HATEWORK
...The Actual Worst Has Come...
Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2008
Durata: 42 min
Genere: hardcore / thrash metal
Gli amanti dell'underground non possono non conoscere questa band: dal
1996, i milanesi Hatework tengono alto il vessillo della musica più
trascinante e grintosa. E dire che gli inizi non sono stati facili:
dopo aver registrato un album intero, gli Hatework non sono riusciti a
pubblicarlo (ed ancora non è stato pubblicato) a causa di problemi con
l'etichetta. Tanta fatica sprecata ha creato problemi e frustrazioni,
ma il gruppo ha dato prova di carattere ripresentandosi nel 2000 con
"Thrasher's Attack". Nel 2001, gli Hatework si sono dedicati alla
promozione della loro musica, ma hanno anche sfornato due uscite: lo
split con gli amici Vexed "Italian Thrash Metal Assault" ed il promo
"Total War". Proprio quest'ultimo lavoro ha permesso al gruppo di
entrare in contatto con l'etichetta Witches' Brew Records. Il risultato
di questa unione ha preso il nome di "Madbent For Disaster", in pratica
il primo vero album degli Hatework. Gli anni successivi hanno visto il
gruppo sul palco con una costanza stakanovista, al seguito di gruppi di
nome. Non sono mancate delle pubblicazioni: un altro split con i Vexed
nel 2003 e un best of intitolato "The First Strikes Of Hate" nel 2004.
Grazie all'interessamento dell'etichetta americana Beercity Records,
nel 2004 il gruppo ha pubblicato il suo secondo album, "Thrash'n'Roll".
Nel 2006, è stata la volta di "Motherfuckers", facente parte dello
split a quattro "Hellblasting Revenge", con i soliti Vexed, gli Hell In
A Cell e gli Alea Jacta.
"...The Actual Worst Has Come...", pubblicato per l'etichetta italiana Punishment 18 Records, è il secondo best of
dei milanesi, anche se possiamo considerarlo il primo ufficiale, visto
che "The Firt Strikes Of Hate", pubblicato dalla onesta Kuravilu, altro
non era che una cassettina totalmente underground.
Il CD è contenuto in una copertina semplice ma efficace, dai
colori grigi, che mostra una foto del gruppo e, in alto, i due loghi
della band: quello nuovo a destra, quello vecchio a sinistra. Il
libretto, di due facciate, contiene i ringraziamenti ed altre foto a
colori della band. La tracklist è completa di tutte le fonti di
provenienza delle canzoni. La grafica è, come consuetudine della
Punishment 18, molto professionale.
"...The Actual Worst Has Come..." è una compilation strutturata in
maniera curiosa: si parte dalle canzoni più recenti per arrivare a
quelle più datate. Inoltre, va sottolineato come i lavori dal 1999 al
2003 siano tutti rappresentati da un solo brano, mentre sia l'album
"Thrash'n'Roll" che lo split "Motherfuckers" presentino tre brani
ciascuno. Molto probabilmente, questo è dovuto alla fiducia che gli
Hatework ripongono sulle loro ultime uscite, e sul potenziale delle
loro composizioni più recenti. E, in effetti, è naturale che il gruppo
voglia proporre principalmente il suo stile attuale: sarebbe deleterio
limitarsi al passato.
Il CD è aperto in maniera spiazzante, con una cover del noto brano
interpretato da Johnny Cash "Ring Of Fire". La nota a fianco del
titolo, nel libretto, recita: "il nostro tributo al rock'n'roll!!!".
Si tratta di una dichiarazione divertente, che però diventa credibile
ascoltando la versione dei nostri. "Ring Of Fire" è stata rivitalizzata
e tradotta secondo i moduli espressivi hardcore, ed è decisamente
trascinante. Ottima la prova di Fab (Fabio Formenti) alla voce. Ah, mi
stavo dimenticando di indicare la formazione: oltra al cantante,
troviamo Marco Ruggeri alle chitarre, Max (Massimiliano Clementi) al
basso e Lo (Lorenzo Bocca) alla batteria.
Dopo questa poderosa opener, inedita, seguono altri due brani mai
registrati. Ecco, queste prime tre canzoni sono uno dei tanti motivi,
per i quali anche i fanatici degli Hatework dovrebbero accaparrarsi
questo CD. Oltre a questo, il CD contiene anche due gustose traccie dal
vivo, e ben tre video. Quindi, "...The Actual Worst Has Come..." non
può certo considerarsi un lavoro superfluo, neanche per chi abbia già
tutto dei milanesi.
