LAETITIA IN HOLOCAUST
The Tortoise Boat
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 40 min
Genere: black metal sperimentale
Gli emiliani Laetitia In Holocaust rappresentano una delle entità più
misteriose e affascinanti nel sovraffollato panorama black italiano:
con un'immagine molto industrial, un concept criptico e personale e una
musica assolutamente non convenzionale, questo duo formato da S. e N. è
attivo dal 2002 ed ha già pubblicato due demo ("Blood On Humanity",
2003, e "A Slow Apocalypse", 2004) e un EP ("Lacra Ebenei:13-17", 2005)
ed ora debutta con questo full-lenght volontariamente autoprodotto e
pittorescamente definito "luce putrefatta". Presentato con un'elegante
confezione in digipack, questo disco fa dell'iconoclastia e di un certo
ermetismo di fondo il proprio credo, presentando sei tracce contorte ma
non per questo meno godibili: di certo ci vuole non poca concentrazione
per calarsi nelle atmosfere rarefatte e sintetiche che scaturiscono da
questi solchi.
"Il Battello Delle Tartarughe" prende il largo con "Hair As The
Salt Of Carthago", black metal straniante dove riff in pulito si
susseguono liquidi e frementi come le onde del mare accompagnati dal
mulinare di colpi di una batteria elettronica programmata su ritmiche
folli e nevrotiche; qui la forma canzone lascia spazio a un libero
affresco impressionista di rara intensità emotiva, intensità sublimata
nella successiva "Descent", dove le chitarre cominciano viaggiando
quasi parallelamente per poi sormontarsi con veemenza, con una foga
allucinante e ottenendo un effetto quasi psichedelico.
"The Gift Of Fury" segue grossomodo le coordinate della traccia
d'apertura: nota di merito per le vocals che, tra sussurrii, recitati e
screaming offre una prestazione molto sentita e fuori dagli schemi,
rappresentando una tassello fondamentale del mosaico schizofrenico dei
Laetitia In Holocaust.
La tempesta si placa improvvisamente con "Hissing Through The Veins Of
The Gods", una sommessa discesa verso gli abissi, dove la batteria dà
un po' di tregua, giusto per godersi la base acustica del pezzo
accompagnata dal parlato del cantante N., traccia ipnotica e più
malinconica delle precedenti, quasi rilassante; sempre notevole il
lavoro delle chitarre, ispirato e mai sopra le righe, sebbene il
rischio sia elevato vista la particolarità della proposta.
Le velocità tornano su livelli elevati in "A Gesture Before You Enter
The Darkness", canzone forse meno impegnativa che può contare su
diversi stacchi che permettono di prendere fiato, spezzando così il
ritmo del pezzo ed evitando saggiamente il pericolo della monotonia.
Degna conclusione di questo lavoro è la snervante marcia di più di 11
minuti di "Immanence and Illumination", dove il duo dà totalmente sfogo
al proprio estro confezionando un pezzo mozzafiato e profondo, tra
suggestioni ambient, momenti più folli al limite del noise, assalti
psicologici, cambi di tempo continui e una struttura enigmatica che
mette a dura prova la mente di chiunque osi decifrarla: l'anticamera
della pazzia. Una prova maiuscola, un disco elitario e aristocratico,
che crea nella mente di ascolta scenari talmente immensi da farlo
cogliere dalla sindrome di Stendhal, una realtà convinta dei proprio
mezzi che non può meritare altro che supporto.
(Ranstrom Gail - Settembre 2009)
Voto: 8.5
Contatti:
Mail: laetitiainholocaust@hotmail.it
Sito internet: http://www.myspace.com/laetitiainholocaust