INDUKTI
S.U.S.A.R.
Etichetta: Laser's Edge / Intromental Management
Anno: 2005
Durata: 48 min
Genere: prog metal
La Polonia è una nazione che, musicalmente, mi sta regalando delle
gustosissime sorprese! Se nel 2004, infatti, avevamo visto nascere una
band eccezionale come i Riverside, quest'anno, oltre al secondo album
degli stessi, vede la luce il debut degli Indukti, band dedita ad un
progressive metal d'alta scuola, figlio di realtà come i Tool e un
misto tra i King Crimson dell'era Wetton ("Lark's Tongue In Aspic" su
tutti) e quelli più recenti ("The Power To Believe" e "The
Construkction Of Light").
Già dando uno sguardo alla line-up del gruppo, salta subito
all'occhio la particolarità di questa band, dato che, oltre alla
formazione classica, composta da Piotr Kocimski (chitarra), Maciej
Jaskiewicz (chitarra), Maciek Adamczyk (basso) e Wawrzyniec Dramowicz
(batteria), troviamo anche due strumenti meno convenzionali come il
violino, suonato da Ewa Jablonska, e l'arpa dell'ospite Anna Faber.
Altra particolarità è l'assenza di un cantante vero e proprio, dato che
gli Indukti sono, principalmente una band strumentale. "S.U.S.A.R.",
comunque, riserva delle sorprese anche da questo punto di vista, dato
che in diversi brani troviamo delle bellissime parti vocali, affidate
per l'occasione proprio a Mariusz Duda, cantante e bassista dei
connazionali Riverside.
Viene spontaneo, dunque, fare un paragone tra le due band
polacche, sia per la provenienza e sia per la presenza dello stesso
cantante. A questo proposito possiamo dire che le due formazioni
riescono ad incarnare due aspetti diversi ma ugualmente affascinanti
del prog metal: se i Riverside, infatti, prediligono un approccio più
emozionale alle composizioni, tinteggiando con la loro musica l'animo
umano, gli Indukti preferiscono evidenziare il lato più cerebrale della
musica, seguendo la 'disciplina' crimsoniana.
Diamo uno sguardo più da vicino alle singole composizioni: l'album
si apre con "Freder", un brano che, introdotto dal dolce suono
dell'arpa di Anna Faber, si evolve, partendo da soluzioni più
melodiche, fino ad un crescendo strumentale fatto di riff potenti e
metallici. Particolare in questa traccia è l'intervento di Duda, che si
cimenta in una serie di vocalizzi arabeggianti pieni di pathos e di
ancestrale dolore.
Si continua con "Cold Inside... I", il brano che più si avvicina allo
stile dei Riverside, con le sue chitarre arpeggiate e la calda voce di
Mariusz che ci regala la solita brillante performance. Quattro minuti
di grande intensità.
Molto bella anche la successiva "No. 11812", anch'essa introdotta
dal suono dell'arpa, che ci mostra ancora il classico stile strumentale
degli Indukti, con il suo intreccio di riff e linee melodiche, capace
di coinvolgere fin dal primo ascolto, pur essendo tutt'altro che
semplice.
"Shade", invece, è un altro brano cantato, giocato sulla linea vocale e
sull'ottima prestazione di Dramowicz dietro le pelli, che dà vita ad un
ritmo percussivo e quasi tribale che mi ha ricordato lo stile degli
ultimi Deadsoul Tribe.
Da questo punto in poi la voce di Duda scompare e si lascia spazio
ad un vero vortice strumentale, con gli ultimi tre pezzi: "Uluru", "No.
11811" e "...And Weak II", che riprendono le atmosfere delle tracce
precedenti, soprattutto quelle strumentali, mantenendo il livello del
songwriting sempre su valori molto alti.
Un ottimo debut album, dunque, che potrebbe essere il primo passo
per una carriera sfavillante. Le potenzialità di sono tutte, sia per la
grande padronanza tecnica e compositiva dei musicisti e sia per
l'utilizzo di strumenti classici come l'arpa e il violino.
A voler cercare proprio il pelo nell'uovo, visti gli ottimi
risultati ottenuti con Mariusz Duda, sarebbe auspicabile l'ingresso di
un cantante in pianta stabile che, oltre ad aggiungere ulteriore
varietà ai pezzi, riuscirebbe a rendere la fruizione più semplice, dato
che gli album strumentali, spesso, risultano un po' troppo prolissi.
Vedremo cosa sapranno inventare questi ragazzi con il prossimo
full-length. Per ora, avanti così!
(Danny Boodman - Dicembre 2005)
Voto: 8
Contatti:
Mail Indukti: ewa@indukti.art.pl
Sito Indukti: http://www.indukti.art.pl/
Sito Intromental Management: http://www.intromental.com/