"My May" e "Chevrolet", registrate nel febbraio del 2007, mettono
in mostra innanzitutto la qualità musicale e la padronanza tecnica del
gruppo, molto maturate nel corso degli anni. Inoltre, confermano la
tendenza degli Hatework nell'abbandonare il thrash metal a favore di
una musica sempre più hardcore. Già la band è sempre stata al limite
tra i due generi: si sarebbe potuta definire crossover e metalcore, se
questi due termini non avessero assunto altri significati nel corso
degli anni. E dunque questi due brani, molto trascinanti e grintosi,
potrebbero tradire le aspettative dei fan della prima ora. Però sono
davvero belle, e riescono nell'intento di svegliare l'ascoltatore,
iniettandogli adrenalina pura nelle vene.
"No Authority", "Tequila B.A." e "It's War", tratte dallo split
"Motherfuckers", sono tre esempi del nuovo stile degli Hatework. La
qualità di registrazione è ottima, e tutti gli strumenti si sentono
alla perfezione. In più, è comunicato un senso di grinta che,
certamente, sarà ancora maggiore durante le esibizioni dal vivo. Sì,
perchè traccie come queste sono fatte per essere suonate dal vivo: e
spaccano, credetemi.
Più ambigue dal punto di vista stilistico, con qualche traccia
consistente di thrash, sono i tre brani estratti dall'album
"Thrash'n'Roll". Qui il crossover proposto dalla band è complesso,
perchè è sempre in bilico tra i due generi. La componente hardcore ha
comunque un ruolo preponderante. "Thrash'n'Roll", "I.D.T." e "I Don't
Care" sono tre ottime prove, da ascoltare e riascoltare. Impossibile
starsene seduti, tanta è la carica comunicata dal gruppo!
Mano a mano che la compilation si avvia alla conclusione, il
thrash metal si fa sempre più presente. Dallo split "Bastard" ecco la
title-track, molto violenta e dalla registrazione un po' più scadente.
Registrata meglio, e di buon piglio, è la successiva "Madbent For
Desaster" tratta dall'album omonimo.
Si arriva quindi alle origini della band, con "Total War" (dallo
split "Italian Thrash Metal Assault") e "Thrasher's Attack", dal demo
che porta lo stesso titolo.
Il CD presenta quindi due gustose versioni dal vivo, registrate al
Centro Giovanile di Busto Arsizio nel gennaio del 2006: "Dirty Noise" e
"Tomahawk". E' evidente la bravura della band sul palco. "Dirty Noise"
è apparsa originariamente nello split "Motherfuckers", mentre
"Tomahawk" è un brano di "Madbent For Desaster".
Ci sono ancora tre video: due sono video ripresi dal vivo, ma ben
montati e sincronizzati, nei quali il gruppo suona "Dirty Noise" e "No
Authority". In più, è presente il videoclip di "Ring Of Fire", in
bianco e nero, che alterna immagini della band ad altre tratte da film
indiani, più alcune foto di Johnny Cash. Divertente ed evocativo.
Per chi non avesse nulla degli Hatework, "...The Actual Worst Has
Come..." è un'uscita irrinunciabile. Certo, come per la discografia di
ogni band sarebbe opportuno cominciare dagli album, però questo CD è
una chiara testimonianza del percorso evolutivo del gruppo nel corso
degli anni. E' anche una pubblicazione consigliata, come ho già
scritto, ai completisti, per via dei numerosi bonus. Ma è anche un
lavoro da sconsigliare a tutti coloro che negli Hatework cerchino del
puro thrash metal: così non è. Le ultime canzoni dimostrano la volontà
della band di sondare territori sempre più hardcore, perciò gli
aficionados dei primi demo potrebbero non gradire questa evoluzione.
Sono contento che gli Hatework si siano accordati con la Punishment 18
Records, perchè è davvero una buona etichetta. Ed il combo milanese
merita di essere sostenuto, per tutti gli anni di gavetta e per la
passione che, ancora oggi, mette nella musica. E' un gruppo sincero,
capace e dalla grinta indiscutibile, con in più la volontà di evolversi
e di non rimanere fermo sui propri piedi. Per questo, consiglio "...The
Actual Worst Has Come..." a chiunque ami la musica adrenalinica e
voglia divertirsi.
(Hellvis - Giugno 2008)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail Hatework: Lo@hatework.it
Sito Hatework: http://www.hatework.it/
Sito Punishment 18 Records: http://www.punishment18records.com/