ITNOS
Christ Mary Bitch
(7")
Etichetta: Superior Creations
Anno: 1994
Durata: 7 min
Genere: satanic death metal
Gli Itnos, provenienti da Singapore, nel corso della loro breve
carriera hanno pubblicato solo un 7" per l'etichetta olandese Superior
Creations e forse un demo, prima di scomparire. Come molti sapranno, il
piccolo paese asiatico è stato da sempre uno dei più prolifici per
quanto concerne i gruppi metal, soprattutto in ambito estremo. Gli
Itnos non sono stati né i primi, né tra i più importanti, ma vale
comunque la pena riscoprire questo misterioso combo, che non ha mai
avuto la fortuna di farsi conoscere da un pubblico più vasto.
Itnos è una sigla che sta per "In The Name Of Satan". Il gruppo è
nato dalle ceneri dei Libation, che avevano pubblicato un paio di demo
nei primi anni '90. La formazione era composta da Necronanism al basso
e voce, Abominathroe alle chitarre e Demoncia alla batteria, tuttavia
alle registrazioni ha preso parte anche Jani in qualità di tastierista,
che tra l'altro ha avuto un ruolo assolutamente marginale. Dopo "Christ
Mary Bitch", gli Itnos appariranno anche su una compilation uscita ad
opera della Ground Zero, prima di sciogliersi.
Il vinile contiene due brani di death metal ruvido, diretto e
brutale, abbastanza complessi se si considera il numero di riff che li
costituiscono e la quantità di cambi di tempo. Caratteristiche
principali sono un cantato basso, bestiale e demoniaco, delle chitarre
incisive e una sezione ritmica generalmente sostenuta e
sufficientemente precisa.
Si parte con "Massacre Of The Innocents", dapprima accompagnata
dal suono spettrale delle tastiere. La canzone esplode quindi in un
death metal satanico, arrembante, suonato in maniera istintiva. La
furia del terzetto si concretizza con degli assalti furibondi,
velocissimi, contaminati velatamente da qualche influenza black.
Vengono abbandonati i classici 4/4 in più di un'occasione, a
testimonianza della volontà da parte del gruppo di fare qualcosa di
diverso dal solito. Buona parte del pezzo è scandito da ritmiche
martellanti e incalzanti, mentre nella prima metà si registrano i
passaggi più veloci.
La title-track, che occupa il lato B, inizia con un riff in 9/4
malato e un po' contorto, che verrà ripreso un altro paio di volte
nell'arco della canzone. Si passa poi da un classico tupa tupa bello
sostenuto a ritmiche più cadenzate; la canzone viaggia a velocità
sostenute senza però sfociare mai nei blastbeat serrati che avevamo
incontrato nel pezzo precedente. Le tastiere sottolineano il finale in
fade, ma la loro importanza è pressoché nulla.
Nel complesso si tratta di un vinile assai interessante, che ci fa
conoscere un gruppo che aveva già raggiunto uno stile personale e una
maturità artistica e compositiva di tutto rispetto. Le canzoni sono
sufficientemente dinamiche e complesse, basate soprattutto sugli ottimi
riff e su una sezione ritmica puntuale e dirompente, ma non vanno
tralasciati il basso profondo e la voce cavernosa. Le cose migliori si
sentono quando gli Itnos rallentano, perché i mid tempo presenti in
questi due pezzi sono davvero mastodontici e dotati di una carica
enorme. Oltretutto, c'è una coesione maggiore tra gli strumenti.
Complessivamente, comunque, non si registrano cali di tensione
nell'arco dei due brani, che si rivelano due autentiche mazzate. Gli
assoli, uno per canzone, non li trovo ispiratissimi, ma comunque ci
stanno bene e, alla fin fine, dipende anche dai gusti di chi ascolta.
La registrazione è scadente e zeppa di frequenze basse, con le
chitarre che risultano eccessivamente distorte; nel complesso, però,
gli strumenti sono equilibrati e il suono che ne deriva è primitivo,
graffiante e malvagio.
La veste grafica è essenziale, lo sfondo è rosso e in copertina
c'è solo il logo illeggibile e il titolo in nero; nella sua semplicità,
io l'ho sempre trovata dannatamente affascinante.
Trovare questo 7" è ormai quasi impossibile, anche perché è stato
stampato in sole 500 copie numerate a mano e l'etichetta non ha avuto
grossa fortuna. D'altra parte, si tratta di un'uscita interessante solo
per i maniaci dell'underground, quindi se vi capita a tiro fateci un
pensiero, nel frattempo concentratevi altrove.
(BRN - Agosto 2007)
Voto: 8.5