HORRIFIER
Grim Fate
Etichetta: Witches Brew
Anno: 2010
Durata: 37 min
Genere: power thrash
Nuova release per la tedesca Witches Brew, che rilascia il debut album
di un power trio americano, gli Horrifier, devoto al verbo power thrash
che ha visto in tempi migliori esponenti di spicco come gli Iced Earth,
ormai lontani dal concetto primigenio degli esordi. La label
underground tedesca è nota per una predilezione nei confronti del sound
di un tempo, e spulciando fra le fila del roster, si potranno
incontrare solo matrici speed, thrash, black thrash anni '80 e poco
altro; tra le band prodotte, spiccano i ben noti Toxic Holocaust e Gama
Bomb, oltre ai thrash maniac italiani Hatework, giusto per citare
alcuni nomi che potrebbero suscitare reazioni positive. La bontà delle
scelte dell'etichetta è indubbia, almeno per quanto concerne il ramo
meno violento delle band licenziate, e gli Horrifier rappresentano
quasi un'inversione di tendenza, non riuscendo, per così dire, ad
amalgamarsi con il leit motiv principale delle band sinora prodotte. Ma
gli Horrifier sono davvero una bella realtà, capace di trame e
tessiture propriamente thrash, di matrice americana s'intende, per un
prodotto che potrebbe far esaltare più d'un fan della prima era
dell'incarnazione musicale di John Schaffer.
Troverete ben poche informazioni circa il combo, ma basti sapere
che i nostri sono nati nel 2004, ed hanno autoprodotto una sola demo
self titled nel 2007, prima di giungere al traguardo di questo primo
full length; l'attuale line up vede il leader e deus ex machina Joe
Potash alla chitarra ed alla voce (ma impegnato anche alle tastiere ed
alla batteria nel corso delle recording sessions di "Grim Fate"), il
braccio destro Joe Hoyer sempre alle chitarre, Amadeusz Zajac al basso
e Drew Rizzo alla batteria (pur non avendo dato il proprio contributo
al risultato finale, in quanto nel cd possiamo ascoltare le batterie di
Gary Breza e Greg Seymour).
Sono solo 8 brani che compongono "Grim Fate", per un minutaggio
totale di 37 minuti; l'energia non viene mai meno, e sin da subito
vengono messe in chiaro le linee generali che muovono gli istinti della
band. "Grim Fate" è un album che deve piacere istintivamente dalla
prima nota, poiché non ci sono mezze misure per i nostri, ma solo heavy
metal vecchio stampo con un forte orientamento verso le sonorità che
hanno reso epocali acts della loro terra natia, alfieri dello US metal
più intransigente. L'epica intro "The Ultimatum" scopre subito le carte
in tavola, e se da un lato sarete ormai stati influenzati e risulterà
naturale riconoscere quel flavour che aveva reso immensi album come
"Iced Earth" o "Night Of The Stormrider", non mancherà un pensiero ai
gloriosi Metal Church, con trame di chitarra che si intrecciano e
creano un'aura melodica di ottima fattura. "E.B.E. (Extraterrestial
Biological Entity)" vira verso lidi thrash, ed un pensiero a Exodus e
Forbidden è più che dovuto, mentre si prosegue con l'heavy ottuso (da
non leggersi negativamente) di "Premonition", dove la ricerca dei numi
tutelari sbarca oltreoceano, con riferimenti ai gloriosi fasti di Iron
Maiden e Judas Priest, sempre per citare i nomi più noti. La
dichiarazione di intenti è esplicitata con "True Metal Never Rusts!",
dove si respirano riff a cui ci aveva ispirato il folletto più amato
della nostra musica, quel Ronnie James Dio di cui continueremo a
sentire la mancanza per molti anni a venire. "Decisive Victory" ritorna
all'amore primigenio, e lo zampino di Schaffer ritorna udibile e
distinguibile, così come nella seguente traccia, la titletrack, che
riporta la mente alle cavalcate che fecero la fortuna dei paladini
degli Horrifier. Segue "Exordium / From Beyond The Grave", certamente
la perla di quest'album, capace di racchiudere quanto finora è stato
introdotto con gli altri brani in un unico maelstrom sonoro:
un'acustica introduzione ed un veloce incedere, senza dimenticare la
priorità che la melodia assume per il trio. Chiusura affidata a
"Stalingrad", pura thrash song con una dedica indiretta a Testament ed
Overkill, per la felicità di quanti non possono fare a meno dei maestri
del genere.
Non si pensi che i continui riferimenti precludano una personalità
molto forte, che viene a galla pur avendo a che fare con un combo
disinteressato a creare qualcosa di completamente nuovo ed innovativo.
Il cd si presenta in maniera molto spartana, nella miglior
tradizione della stessa etichetta, con uno scarnissimo booklet di sole
quattro pagine (rievoca in tutto e per tutto il debutto del 1991 degli
Iced Earth, suppongo senza volerlo! N.d.P.) in cui troverete
esclusivamente l'essenziale, pur potendo leggervi tutti i testi. La
registrazione rende onore al genere proposto, con un sound prettamente
fine anni '80, primi anni '90, che reca meriti alla pulizia
d'esecuzione dei membri della band, permettendo di mettere in mostra
una buonissima tecnica, esplicitata in tutti i brani, dai più complessi
ai più essenziali e diretti. Non sempre convince la prova vocale del
mastermind Joe Potash, che non rende appieno nei brani la cui essenza
richiede a gran voce un approccio più US Power oriented e meno thrash,
come invece avviene nel nostro caso.
Un cd fatto da amanti delle vecchie sonorità per gli amanti delle
vecchie sonorità, da appassionati ad appassionati; nessun tentativo di
nasconderlo o di celarlo, a partire dall'immagine che la band offre.
Non sempre per emozionare è necessario ricorrere a stratagemmi in
studio di registrazione, o cercare la novità a tutti i costi: in tanti
sapranno godere dello stretto necessario, ed alle volte basta la sola
passione che trasuda dalle note dei musicisti per restare appagati. Non
resta che gridare ancora una volta quella parola troppo spesso
dimenticata, ma davvero semplice ed inquadrata: supporto!
(PaulThrash - Dicembre 2010)
Voto: 7.5
Contatti:
Sito Horrifier: http://www.myspace.com/horrifier
Sito Witches Brew: http://www.witches-brew.org/