INNOCENT ROSIE
Bad Habit Romance
Etichetta: Swedmetal Records
Anno: 2009
Durata: 48 min
Genere: street metal
La Swedmetal Records cala le sue carte migliori con gli Innocent Rosie.
Questo gruppo di Varberg, in Svezia, ha mosso i suoi primi passi nel
2005, bruciando le tappe con un numero prodigioso di concerti sia in
Europa che negli Stati Uniti. Il loro primo video, "Knock Me Out",
uscito nel giugno del 2008 ha riscosso un grande successo tra gli
utenti di MySpace. Di conseguenza, l'album d'esordio della band è stato
accolto con entusiasmo dai molti fan. E noi di Shapeless abbiamo
l'onore di presentarvelo.
Non posso scrivere nulla sull'artwork, perchè ci è arrivato un
promo scarno, privo di fronzoli. Discorso diverso per la formazione,
che vede Oscar Kaleva alla voce, Joel Eliasson alla chitarra, Benjamin
Boräng alla batteria e Olof Oljelund al basso. Da poco, Dixxie è
entrato in formazione come chitarra solista, ma nell'album non è ancora
presente.
Il suono ruvido della band è evidente sin dalla canzone d'apertura. Un
riff di chitarra rabbioso, una sezione ritmica virile e un coretto
anthemico contraddistinguono le prime battute di "Bitter Cocktail". La
stessa voce di Oscar non è pulitissima, ma è proprio il genere di
timbro in grado di comunicare energia e grinta in qualunque situazione.
Ad una strofa cazzuta è contrapposto un ritornello di facile presa,
nella più pura tradizione del genere. Buono l'assolo di chitarra di
Joel, decisamente melodico e perfettamente inserito nel contesto. Si
avvertono echi dei Great White, inseriti in un contesto peraltro più
vicino agli Skid Row ed ai Mötley Crüe meno spensierati.
"Knock Me Out" è in possesso di una ritmica spedita, che sostiene una
melodia vagamente malinconica. Questa malinconia è tipica degli
Innocent Rosie, ben distanti dalla goliardia del glam. Al tempo stesso,
questo sentimento non fornisce scuse per la realizzazione di un sound
più morbido. Gli svedesi suonano una musica arrabbiata, che non
nasconde mai la sua pesantezza. Magari la rende più agile inserendo
battiti di mani nella ritmica, ma nel loro complesso le canzoni sono
severe, talvolta proprio negative. Il loro è un rock stradaiolo di
derivazione americana, carico di disillusioni nei confronti nella vita.
Pertanto la reazione è quella di divertirsi, ubriacarsi e festeggiare
ora, senza pensare ad un futuro che non porterà mai nulla di buono.
"Animal" è un brano carico di tensione e molto cattivo. Agli echi
di rock'n'roll tradizionale si sovrappongono melodie a stelle e
strisce. Gli Innocent Rosie non temono di inserire passaggi e
dissonanze un po' fuori contesto, e proprio questo li rende personali
ed un gradino sopra a tante band. Sebbene le molte influenze non
vengano mai negate, il gruppo non riporta in vita fedelmente una musica
appartente ormai al passato, ma la propone secondo criteri personali e
più in linea con i nostri tempi.
Wow! Chitarra bluesy ed armonica a bocca, per un'inizio che fa il
verso a Skid Row e Cinderella! Per gli amanti del genere, uno di quegli
inizi da venire nelle mutande! Ma è tutta la canzone ad essere
spettacolare: strofa veloce e rock'n'roll, e ritornello dalla ritmica
cadenzata e dalla melodia memorabile. "Let A Memory Die" è una traccia
perfetta in ogni suo particolare, e ascoltandola si comprende il
potenziale immenso di questo gruppo. L'arrangiamento è perfetto, con
quella gustosissima armonica e i sonagli piazzati al momento giusto. Il
mito di un America da sogno e libera rivive nelle note di questa
canzone!
Eccoci arrivati alla title-track. La traccia rappresenta in pieno
lo spirito del disco, anche se a mio parere non si tratta dell'episodio
migliore. E' comunque un'altra prova di valore del gruppo, che sembra
incapace di scrivere canzoni brutte. Brutte no quindi, ma mediocri sì.
