INJURY
Unleash The Violence

Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2011
Durata: 40 min
Genere: thrash metal


A breve distanza dall'omonima demo, che li aveva messi in luce durante il 2010 per la fiera proposta ancorata sui dettami del thrash metal che fu, tornano gli Injury con il loro debut album, intitolato "Unleash The Violence", per la nostrana Punishment 18 Records. Niente è cambiato, ed oltre ai tre brani già presenti in "Injury", i restanti poco si allontanano dal filone nel quale i nostri hanno inquadrato la propria proposta. Il nome principale che non può non venire subito a galla è quello della leggenda Exodus, e grazie ad una produzione di stampo moderno (forse anche troppo per la proposta della band),
il paragone può riferirsi sia agli album delle precedenti decadi ormai entrati nel mito, sia agli ultimi lavori in studio, figli di un appesantimento sonoro da cui molti acts attualmente in auge hanno spudoratamente attinto a piene mani.
Gli Injury rincorrono "il sogno americano", musicalmente parlando, e si fanno fieri portabandiera di una musica diretta e mai fiacca, supportata da una generosa dose di melodia, forse quello che veramente manca a quello stuolo di nuove piccole e grandi band che si proclamano sostenitrici e fautrici del verbo thrash. A suggellare il tutto, la cospicua preparazione tecnica dei nostri porta alla nascita di una creatura che ha ancora molto da dire, partendo proprio dalla giovane età media del quintetto di Reggio Emilia.
Sono 9 i brani, per 40 minuti di assalto frontale: una miscela esplosiva delle band della Bay Area che continuano tuttora ad imporre lezioni di stile. In "Unleash The Violence" convergono violenza ed eleganza, up tempo in pieno stile anni '80 e rallentamenti di classe, il tutto reso più efficace da una buona dose di melodia che si palesa negli arrangiamenti delle parti prettamente strumentali dei brani. Non mancano nemmeno in questa occasione influenze di gruppi come Heathen e Forbidden, il tutto snocciolato nei dardi infuocati che portano titoli come l'opener "Ignorance", "The Execution", che mostra la passione per i Testament più intransigenti, "Messiah Of The Undone", dall'intermezzo in puro stile US Metal, impreziosito da una devastante partitura solista. Tre dei capitoli migliori si rivelano nuovamente "Busy Killing", "Denying My Soul" e la punta di diamante dell'intero platter "Fear Of Nothing", estremamente mutevole e ricca di spunti strumentali degni di molteplici ascolti, che regalano una visione generale di quello che gli Injury sono in grado di regalarci.
Come già detto, l'esecuzione e la presentazione in generale del cd mostrano una band decisamente professionale e competente, che avrebbe i mezzi per ritagliarsi un posto di rilievo nella scena nazionale... se solo non fossimo in Italia! Già, troppo thrash old school per poter piacere a chi si nutre di sonorità più moderne (sempre legate al genere, ma decisamente fuori portata nel nostro caso), troppo moderno nella produzione per poter entrare in circolo in chi ancora sostiene che nessuno mai riuscirà a raggiungere i fasti delle produzioni dei Rigor Mortis... perdonate il sarcasmo, ma alle volte potrebbe indurre qualcuno anche solo a riflettere un istante, e sarebbe un traguardo ragguardevole!
In definitiva, una band dalle potenzialità non indifferenti, che dovrebbe però riuscire a mettere da parte un minimo l'amore incondizionato per gli anni '80, quantomeno nel songwriting, e cercare di rendere più personale l'approccio alla musica; non si richiede certo originalità, ma riuscire a coniare una propria identità, che permetta alla band di essere distinta all'interno di un calderone di ensemble della stessa razza, è quello che davvero rende particolari le nuove leve e avvicina gli animi più attenti a questi importanti particolari. Le premesse ci sono, vedremo cosa sapranno regalarci in futuro gli Injury... nel frattempo, supporto!
(PaulThrash - Novembre 2011)

Voto: 7


Contatti:
Sito Injury: http://www.myspace.com/injuryviolence