INALLSENSES
The Experience
Etichetta: Club Inferno Ent.
Anno: 2008
Durata: 32 min
Genere: thrash/death metal
Nessuno potrà smentirmi nel dire che si tende sempre a ricercare nel
nome di un gruppo il genere, o quantomeno un'indicazione per capire che
indirizzo stilistico e musicale si è scelto... e molte volte si riesce
ad intuirlo correttamente e con precisione... Questa è la seconda volta
nel giro di un giorno che sbaglio clamorosamente con i pronostici, e
anche stavolta sono stato tratto in inganno. Gli InAllSenses, nome che
mi ispirava metal moderno al limite dell'industrial, e chi più ne ha
più ne metta, fanno un thrash metal debitore della old school, con una
strizzata d'occhio al death metal americano, suonato decisamente con
maestria e registrato con altissima professionalità (fra l'altro nello
studio della band, e successivamente mixato e masterizzato dal
chitarrista Giuseppe Senese). La biografia riporta che la band esiste
da più di una decade, a partire dalla metà degli anni '90, ma è rimasta
inattiva per anni dopo la produzione di un solo demo, "Escape Of
Natural World", che risale ormai al 1997.
Alla lunga distanza, il quartetto, ora divenuto quintetto dopo
l'ingresso di Vittorio Casaburi alla chitarra al termine della
recording session, sceglie la strada dell'impatto sonoro, ma i molti
inserti melodici faranno comunque respirare i possessori di questo CD,
mostrando una band che sa giostrarsi sia nella "brutalità" che nella
"laccata" melodia.
Nove pezzi per poco più di mezz'ora di musica: quindi di brani
diretti e d'impatto si parla, eseguiti magistralmente da una sezione
d'accompagnamento che sciorina precisa violenza e ottimo gusto nelle
scelte, con ritmiche mai banali e mai ripetitive, ed accattivanti
arrangiamenti molto vicini all'attuale movimento death nordeuropeo.
Attacco frontale al fulmicotone sin dalle prime note di "The
Experience", titletrack che si incarica di introdurci al mondo degli
InAllSenses; il brano ha un evidente sentore di thrash moderno, e molti
sono i rimandi ai cari Nevermore ed ai Testament di episodi
discografici come "The Gathering". Segue "Return No more", con
introduzione in pieno stile Death che si trasforma in rude mid tempo,
costantemente rinforzata da linee soliste al limite della dissonanza
che si amalgamano alla perfezione con altrettante linee melodiche di
buon gusto. "Inviolated" infervora col suo incedere tipicamente death,
quello di stampo americano, e l'axeman Giuseppe Senese da dimostrazione
del proprio valore con una prova solista al di sopra delle righe; "Lady
Nature" non si discosta dai canoni stabiliti in precedenza, e mi preme
nuovamente mettere in evidenza la capacità di districarsi fra diverse
soluzioni stilistiche. Thrash primordiale a scandire il tempo in
"Horror Without End", ma non manca di presenziare la vena death
sicuramente accentuata in tutto il songwriting degli InAllSenses, così
come nella successiva "Heaven of Prises", che trova però il suo punto
forte nell'inserimento di una sezione puramente acustica... facile
proiettare la mente a lavori come "Focus" dei riformati Cynic, con
esito totalmente positivo. "I WIll Kill You" e "Bad Society"
ribadiscono quanto affermato in precedenza, mentre la chiusura del
lavoro è affidata all'atmosferica "Light In The Dark", dolce e nello
stesso tempo malinconico outro acustico del primo episodio discografico
qui "scansionato".
Un album che trova il suo punto di forza nell'unione di singoli
musicisti dal background solido e dalla indiscutibile preparazione
tecnica, e che sicuramente lascerà piuttosto soddisfatti addetti ai
lavori e non e non farà nient'altro che sottolineare per l'ennesima
volta il valore di tantissimi nomi dell'underground sconosciuti sino al
giorno prima, ma competitivi se professionalmente supportati e seguiti.
A sentire questo debutto discografico, è chiaramente un dispiacere
che una compagine così unità e così potente non abbia regalato altro in
questi anni; speriamo che la formazione attuale sappia proseguire sulla
strada intrapresa, che sicuramente è vincente e si mette in luce per la
propria bravura.
(PaulThrash - Luglio 2008)
Voto: 8
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