HAULIN'ASS
Towards Which Future
Etichetta: Vacation House Soulcraft Recordings
Anno: 2009
Durata: 28 min
Genere: hardcore ibridato con altri generi
Gli Haulin'Ass si sono formati nel 1999. Nel corso della loro carriera,
questi piacentini hanno pubblicato un demo ("Haulin'Ass", 2001),
l'autoproduzione "Get Some Stress" (2004) ed hanno partecipato a
svariate compilation. Inoltre, il gruppo si è sempre dimostrato molto
attivo sul palco, accompagnando anche band di una certa fama.
A dieci anni dalla loro nascita, gli Haulin'Ass hanno esordito
finalmente su full-length con questo "Towards Which Future", pubblicato
dalla Vacation House. Tale album è stato registrato nella primavera del
2008, presso l'Elfo Studio di Piacenza, e masterizzato all'Oasis
Mastering Studio di Santa Barbara, USA. La formazione che ha inciso
questo CD vede Pietro Corvi alla batteria, Francesco Panelli al basso,
Giosuè Cremonesi e Marcello Marchesini alle chitarre ed Alberto
Fontanella alla voce.
"Towards Which Future" è composto da dodici tracce, per meno di
mezzora di musica. L'album è un concept, e le composizioni sono divise
in tre capitoli, il primo e l'ultimo costituiti da tre brani l'uno, e
quello centrale da sei.
La copertina è a colori, ma il bianco dello sfondo domina su
tutto. Si vede una mosca in primo piano, ed il ronzio di questo insetto
caratterizza anche l'introduzione del CD. Il libretto, di dodici
pagine, contiene tutti i testi (in italiano ed in inglese), alcune foto
e le informazioni riguardanti la formazione degli Haulin'Ass e la
registrazione.
Sia nel sito del gruppo, sia nel foglietto informativo allegato al
promo, ho notato una certa insistenza su un concetto: gli Haulin'Ass
suonano hardcore, ma un hardcore fuori dagli schemi. Non posso che
dichiararmi d'accordo con questo, dopo aver ascoltato "Towards Which
Future". La musica contenuta nel CD mantiene sì un legame con
l'hardcore propriamente detto, ma è troppo ibridato con altri generi
(metal in primis, ma anche crossover, o rock in generale) per poter
essere considerato come un esempio tradizionale del genere. Al tempo
stesso, ho ritenuto che etichettare questa musica come "metalcore"
potesse essere fuorviante, vista l'accezione che questo termine ha
assunto al giorno d'oggi. Inoltre la componente hardcore è dominante.
Comunque sia, ascoltando queste dodici composizioni, si nota come il
quintetto abbia voluto liberarsi dagli schemi, sperimentando ed
azzardando soluzioni curiose.
Purtroppo, i risultati si sono rivelati altalentanti. Spesso, la
musica degli Haulin'Ass non riesce ad essere così personale come,
presumo, gli artisti vorrebbero. Cito due esempi pratici, le canzoni
"Knots To The Comb" e "Liar". In esse, il gruppo ha tentato di
staccarsi di parecchio da ciò che viene comunemente considerato
hardcore. Peccato però che, nel far questo, sia caduto dalla padella
alla brace, per così dire. Infatti, si è liberato dai legami del
hardcore per finire incatenato da altre influenze, nella fattispecie
quella ingombrantissima dei System Of A Down. Ecco, l'influenza del
gruppo americano è presente in quasi tutte le composizioni, e limita
fortemente il potenziale creativo dei nostri. Infatti, l'hardcore non
convenzionale di "Towards Which Future", può essere considerato
semplicemente come un misto tra l'hardcore propriamente detto ed i
System Of A Down. La cosa è palesata ancora di più dal modo nel quale
il cantante interpreta le sezioni più melodiche: se in genere Alberto
strilla come un ossesso, quando vuole intonare delle melodie adotta uno
stile che ricorda moltissimo quello enfatico di Serj Tankian. Non solo.
Le melodie stesse ricordano quelle particolarissime dei System Of A
Down, e la cosa in questo caso è ancor più sospetta. L'origine armena
degli artisti americani giustifica la scelta di determinate melodie;
nel caso degli Haulin'Ass, l'utilizzo di tali melodie e vocalizzi è una
conseguenza della forte influenza che i System Of A Down hanno avuto su
di loro.
Proprio per questo motivo, ho preferito le composizioni più
schiettamente hardcore. Almeno, ci si può rifare ad un influenza
generica, e non ad un gruppo ben definito. Ecco quindi che canzoni come
"Burning The Core" oppure "Pretty Conspiracy", ma anche "Lei Regina" o
il rock'n'roll potenziato di "Bornfreak" risultano decisamente più
appetibili al mio palato.
Tecnicamente, il quintetto è molto preparato. L'arrangiamento dei
brani è davvero curato, e l'attenzione al particolare è professionale,
anche se il gruppo non si è negato qualche sprazzo di istinto. Gli
Haulin'Ass sono molto potenti, e lo studio di registrazione è riuscito
a ricreare un impatto quasi live. Caratteristico, è il loro approccio
nervoso al hardcore: ci sono molti stacchi, molte pause velocissime.
Insomma, qualcosa di particolare e personale c'è nella loro musica. Ma
questo qualcosa è ancora a livello di potenziale. Ed è un peccato
questo, anche perchè il gruppo è in giro da dieci anni. A parer mio,
"Towards Which Future" dovrebbe chiudere un capitolo artistico dei
piacentini, per aprirne un altro. Il gruppo dovrebbe ritornare alle
radici (hardcore), azzerare le sue influenze più evidenti (System Of A
Down), e ripartire cercando di non richiamarsi ad un gruppo, quanto
piuttosto di rifarsi a tutta una serie di realtà musicali, che rendano
più ricca e non più povera la loro proposta musicale. Secondo me, come
ho scritto, il potenziale c'è. Quindi, coraggio ragazzi, al lavoro!
(Hellvis - Aprile 2010)
Voto: 6.5
Contatti:
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Sito Haulin'Ass: http://www.haulinass.it/
Sito Vacation House Soulcraft Recordings: http://www.vacationhouserecords.com/