ICECOCOON
The SIndividual(s)
Etichetta: autoprodotto/Owenian Records
Anno: 2007
Durata: 50 min
Genere: alternative metal/gothic/pop
Che progetto enigmatico, questo IceCocoon. Direttamente dall'Australia,
il buon Owen Leslie Gillett si presenta a noi con un disco strano,
intitolato "The SIndiviual(s)". In copertina, campeggia la foto a
colori di un paesino visto da un molo. Si vede una casa, ed il centro
della scena è dominato da una ciminiera. Il libretto, di dodici
facciate, contiene altrettante foto di paesaggi o collage di immagini,
sui quali sono stampati i testi. Ci sono inoltre le informazioni
relative alla registrazione, e il nome di tutti gli ospiti che hanno
contribuito alla realizzazione dell'album. Gli ospiti sono tanti, ben
sette, ma il grosso del lavoro lo fa Owen, che canta, suona e
programma. Una nota quasi ironica a fine libretto recita "Mio Dio, è veramente finito?": probabilmente "The SIndividual(s)" deve aver rubato veramente tanto tempo all'artista!
Il disco è stato realizzato e pubblicato in perfetta autonomia, tanto
che il nome dell'etichetta Owenian Records non nasconde che in realtà
si tratti di un'autoproduzione.
Ho definito questo progetto enigmatico, perchè? Beh, si tratta
forse di un'impressione personale, ma sin dall'aspetto grafico
IceCocoon si dimostra trasversale. L'elemento metal è presente, sì, ma
in minima parte. Ascoltando le varie traccie troviamo indizi di
industrial, tante strizzatine d'occhio al gothic (sia come metal, sia
come new wave), aperture melodiche pop, e non solo...
Ma andiamo per gradi. Come descrivere una canzone base di
IceCocoon? Beh, prendiamo come esempio l'ottima "The Celluloid Souls".
Premetto che il ritmo è sempre realizzato tramite programmazione, la
qual cosa dona un tocco di artificiale che alle volte sembra
proiettarci negli anni '80. Ed ecco che, sempre da quella decade, pare
prendere forma una canzone molto melodica, ma dai timbri cupi tipici
del dark dell'epoca. In realtà, la canzone si apre su un ritornello
vincente e vivace, e la struttura della canzone è così immediata che se
venisse definita "pop", nessuno potrebbe gridare allo scandalo. Di
pesante ci sono solo i chitarroni, che a volte si lanciano in riff
vigorosi. Ma "The Celluloid Souls", forse la canzone più catchy
dell'intero lavoro, ha delle influenze metal veramente minime. E dato
che Shapeless Zine è una webzine metal, mi sembra corretto verso il
lettore indicare in che quantità sia presente l'elemento metallico.
Ben più pesante è la prima vera canzone del CD, "Ep.p.itome": qui
sì che le chitarre si fanno sentire, e si può parlare di riff vero e
proprio. Certo, nel suo sviluppo i lati più aggressivi si smussano
tornando alla consueta decadenza, ed alla melodia immediata e
poppeggiante. Ma verso la fine Owen abbandona la voce pulita per
strillare come un ossesso, ed anche il suono si fa più distorto e
cattivo. Elementi elettronici si sovrappongono all'arrangiamento,
donando al tutto un sapore particolare, e decisamente indipendente.
Anche la conclusiva "Running Away" non tradisce le coordinate delle due canzoni precedenti.
Ma la creatività di Owen non si esaurisce qui. "Ecstasy Girl" è un
brano acustico, realizzato alla buona e con uno spirito quasi low-fi.
Lo stile vocale è scazzato, e potrebbe ricordare il Beck degli esordi,
quello più alternativo e melodico di "Stereopathetic Soulmanure", ma
senza le influenze country e con qualche tocco di psichedelia sixties
in più.
E poi c'è la monumentale "Stained Glass Windows", con i suoi
dodici minuti di durata. E' una canzone bella, morbida, ma la sua
struttura la rende quasi una suite. A un certo punto intervengono pure
degli archi, e una voce femminile. Le voci si sovrappongono in un coro
melodioso, mentre il ritmo avanza con tranquillità e senza fretta. E
sebbene la melodia sia di facile presa, la struttura così complessa e
la durata così lunga rendono il tutto ben poco commerciale.
E dunque, che giudizio si potrebbe dare a "The SIndividual(s)"?
Sicuramente un giudizio buono, perchè nonostante tutte le variazioni
stilistiche, il suono di IceCocoon è coerente e maturo. Inoltre Owen
Gillet dev'essersi fatto un culo a capanna per realizzare un lavoro di
tale portata e minutaggio quasi completamente da solo, e con tale
professionalità. Sì, perchè questo è un album autoprodotto, ma
totalmente professionale, sia come musica che come confezione. Forse
solo il logo dell'Owenian Records è discutibile. Però "The
SIndividual(s)" non può lasciare indifferenti gli amanti della musica
melodica ma particolare. Certo, di metal qui se ne trova poco. Siamo
più sui territori della musica indie, anche se in alcuni momenti il
disco potrebbe rivelarsi un po' pesantuccio per quel tipo di pubblico.
Le sorprese però sono tante, e ad ogni nuovo ascolto il CD si dimostra
sempre più interessante.
Credo che comunque Owen possa ancora migliorare. Attendiamo i prossimi
due album "Insect In Amber" e "Album #3", previsti in uscita per
l'estate del 2008. Due dischi in una botta, anche questo è un sintomo
di indipendenza e di spontaneità. Ed è proprio la spontaneità, nemica
della musica mainstream, che dona al disco quella freschezza che lo
rende così piacevole all'ascolto. Per questa ragione, consiglio ai
lettori dalla mentalità più aperta di acquistare il CD, e di sostenere
l'artista. Nella musica c'è bisogno di creatività, di indipendenza e di
spontaneità. E IceCocoon è in possesso di tutti questi requisiti, la
qual cosa non significa che il disco sia un capolavoro assoluto, ma di
sicuro si tratta di qualcosa di diverso dal solito, e per questo degno
di attenzione.
(Hellvis - Maggio 2008)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail: owenian@owenianrecords.com.au
Sito internet: http://www.owenianrecords.com.au/