INFERNO
Pompa Magna
Etichetta: Subsound Records
Anno: 2008
Durata: 43 min
Genere: elettro grind'n'roll
"Sci-Fi Grind'n'Roll" è il titolo del primo lavoro dei romani Inferno,
uscito nel 2004, ma è anche la definizione che essi hanno data alla
loro proposta musicale. Di riflesso, tale descrizione è stata adottata
in breve anche da tutta la critica musicale, per definire uno stile
musicale estremo ed eclettico, bizzarro e sfuggente. La qualità
artistica dei nostri è stata confermata nel 2007, con la pubblicazione
dello split a tre "A Bullet Sounds The Same (In Every Language)",
lavoro nel quali agli Inferno troviamo affiancati gli OvO e gli
Psychofagist.
"Pompa Magna" segna il loro ritorno su full-length. Pubblicato
dalla Subsound Records, "Pompa Magna" contiene quindici tracce per un
totale di 43 minuti di follia musicale. La copertina, molto ben fatta,
rappresenta una di quelle macchine presenti nei circhi, che raffigurano
una zingara, e che dovrebbero predire il futuro. Tra i tanti
particolari del disegno vediamo anche una ragnatela, due gufi, un
pipistrello, una mano scheletrica che si innalza dalle fiamme e un
disco volante che compare sulla sfera di cristallo. Insomma, basta
l'immagine (disegnata in rosso su sfondo giallo) per proiettarci in un
film di serie Z, il cui immaginario è evidente anche nei titoli delle
canzoni: "The Man With Two Right Arms", "(Like When You Were) The
Vapour Boy", "Do Androids Have Sex In Electric Cars?", "Bikini Dogs
Wash", eccetera. Titoli del genere non tradiscono una tradizione già
iniziata nel 2004, e perfezionatasi nel corso degli anni.
"Pompa Magna" è un album compatto, che si lascia ascoltare con
facilità sebbene sia tutt'altro che semplice. La complessità
compositiva è parte integrante del suono degli Inferno, ma la resa
finale delle composizioni è scorrevole, non eccessivamente ostica.
Almeno, questo per chiunque abbia una mentalità piuttosto aperta, e non
sia fermamente convinto che tra i generi musicali ci debbano essere
steccati o muri invalicabili. Perchè è in effetti l'eclettismo il punto
di forza di questi romani. Un eclettismo che rende la loro definizione
di grind'n'roll davvero stretta. Gli elementi grind ci sono, questo sì.
Non il grind delle origini, ma quello più complesso e relativamente
recente. Beh, ogni tanto si avverte qualche strizzatina d'occhio al
passato, ma si tratta di piccolezze. C'è chi ha rilevato influenze di
Botch e dei The Locust; io personalmente ho trovato più elementi affini
ai The Dillinger Escape Plan. Talvolta si avverte la follia trasversale
di un Mike Patton, che richiama i momenti più estremi dei Mr. Bungle e
dei Fantomas. Qualcuno potrebbe includere anche alcune similitudini con
lo John Zorn dei Naked City o con gli Atari Teenage Riot. Ma le
influenze sono tante, e le più disparate. Forte quella dei Melt
Bananas, meno consistente quella degli An Albatross. Nei momenti più
melodici, ecco far capolino delle atmosfere da film di fantascienza o
horror anni '60-'70, le cui colonne sonore sembrano essere state
stravolte. Da questo miscuglio ne viene fuori una musica estrema, nella
quale una voce urla di continuo la sua rabbia, sostenuta dal poderoso
lavoro delle chitarre. La ritmica è di frequente impazzita. Ma
l'elemento che, come sempre, sorprende di più e caratterizza al meglio
il suono degli Inferno, è la forte componente elettronica. Non c'è
passaggio in cui la naturalezza della voce e delle chitarre non sia
infettata da un'elettronica ingombrante, ma al tempo stesso
imprescindibile. Senza di essa, il suono non sarebbe lo stesso, e non
si sarebbero ottenuti i medesimi risultati. L'arrangiamento ne risulta
arricchito tantissimo: i suoni sono creativi, cambiano in
continuazione, ed è veramente un susseguirsi di sorprese e di grandi
intuizioni. Un circo nel circo: ecco come potrebbe essere definito
l'utilizzo dell'elettronica, in "Pompa Magna". Anzichè una parata di
individui bizzarri, l'ascoltatore viene rapito e rimane a bocca aperta
dalle tante sorprese che si succedono ad un ritmo frenetico. "Pompa
Magna" è infatti un disco furioso, dove la composizioni sfumano l'una
nell'altra dando alla fine l'impressione (che comunque rispecchia la
realtà) di un lavoro compatto, che funziona alla perfezione sia diviso
in varie parti (le quindici tracce), sia come un blocco unico da
ascoltare tutto d'un fiato. Sono proprio la vivacità compositiva e le
scelte dell'arrangiamento a rendere "Pompa Magna" così stuzzicante e
variegato. E un grande aiuto arriva anche dall'ottima qualità della
registrazione, ottenuta prima nei consueti studi Hombrelobo di Roma, e
migliorata grazie al lavoro di Eddy Schreyer (già all'opera con NOFX,
Korn, Pitchshifter, A Perfect Circle) all'Oasis Mastering in
California.
Da sottolineare la presenza dell'ospite Andy Cairns dei Therapy?
nella canzone "The Second Triumvirate Of Lavonia" (il primo triumvirato
si trova nell'album d'esordio degli Inferno, eheh). Una buona
composizione, che fa il paio con "The Year Of The Dingo", ma anche
"Different Shades Of Zero And One" o "Burn Paris Burn" (ma se a Parigi
sostituiste Berlino, cosa vi verrebbe in mente? ma delle influenze ho
già scritto!) non sono da meno. Nel suo complesso, tutto il CD
funziona. Considerare una traccia come migliore, sarebbe far torto ad
un'altra. Non me ne vogliano i vari C.E.O., Ambassador of Terror,
Infrastructure Manager, Chief Of Research e Speed Runner, ovvero i
componenti del gruppo. Credetemi, la vostra musica è un lungo viaggio
che funziona bene nelle sue singole tappe, ma che è ancora più godibile
se ascoltato nella sua interezza.
"Pompa Magna" è un disco che fa sicuramente bene alla scena estrema
nazionale. Infatti, i gruppi con una personalità originale sono sempre
bene accetti. Avanti così ragazzi!
(Hellvis - Marzo 2009)
Voto: 8
Contatti:
Mail Inferno: kinkyparty@infernogrindnroll.com
Sito Inferno: http://www.infernogrindnroll.com/
Sito Subsound Records: http://www.subsoundrecords.it/