ILLOGO
When Liquids Stay Dry
Etichetta: UKDivision Records / Alkemist Fanatix / Worldwide Distribution
Anno: 2007
Durata: 41 min
Genere: post metal
Tornano gli Illogo, il curioso gruppo autore del promo "Isteresi" del
2005. Il lettore è rimandato alla sua recensione per conoscere meglio
sia la poetica della band, sia la sua biografia. In questa sede,
ritengo sia opportuno scrivere subito di "When Liquids Stay Dry", il
loro primo full-length.
Il CD è racchiuso da una confezione molto ben fatta, decorata dai
disegni folli ed inquietanti di Stefano Ricci. All'interno del libretto
è contenuto un solo testo, nelle restanti pagine ci sono altri disegni.
I colori lividi, le immagini concrete inserite in un contesto astratto.
Il tutto è spiazzante, e lascia interdetti così come quella faccia che
rappresenta il nome reale degli Illogo.
"Ogiva" è aperta da una sequenza di suoni, la quale ci introduce
nel mondo bizzarro e misterioso degli Illogo. Una breve parentesi
introduttiva che prepara il terreno per "Inaudita Altera Parte", la
prima vera canzone del CD. Mi si passi questo termine: la parola
"canzone" non va intesa nel senso tradizionale, quando si ha a che fare
con questo gruppo. Le chitarre intervengono subito con suoni saturi,
sorrette da un ritmo potente ma non veloce. La voce del cantante
alterna urla lancinanti a gutturali profondi, e nell'insieme viene
creata una composizione stilisticamente incerta, vicina a determinate
correnti del post-rock (o post-metal). La tecnica della band è
chirurgica: non ci sono sbavature, nè esibizioni inutili di tecnica.
Grazie anche alla produzione pulita, le bordate di chitarra sono
gelide, distanti dall'ascoltatore. In un mix tutto particolare, dove
elementi tradizionali (come i riff) vengono inseriti in strutture
originali, un valore aggiunto deriva dalle bizzarrie
dell'arrangiamento, arricchito da sequenze sonore dissonanti.
La traccia che dà il titolo all'album ha un inizio molto pesante
ed oscuro. Il cantato violento è ben accompagnato da una chitarra
severa ed implacabile, mentre l'effetto d'assieme è guastato dalle
consuete dissonanze di sottofondo. L'utilizzo del cantato italiano
(comprensibile col testo sottomano, l'unico testo contenuto nel
libretto) è un altro elemento a favore degli Illogo. L'effetto
complessivo è straniante. Pur mantenendo il ritmo costante, la traccia
aumenta d'intensità. Gli effetti sonori "tecnologici" mi hanno
riportato in mente i Thorns, però ripuliti dagli elementi black metal.
A poco a poco, comunque, la canzone perde la sua intensità, per aprirsi
del tutto inaspettatamente ad una sezione liquida (vedi effetti
sonori), raffinata e sognante. Essa viene presto violentata dalle urla
del cantante, che preludono ad una ripresa di "When Liquids Stay Dry".
"Retina-Scan" è un brano carico di tensione, violento,
implacabile. L'insistenza dei riff su determinate note, la monotonia
dell'arrangiamento creano un effetto assillante, che avanza senza
pietà, trascinando con sè qualunque cosa. Gli Illogo giocano con
l'atonalità, includendo sezioni all'apparenza più tonali, ma cambiando
le carte in tavola quando sembra che il tutto stia seguendo il suo
corso. L'arrangiamento è come al solito straniante, ed il cantante
sembra esprimere tutta la rabbia che ha in corpo.
"Impercettibile" è una strana sequenza, dai toni minacciosi ed una
voce declamante in sottofondo: probabilmente quella di Hitler o di
qualche altro gerarca nazista. Siamo in pieno territorio ambient, o
dark ambient se preferite. Un delizioso intermezzo in attesa di "Krome
Anagram And Silver Bodies". Ecco, questa è un'altra canzone di alto
livello, difficile da descrivere visto il suo aspetto proteico. I cambi
di riff e di ritmo non si contano, pur mantenendo una sua costanza e
tanta coerenza. La musica è malata, disturbante, lontana da qualunque
compromesso. Con la loro arte, gli Illogo ci sottopongono ad una
tortura, che ci ricorda quanto sia disagevole la nostra vita, ed il
mondo che ci circonda. La loro musica è la colonna sonora del disagio.
"Stellar" non è una traccia molto aggressiva, se si escludono le
vocals o le bordate della chitarra. Tende ad essere un brano
riflessivo, per lo meno fino al momento in cui le chitarre non
sostituiscono il brano ambient che sottintende l'inizio della traccia.
Poi vi è un ritorno alle asmosfere iniziali. Un altro viaggio
straniante.
"Cenere" è un curioso abbinamento di melodia minimale in loop e canti etnici.
"Agonia Delle Intenzioni" ci riporta sul territorio delle canzoni,
in un tripudio di note cupe e negative, arzigogolate ma al tempo stesso
pienamente fruibili. Non ci sono impennate emotive in questa canzone,
ma è un continuo crogiolo di passaggi tecnici, sublimati in un alchimia
metallica di astio e tensione.
"Logica" conclude il CD riproponendo le tematiche sonore più
"post" del gruppo. Come avrete notato, ho commentato più diffusamente
le prime canzoni, mentre nelle ultime i commenti sono più veloci.
Questo perchè molti degli elementi descritti nei primi brani sono
comuni per tutto il CD. Gli Illogo, pur mantenendo strutture
imprevedibili e mescolando diversi stili, hanno comunque un'idea
precisa di ciò che fanno. La carne al fuoco non è mai troppa, e si può
proprio affermare che questo gruppo abbia uno stile personale. E,
permettetemi, questa è una grande cosa! Ipnotica ed ostinata, "Logica"
conclude questo folle CD nel migliore dei modi.
In continua crescita, gli Illogo sono una della realtà più belle
del nostro panorama metal (e non solo). Indipenenti, sicuri nel loro
cammino, sono alla continua ricerca di una formula espressiva unica e
personale. Un disco consigliato: è una chicca per pochi, ma in grado di
rapire e disturbare.
(Hellvis - Novembre 2007)
Voto: 8
Contatti:
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Sito Illogo: http://www.illogo.net/
Sito UKDivision Records: http://www.ukdivision-records.co.uk/
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