HYBRIS
Hybris

Etichetta: autoprodotto / Extreme Agency
Anno: 2009
Durata: 41 min
Genere: black metal


Tutto è iniziato nel 2007, quando Antimonio, Isa Nauthiz e Mictian hanno fondato gli Yggdrasill. Sin dai primi tempi, il trio ha cominciato a comporre brani propri ed il processo compositivo si è protratto fino quasi alla fine del 2008. Nel settembre di quell'anno, la formazione si è allargata da trio a quintetto, con gli inserimenti di Ex Mortem e di Thanatos.
Originariamente, gli Yggdrasill non avrebbero mai dovuto suonare dal vivo. Questo perchè, in precedenza, i fondatori del gruppo hanno vissuto delle parentesi deludenti con svariati progetti musicali. Dato però che tra i cinque musicisti si stava creando una certa intesa, ed anche una salda amicizia, gli Yggdrasill hanno deciso di proporre la loro musica anche sui palchi. Non solo. Si è pensato anche di cambiare il nome del gruppo in Hybris.
Nel 2009, il gruppo si è chiuso nell'Early Reflection Studio per realizzare il suo album d'esordio, ovvero l'oggetto di questa recensione. A giugno, gli Hybris sono entrati a far parte della grande famiglia della Extreme Agency.
L'artwork di "Hybris" ha un'impostazione schiettamente black. Bianco e nero di rigore, le foto dei musicisti in corpsepaint, l'utilizzo dei caratteri gotici. Le due pagine del libretto non contengono i testi, ma solo le fotografie delle quali ho scritto in precedenza, i ringraziamenti ed altre informazioni relative alla realizzazione del CD.
La formazione che ha inciso "Hybris" vede Thanatos alla voce, Mictian alla chitarra ed ai cori, Isa Nauthiz alla chitarra ed alle tastiere, Antimonio al basso (e all'ocarina, in una traccia) ed Ex Mortem alla batteria. In due episodi di questo CD (la canzone d'apertura "Echo" e "One Man Army") è presente la cantante ospite Laura Santangelo (dei Drammagothica).
"Hybris" ha suscitato in me sentimenti contrastanti. Che il gruppo suonasse una forma di black metal piuttosto tradizionale, l'avevo già intuito prima ancora che ascoltassi il CD. Infatti, come ho appena scritto, l'artwork del CD ma anche l'immagine stessa del gruppo non lasciano dubbi. Mi sono posto però subito una domanda: ma questi Hybris saranno un gruppo black talentuoso e capace, o faranno parte di quella schiera infinita di realtà pseudo-musicali, che da ormai troppi anni stanno inflazionando la scena black metal nazionale ed internazionale? Ho dunque ascoltato il CD una prima volta, e ne ho avuto una buona impressione. L'ho ascoltato una seconda, un terza, una quarta e così via, ed alla fine ho compreso come la Extreme Agency abbia avuto buon orecchio nel metterli sotto contratto. In effetti, il gruppo c'è: è professionale, ha talento ed anche una certa dose di personalità. Ovviamente, dato il genere proposto, sarebbe eccessivo pretendere l'originalità dagli Hybris. Si tratta inoltre di un gruppo giovane, formatosi solo due anni fa, e quindi è privo di quell'esperienza che si può trovare solo nelle band attive da tanto tempo. Per questo motivo, ho parlato di "sentimenti contrastanti" nei confronti di questo CD. Infatti, molte idee buone ed intriganti vengono spesso accostate a passaggi di maniera o un po' scontati. Di conseguenza, l'ascolto di "Hybris" è stato per me tutta un'altalena di emozioni.
Stilisticamente, il quintetto propone un black metal dalle melodie molto accentuate, i cui riferimenti possono essere ritrovati nella scena internazionale del genere, in particolare relativamente alla seconda metà degli anni '90. Cioè, a quando il black metal tradizionale ha cominciato ad essere un po' di maniera, e si stava avviando rapidamente alla sua china discendente di popolarità. I musicisti sono molto preparati e tecnicamente si rivelano ineccepibili. L'attitudine è quella giusta, e gli arrangiamenti rispecchiano al meglio l'estetica black di quegli anni. Le canzoni sono tutte equilibrate, molto scorrevoli. Le strutture non sono mai complesse, ma ci sono parecchi cambi di ritmo e di atmosfera. Si alternano successioni armoniche tradizionali a riff veri e propri, alcuni dei quali realmente inquietanti. Ma, per riassumere il tutto, gli Hybris dimostrano di saper scrivere belle canzoni, e questo è uno dei loro punti di forza.
E' giusto comunque sottolineare la presenza di brani come "Echo", dove la voce pulita della cantante ospite è accompagnata dalle tastiere. Un diversivo che dimostra come dell'originalità potenziale ci sia. E' però un episodio. "Hybris" è un lavoro black metal fatto e finito, che può regalare sia momenti di esaltazioni che passaggi un po' di stanca, ma mai pessimi.
Tutte le canzoni sono buone, ma alcune risaltano forse più di altre (anche se, data la coerenza del songwriting, potrebbe trattarsi di un'impressione soggettiva): personalmente, ho gradito molto "One Man Arm" e "Pain Of Human Existence".
"Hybris" è quindi, a conti fatti, un buon disco, molto gradevole e che suggerisce un potenziale non ancora espresso al meglio, ma che promette molto bene. La Extreme Agency ha fatto bene a puntare sugli Hybris, e mi auguro che molti blackster possano apprezzare la loro proposta musicale. Certo, il gruppo è talvolta un po' acerbo, però sono certo che evolvendosi- sempre che non si perda per strada - potrà diventare un nome importante della scena black italiana. L'importante è che le composizioni siano sempre ben studiate e che la scelta dei riff da utilizzare sia molto severa: perchè la loro musica sia speciale, devono prima imparare a credersi speciali, ed a tirar fuori il loro meglio.
Un'ultima notizia: Antimonio ha lasciato il gruppo, ed al suo posto è arrivato King. Chissà che il suo inserimento non contribuisca ad una crescita artistica veloce, che ci prenda tutti di sorpresa!
(Hellvis - Gennaio 2010)

Voto: 7


Contatti:
Sito Hybris: http://www.myspace.com/hybrisblack

Sito Extreme Agency: http://www.extremeagency.org/