E "Bad Habit Romance" non mette in mostra tutto il potenziale della
band, sebbene la sua profonda malinconia comunichi al meglio il
sentimento sottinteso dall'intero CD. Le sonorità tendono ad essere un
po' più morbide nel ritonello.
Più vigorosa, "Sextalkin'", col suo pianoforte e il suo stile da
honky tonk, richiama alla mente i Rolling Stones, e qualcosa dei
Cinderella o dei Quireboys. Nulla di speciale, ma suonato decisamente
bene. Il rock non smetterà mai di vivere, finchè ci saranno gruppi come
gli Innocent Rosie, che ne portano avanti il verbo in questo modo. Gli
inserimenti melodici, e l'assolo, donano al tutto quel sapore americano
che non guasta mai.
"I'm A Vibe" ci riporta su territori più cattivi, sulla falsariga
di Guns'n'Roses e dei consueti Skid Row. Il tutto è realizzato al
meglio, con i soliti aggiornamenti del caso. Ed è la dimostrazione
palese che la Svezia non si sia fermata ai Backyard Babies ed agli
Hardcore Superstar, ma stia sfornando nuovi talenti, ricchi di
personalità e carattere: gli Innocent Rosie ne sono un esempio, così
come i compagni di etichetta Pretty Wild, e sono prontissimi a
raccoglierne il testimone.
"Wasteland", dalla strofa tesa, tende a liberarsi un minimo nel
ritornello: ruvido rock americano, ideale per accompagnare un viaggio
in moto lungo le strade del mito. Non c'è molto altro da aggiungere, se
non la schiettezza metal dell'assolo, e la capacità delal canzone di
prendere al primo ascolto.
Le caratteristiche musicali degli Innocent Rosie tendono a
ripetersi, nella lunga distanza. Pertanto l'attitudine più soft di
"Shine, Shine, Shine" è ben accetta per variare la ricetta. I volumi
sono abbassati, e la resa è quasi acustica. Sembra di ascoltare un
unplugged della band. Rock equilibrato, ma sempre coinvolgente. E
l'arrangiamento è impeccabile come al solito.
"Don't Drag Me Down" fa il paio con "Sextalkin'", con quel suo
richiamo agli Stones. Se aveste apprezzato le atmosfere ricreate dai
Cinderella del "Live At The Keyclub" o dei Quireboys di "Bitter, Sweet
And Twisted", questa canzone farà sicuramente per voi. Gran bella
canzone: la loro "Dead Flowers", eheh!
"I'll Get Rich" ci fa ripiombare sui territori più metallici e
rozzi, di stampo Guns, resi personali da un'esuberanza melodica che ben
si contrappone con la strofa minacciosa.
"Left Alone" sembra illuderci partendo in maniera morbida. E il
pensiero che ci sfiora è: "Ecco la ballata!". E invece la canzone ci
sorprende tutti diventando cattiva, e chiudendo l'album nel modo più
energico ed inaspettato. Utilizzando per altro un riffing veramente
metal, in alcuni frangenti. E quindi, "Bad Habit Romance" si conclude
così, nella grinta più pura, senza aver mai concesso nulla. Niente
ballate, niente mollezze: questi sono gli Innocent Rosie!
"Bad Habit Romance" è un disco davvero coinvolgente, che ci mette
a confronto con un gruppo interessante, che piega i clichè del passato
alla sua estetica garbatamente moderna. Rozzi, maleducati ed
arrabbiati, gli Innocent Rosie ci ricordano che il rock non è morto.
Grazie ad un disco di buona fattura, ed a tanti concerti che hanno
convinto le platee di tutto il mondo, non ultime quelle freddine della
nostra Italia. Un gruppo da seguire, al quale auguro un futuro radioso.
(Hellvis - Aprile 2009)
Voto: 8
Contatti:
Sito Innocent Rosie: http://www.myspace.com/innocentrosie
Sito Swedmetal Records: http://www.swedmetal.com/