HIJACKERS ON THE HIP
The Worst Of
Etichetta: Incipit Records / Alkemist Fanatix
Anno: 2010
Durata: 37 min
Genere: garage punk / rock
Concerti chiassosi in piccoli club di New York... Serate sudate tra
birre e tequila, in una Los Angeles perdente, lontana anni luce dalle
stelle del cinema e dalle modelle... Sono questi gli scenari che si
aprono alla mia mente tutte le volte che ascolto la musica degli
Hijackers On The Hip. Scenari forse fantasiosi, immagini di un'America
un po' mitica un po' cinematografica... L'America del rock'n'roll.
"The Worst Of" è un album registrato nella primavera del 2009
presso lo studio Lovedrive, sotto la supervisione di Simone Ferrini. Il
gruppo che l'ha realizzato vede Roberto esibirsi al microfono,
Francesco alla chitarra, Dario al basso e Fabio alla batteria. E se la
copertina in bianco e nero ci mostra un sorriso femminile nel quale
spicca un bel dente nero e marcio, le otto pagine del libretto ci
mostrano soltanto i volti dei musicisti, e le informazioni relative
alla registrazione del CD sono al minimo sindacale. Infatti, gli
Hijackers On The Hip non amano perdersi in tante parole: lasciano che
sia la musica a parlare per loro. E la musica comunica, eccome. Lo fa
in dieci tracce, per un totale di trentasette minuti di rock caldo e
coinvolgente.
Da un punto di vista stilistico, il quartetto propone
principalmente un garage punk molto tradizionale. Però, gli Hijackers
On The Hip dimostrano di sapersi esprimere anche in altri linguaggi
musicali. Ad esempio, due canzoni come "My Girl Left For The Green
Hills" e "One Day Of Rest", nelle quali fa capolino anche una tromba,
sono brani lenti: la prima ha un'andatura da ballata country; la
seconda è blueseggiante e noir, ideale come colonna sonora per un film
di Jess Franco. L'utilizzo della tromba è garbato, vicino allo stile di
Chet Baker. Queste due canzoni sono comunque episodi. Il gruppo infatti
si esprime tramite un linguaggio garage, evidentissimo in "No Easy
Ways", "Brats Never Ask Please", "Chucky Chucky", "Jimmy's
Girlfriend(Is Showing Tits At Our Show)", "45 Lipsticks", "Hillbilly" e
"Katrina". In queste composizioni si può ritrovare un po' tutta la
tradizione del genere, e si sprecano i riferimenti a The Stooges, The
Seeds, MC5, The Morlocks, The Fuzztones, The Hives, più tutti i vari
gruppi minori. Ci sono tracce velate di surf; sono più consistenti
invece gli indizi di hotrod. Riguardo alla influenze più recenti, come
non segnalare Danko Jones, Mudhoney, Supersuckers... e perchè no, anche
i Monster Magnet di "Powertrip". Tra l'altro, riguardo a quest'ultimo
nome, ho letto in giro che a volte gli Hijackers On The Hip vengono
avvicinati al genere stoner. Chi afferma questo, vuol dire che non è in
possesso di una buona conoscenza della storia del rock. Infatti,
confonde gli epigoni per i pionieri del genere. Comunque sia, per
accontentare gli amanti dello stoner, ecco "The Dirty Wheeled Machine
Growls Again", che è vicina a quell'estetica musicale.
I musicisti sono tutti molto bravi e convincenti. L'attitudine è quella
giusta, ed ognuno svolge il suo ruolo alla perfezione. La qualità di
registrazione riesce a mantenere intatta la carica del quartetto anche
in studio. Ottimo lavoro.
Certo, non si tratta di un gruppo originale nè personale. Però
riesce a far bene tutte le cose. E questo album è davvero piacevole e
divertente.
Da sostenere.
(EGr - Dicembre 2010)
Voto: 7
Contatti:
Mail Hijackers On The Hip: hothband@hotmail.it
Sito Hijackers On The Hip: http://www.myspace.com/hijackersonthehip
Sito Alkemist Fanatix: http://www.alkemist-fanatix.com/