IM NEBEL
Vitriol
Etichetta: Haarbn Records
Anno: 2008
Durata: 34 min
Genere: avantgarde black metal dagli spunti progressive
Da Tbilisi, in Georgia, ecco gli Im Nebel. Formatisi nel 2006,
all'inizio come trio, gli Im Nebel non nutrivano intenzioni serie in
ambito musicale. Nei primi tempi, infatti, l'atteggiamento dei
musicisti era più orientato verso un'ottica di sperimentazione, più che
alla creazione di un gruppo fatto e finito. Col passare del tempo,
però, i risultati incoraggianti e le nuove idee hanno spinto i
musicisti a credere maggiormente in questo progetto. E così che,
qualche mese dopo la formazione, Michael Lenz (voce pulita e chitarra),
Sergey Ermolaev (basso) e Dima Mazmanov (batteria) hanno cominciato
finalmente a comporre qualcosa. Nonostante i musicisti avessero suonato
assieme anche in passato, molte incomprensioni hanno rischiato di far
sciogliere il gruppo: i gusti musicali dei tre, infatti, erano molto
variegati e spesso portavano alla creazione di conflitti. Anzichè
sciogliersi, però, il trio ha deciso di appianare a poco a poco le
diversità, e in men che non si dica i problemi sono stati superati.
Anzi, gli Im Nebel hanno reclutato addirittura due nuovi musicisti: la
tastierista Helen Chobanyan ed il cantante Vasil Doiashvili.
E' così che nell'agosto del 2006 gli Im Nebel sono entrati nello
Zibo Studio per iniziare le registrazioni del loro album d'esordio.
Pubblicato dalla Haarbn Records, etichetta russa in costante
ascesa, "Vitriol" è davvero un lavoro impeccabile. Dall'artwork alla
qualità di registrazione, il prodotto è privo di difetti. E' evidente
quindi che gli Im Nebel abbiano voluto giocare le loro carte al meglio.
Infatti, il quintetto ha esordito subito con un album, anzichè sondare
prima il terreno con un demo. Ma è certo, data la qualità del prodotto,
che la band avesse le idee chiare sin dall'inizio. "Vitriol" non è
infatti un disco raffazzonato, registrato velocemente per esordire il
prima possibile, ma è un lavoro studiato, costruito intelligentemente e
con una cura maniacale del particolare.
L'artwork è molto bello ed evocativo, con il blu come colore
dominante. Nelle dodici pagine del libretto, e sul CD stesso, sono
state riprese molte immagini classiche della tradizione ermetica. Lo
stesso titolo "Vitriol" è ripreso sul CD, nella sua forma più estesa (Visita Interiora Terrae Rectificando Invenies Occultam Lapidem),
all'interno di un simbolo dai chiari riferimenti astrologici. E poi ci
sono il rebis, i leoni coronati ed i draghi, il sole e la luna, più un
altare massonico: tutte queste immagini accompagnano i testi, molto
strutturati e riportati integralmente. Ed è curioso notare come, in
effetti, non ci sia legame tra le tematiche trattate nei testi, più che
altro legate all'introspezione dell'uomo e all'individualismo, e le
immagini ermetiche. In copertina, vi è una foto appena accennata di un
bosco ed è ripreso il medesimo simbolo presente sul CD.
