LAND OF MORDOR
Still Awake... (MCD)

Etichetta: autoprodotto / Alkemist Fanatix
Anno: 2009
Durata: 35 min
Genere: black/power/prog melodico


Land Of Mordor è il nome di un gruppo spagnolo attivo dal 2001. Nel corso degli anni, tanti musicisti si sono avvicendati in seno alla band. Inoltre, i Land Of Mordor hanno dimostrato di essere molto portati a suonare dal vivo. Per contro, la loro produzione discografica è minima: un album ("The Awakening") nel 2003 e un MCD ("Still Awake...") nel 2007.
Proprio "Still Awake..." è l'oggetto di questa recensione. Il MCD è stato registrato nello studio La Sala De Maquinas, sotto la supervisione di Manuel Torroglosa. La formazione che ha inciso questo lavoro consiste in Gonzalo AbeLLan (chitarra e cori), Ramon Santiago (tastiere e voce), Pedro Vazquez (batteria), Javier "Jedi" Ortiz (basso) e Alex "Vrolok D." Yuste (voce).
La copertina del CD, ci mostra una città devastata, e all'orizzonte si vede il circolo lunare squarciato da una spaccatura impressionante. Un'immagine apocalittica realizzata con colori molto scuri. Il libretto, di due pagine, contiene tutti i testi, le informazioni relative alla registrazione e una foto dei musicisti.
"Crimson Peace" ci assale con un suono violento ed intenso, anche se un po' plasticoso. In effetti, sarà per le scelte dell'arrangiamento, o per i timbri della tastiera, ma il tutto ha una resa artificiale. Il cantante fa del suo meglio per dimostrarsi duttile, passando da vocalizzi belli grezzi ad un gutturale possente, ad urla varie. Non male la sua prestazione. Ma tutti i musicisti sono competenti e bravi: il basso di Javier è sempre bello udibile, e la tastiera svolge un ruolo di primo piano. Stilisticamente, i Land Of Mordor passano con tranquillità da sezioni death a black sinfoniche a power ed epiche, il tutto tinteggiato da vari tecnicismi ed irregolarità prog. Insomma, il quintetto fa di tutto per dimostrarsi creativo. Creativo sì, ma non originale: infatti la ricetta degli spagnoli sà di già sentito, sia come arrangiamento che come melodie. Molto valide le sezioni strumentali.
"Russia" è un altro affresco ricco di colori, eccessivo negli arrangiamenti, e mi ha ricordato parecchio la musica di alcuni gruppi pagan slavi. Penso che la fonte di ispirazione sia proprio quella, e che la scelta del titolo non sia affatto casuale. La struttura complessa del brano, e le scelte musicali pompose della tastiera tradiscono ambizioni sia prog che sinfoniche. Grazie alla professionalità dei musicisti, ed alla loro tecnica, i Land Of Mordor possono permettersi certi exploit. Il quintetto mette in mostra la sua gamma espressiva vasta e vivace. La tastiera imita la fisarmonica, e talvolta la chitarra sembra voler fare il verso alla balalaika. A volte, "Russia" è un po' kitsch. Ma alla fin fine, tutto pare essere al punto giusto, anche perchè il genere proposto dai Land Of Mordor si presta ad essere teatrale.
"Unholy Terror Comes" è il titolo inquietante di una canzone che inquietante non lo è per niente. Qui sono presenti echi di Children Of Bodom, Finntroll, unite ai soliti richiami ai Kamelot, ai Nocturnal Rites e ad altre band simili. Da sottolineare le coloriture alla chitarra di Gonzalo. Sono invece assenti i riferimenti al black sinfonico e melodico, più tipici di altre canzoni quali "Crimson Peace". "Unholy Terror Comes" è una delle composizioni più melodiche e dai tratti power/heavy dell'intero MCD.
"DarkLord" prosegue il discorso intrapreso nella composizione precedente, rifacendosi però all'oscurità delle prime due canzoni. Il gruppo però preferisce inoltrarsi nei territori prog, lanciandosi in una sezione strumentale complicata e di sicuro effetto. Non male.
"A Kiss Of Hope", viene proposta in due versioni, l'originale e la versione da singolo. E' presente, come ospite, la cantante Elisa C. Martin (Dreamaker). Il ritmo più lento di questo brano, potrebbe ricordare qualcosa dei Crematory, ma ha comunque un suo lato personale. Bella la contrapposizione tra la voce fiera di Elisa ed il gutturale del cantante: la cosa ha un gusto vagamente retrò, ma fa sempre la sua figura. E' presente anche una piacevolissima parte per pianoforte solista. La canzone ha comunque un ottimo potenziale commerciale, e per questa ragione è azzeccata la scelta di utilizzarla come singolo. E quindi di rendere la "single version" più corta e fruibile, anche in vista di passaggi radiofonici, togliendo quasi tutta la sezione del pianoforte solista.
La sezione multimediale del CD è molto semplice, e ci mostra soltanto i profili dei musicisti: nulla di più. Ma è sempre un bonus, e per questo va apprezzato.
Che siano tecnici e bravi, su questo non si discute. I Land Of Mordor possono fare ciò che per altri gruppi potrebbe essere proibitivo. Eppure, dopo nove anni di carriera avrebbero dovuto scollarsi di dosso le influenze pressanti dei gruppi più famosi, e certe banalità compositive che rendono molti passaggi scontati e banali. Con la loro tecnica, i musicisti potrebbero davvero fare qualcosa di più. Invece piegano le loro capacità ad idee melodiche mediocri o buone, ma mai eccezionali. Secondo me, il quintetto dovrebbe lavorare di più sull'originalità e la personalità, la qual cosa non significa insistere in strutture arzigogolate e passaggi ardui tecnicamente. Significa cercare melodie inedite, giri di accordi sghembi, ritornelli imprevedibili. E su questo che i Land Of Mordor devono lavorare assolutamente. Per il resto, il gruppo è capace e potrebbe andare a genio anche a più di un ascoltatore. Pertanto, consiglio ai curiosi di visitare il sito del gruppo, e di ascoltare qualche composizione direttamente, così da trarre le proprie conclusioni.
(Hellvis - Febbraio 2010)

Voto: 7


Contatti:
Sito Land Of Mordor: http://www.myspace.com/landofmordorband

Sito Alkemist Fanatix: http://www.alkemist-fanatix.com/