si parla di
thrash metal, con qualche puntata verso lidi death metal, il tutto
suonato con precisione maniacale a velocità sostenuta, senza contare un
gusto per le partiture soliste e gli arrangiamenti che offre la marcia
in più e fa salire il grado di apprezzamento. Unica nota non del tutto
intonata, la voce di Xanti, che ad ogni passo in avanti che la band
compie si inasprisce sempre più, ma quest'appunto è dettato da un gusto
prettamente personale.
Senza entrare nel dettaglio, brani come la tirata e velenosa
"Deathpidemic", l'ottima "Midnight Meat Train", dove nel refrain e nella
melodica partitura solista fuoriesce l'anima più antica dei Legen
Beltza, la tecnicamente intricata "Mutants From The Red Hill" e la
strumentale conclusiva "Amaierarik Ez Da" dai continui scambi e fraseggi
chitarristici, non lasceranno certamente l'amaro in bocca, il tutto
sempre all'insegna di un assalto frontale continuo e mai noioso. Si
denota una strizzata d'occhio al thrash nordeuropeo, facile udire echi e
rimandi a band come The Haunted o Darkane (ascoltate "Adan's
Children"), per il resto basta lasciar vagare il pensiero verso band
come gli Exodus ed il gioco è fatto.
Un'altra band che ha saputo canalizzare l'esperienza acquisita in anni
di sudore, concerti e passione, nella realizzazione di un album che non
lascia scampo, e riesce a miscelare violenza e melodia in un connubio
vincente. A testa alta, fieri del loro thrash metal senza tempo e senza
pretese, i Legen Beltza meriterebbero di superare i confini nazionali
con la propria proposta, più di quanto hanno fatto sinora. Un'ottima
prova sulla lunga distanza, che non smette un attimo di sferzare le
casse dello stereo, per una band che non ha smesso un attimo di
progredire, pur continuando a muoversi sulla propria strada, migliorando
ogni volta progressivamente, per giungere alla forma di grazia attuale,
che verrà sicuramente superata la prossima volta che li rivedremo
all'opera con una prova in studio. Supporto!
(PaulThrash - Agosto 2011)
Voto: 7.5
Contatti:
Sito Legen Beltza: http://www.myspace.com/legenbeltza