Musicalmente, gli Im Nebel sono molto preparati. Lo studio Zibo ha
garantito alla band una qualità di registrazione superiore, molto
nitida e pompata. E questa fedeltà cristallina permette all'ascoltatore
di studiare gli arrangiamenti in ogni più piccolo particolare. Ed è in
seguito a ripetuti ascolti che non si può non ammirare la sicurezza
tecnica dei musicisti. Non una virgola è fuori posto, ed il
virtuosismo, presente nelle corde dei nostri, è secondario rispetto
all'economia delle varie composizioni. Stilisticamente, la musica degli
Im Nebel si inserisce nella tradizione avantgarde nata in seno al
black, mescolata alle evoluzioni più recenti del black melodico e
sinfonico. Sono molto evidenti le influenze di mostri sacri quali gli
Arcturus, più quelli di "Sideshow Symphonies" a dire il vero che quelli
inarrivabili de "La Masquerade Infernale". E in più sono evocati molto
di frequente i Dimmu Borgir da "Puritanical Euphoric Misanthropia"
all'ultimo "In Sorte Diaboli", e i Covenant di "Nexus Polaris". A
queste influenze, a dire il vero molto pesanti e in fin dei conti
penalizzanti, si unisce una vena progressive che rappresenta l'ancora
di salvezza del quintetto. Quest'innata predisposizione progressive
arricchisce i tanti passaggi intermedi tra una soluzione melodica e
l'altra, e ad ogni ascolto non può che lasciare a bocca aperta. Le
irregolarità ritmiche (rare) e i passaggi virtuosi (frequenti)
spiazzano sovente l'ascoltatore, che si risveglia dalle sensazioni di
già sentito (anch'esse ahimè molto frequenti), rivelando un talento
significativo. Ma gli Im Nebel sono significativi. Non è l'ennesimo
gruppo mediocre che arriva da un paese lontano. Gli Im Nebel sanno il
fatto loro, sono capaci e talentuosi, e preparatissimi dal punto di
vista tecnico. E sono anche sicuri e convinti, e con i contatti giusti,
tanto più che molto probabilmente li vedremo sia al MetalCamp che al
Legacy Fest.
Le vette compositive di "Vitriol" sono senz'ombra di dubbio due
piccoli gioielli appaiati, vale a dire "Zeitgeist" e "Unbeliever's
Script". In queste composizioni, gli Im Nebel toccano i loro vertici di
creatività, arricchendo un avantgarde molto derivativo con pesanti
inserimenti prog. La voce principale, quella di Vasil, è sempre
distorta. Michael interviene spesso con la sua voce pulita e nitida. La
sezione ritmica è puntuale e tecnica, ma non si limita mai soltanto ad
accompagnare. Basso e batteria contribuiscono alla creazione di un
arrangiamento delizioso al pari di quanto fatto dalle chitarre. La
tastiera, sempre presente e pomposa, si dimostra sicura e decisa.
Tutte le altre canzoni del CD sono buone, piacevoli all'ascolto e
arrangiate con una cura certosina. Però non vanno al di là della norma.
Ed è proprio la norma, il tallone d'Achille degli Im Nebel. Anzi, a
differenza di Achille hanno pure un secondo punto debole: la
derivatività. L'esempio più lampante è dato dalle prestazioni vocali di
Michael: sicuro, deciso ma che copia (sì, copia proprio) spudoratamente
lo stile di ICS Vortex, cantante negli Arcturus e talvolta nei Dimmu
Borgir. Lo copia sia come stile che come timbro. E questa è una cosa
davvero irritante. Non metto in dubbio che l'artista sia convinto di
ciò che fa, ma le similitudini sono troppo smaccate per non saltare
all'orecchio. Quando parte la voce pulita, la stessa melodia si adatta
a riprendere soluzioni già sfruttate dai gruppi che ho appena citato. E
poi c'è tutta una serie di clichè stilistici, dalle melodie sghembe e
svitate, alle improvvise accelerazioni di stampo black sinfonico, ai
passaggi delicati e melodici, talvolta sognanti, con la tastiera sugli
scudi. Ecco che, quindi, "Vitriol" si candida come un ottimo disco, ma
che mostra ancora segni evidenti di uno stile in evoluzione. Gli Im
Nebel hanno davvero talento e capacità, per ora espressi maggiormente
come tecnica strumentale ed arguzie negli arrangiamenti. Mancano ancora
le melodie personali, delle sonorità distintive e la voglia di
rischiare, di andare oltre i territori già battuti da altri. E' così.
L'avantgarde è sperimentazione, ma se si riprendono le idee altrui, che
sperimentazione è? Fossi in loro, punterei maggiormente sulle tendenze
progressive che rappresentano, come ho già scritto, il vero tratto
distintivo della band. Sono certo che, con l'esperienza e suonando in
giro, gli Im Nebel acquisiranno quella personalità musicale che ancora
gli manca. Per fortuna, non sembra mancare al quintetto quell'altra
personalità, quella che li porta in giro a suonare testardamente, sia
in patria che all'estero, senza arrendersi mai e facendo le cose per
bene, senza fretta nè colpi di testa.
Confido in un futuro roseo per questo valido gruppo georgiano.
(Hellvis - Marzo 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail Im Nebel: band@imnebel.com
Sito Im Nebel: http://www.imnebel.com/
Sito Haarbn Records: http://www.haarbn.com/