GROUND ZERO
The Zero Hour
(Promo)
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2007
Durata: 10 min
Genere: death melodico/metal classico
Davvero uno strano ibrido quello proposto dai Ground Zero. Nelle loro
stesse parole: un misto di heavy metal vecchia scuola, tastiere e riff
orecchiabili, sezione ritmica violenta ma rotonda e cantato screamo di
scuola svedese che qualcuno definisce death-metal, mentre a me pare
molto vicino al (post?)hardcore di gentazza come Refused, Jr. Ewing e,
perchè no, C.Aarmè.
Un'apparentemente anomala miscela di caratteristiche che loro
stessi definiscono, con dubbio gusto e a rischio di pericolosi
malintesi, "spaghetti heavy metal".
Occhei.
Ma chi sono i Ground Zero?
Sono in cinque, presumibilmente vengono da Cuneo, dalla bio vengo a
sapere che uno di loro, lo "screamer" Claudio Ravinale già prestava
l'ugola per i Disarmonia Mundi.
Sempre nella bio i nostri si definisco come "famigerati possessori
di cazzi di media taglia" (ma con una gran caduta di stile si elencano
con cognome e nome: "Rossi Mario"... E che è? Il modulo delle tasse?!)
e si proclamano ferventi seguaci del "man's ruin duo": alcool e
donne... alcune donne in particolare, pornodive per essere precisi. Se
fate un salto sul loro sito web, nella sezione "queens" potrete vedere
come Anita Dark e Silvia Saint supportano i ragazzi nella loro
missione...
Non a casa una delle tre canzoni di questo promo ("My Darkest Desire) è dedicata appunto alla nostra cara Anita.
"The Zero Hour" è il titolo di questo breve promo, che oltre a
comprendere il brano già citato una riga fa include "Core Dead" e
"Backstabber".
La descrizione che i "Ground Zero fanno del loro sound è perfetta,
quello che ovviamente il gruppo non può sbandierare (specialmente in
una bio!) è come questi elementi, che sembrano fare a pugni fra di
loro, stiano invece miracolosamente insieme in un equlibrio che
potrebbe spezzarsi non appena uno degli elementi prendesse il
sopravvento sugli altri: un riff di chitarra in più e tutto andrebbe a
catafascio, una tastiera che miagolasse nel momento sbagliato e, crac!,
scatta la smorfia di disagio.
Personalmente il brano che preferisco dei tre è sicuramente "Core
Dead", che è quello che più riesce a richiamarmi alla mente nomi come
Iron Maiden, Sisters Of Mercy, Jr. Ewing (appunto) ma anche Alice
Cooper e Frankenstein Drag Queens From The Planet 13 senza farmi venire
la voglia di ascoltare nessuna delle band citate. Lo spiccato gusto per
il ritornello melodico presente in tutte le composizioni, in questo
brano a mio parere rappresenta l'esempio migliore di quello band sembra
voler esprimere. Notevole l'assolo di chitarra molto "vecchia scuola"!
Considerando poi che il terzo perno (oltre ad alcool e donne) sul quale
si reggono le liriche del gruppo sono i film dell'orrore, "Core Dead"
vince tutte le mie resistenze e si vede consegnare dal sottoscritto una
targa in ottone con su scritto "Però... Bello sto pezzo!".
La quasi ballad "My Darkest Desire" onestamente mi lascia
indifferente. Chiariamoci: non che sia un brutto brano... ma non mi fa
vibrare le corde giuste. Si concede un po' troppo al melodicoquasipop e
sembra voler ammiccare pericolosamente a suoni fin troppo morbidi e già
sentiti. Potrei perfino dire che delle tre tracce è quella dove
l'equilibrio di cui parlavo scricchiola più sinistramente.
La terza e ultima traccia del CD, ovvero sia "Backstabber" è il
brano più smaccatamente metal e pure questo mi piace assai, ma poco
potrei aggiungere a quello che ho detto poco fa riguardo "Core Dead".
Due parole sulla produzione che è molto accurata e pulita, forse
fin troppo, con la cassa della batteria stranamente in evidenza
rispetto al resto e le chitarre lasciate (volutamente?) in secondo
piano. A mio personalissimo parere un po' di "calore" in più nei suoni
gioverebbe non poco, ma in ogni caso gli amanti del suono "lindo &
pinto" avranno pane per le loro orecchie (qualsiasi cosa questo
significhi).
Concludendo: tre tracce non sono tantissime per avere un quadro di
ampio respiro del suono di una band, sono più che sufficienti però per
capire che i Ground Zero hanno trovato una formula interessante che
potrà far storcere il naso a puristi ed estremisti, ma che
potenzialmente ha delle carte da giocare in termini di personalità e
anche perchè di commerciabilità. Il che non vuol dire che i Ground Zero
siano commerciali in senso spregiativo, sia chiaro.
Le uniche cose sulle quali se fossi nella band starei molto
attento sono le cadute di stile di cui accennavo all'inizio di questa
lunga recensione: pornodive, spaghetti metal e goffaggini goliardiche
tendono non poco a disorientare e a rendere sfuocata l'immagine di una
band che altrimenti sarebbe da nove.
Sarei curioso di vederli suonare dal vivo!
(Duca Chiodo Dellacroce - Febbraio 2007)
Voto: 8
Contatti:
Mail: info@groundzero-metal.net
Sito internet: http://www.groundzero-metal.net/