GROM
By Oak, Ash And Thorns
Etichetta: Resistance Records
Anno: 2003
Durata: 43 min
Genere: NSBM
Non faccio mistero di non aver mai apprezzato il connubio tra musica e
politica. Se poi non ci sono valide motivazioni alla base di certi
atteggiamenti allora la faccenda prende una piega ancor più
discutibile. Prendiamo questi Grom, ad esempio. Il loro nome è polacco
e significa "tuono". Sono un quartetto statunitense che si dichiara
fermo sostenitore della razza ariana e di tutte le razze bianche
europee in genere, si schiera a favore del culto pagano e contro le
popolazioni che hanno distrutto queste tradizioni ("Hail Genocide / Aryan
Will, Aryan Pride [...] In The War Against The Jewish Plague"). I testi
omaggiano Hitler ed altri personaggi centrali della storia del nazismo
("Adolph Hitler, Rudolph Hesse / Ian Stuart, May They Rest / In Our Hearts
And In Our Minds"). In generale, i temi ricorrenti riguardano la guerra
e l'appartenenza alla razza ariana. Loro stessi definiscono il proprio
stile U.S. NSBM (National Socialistic Black Metal). Una definizione che
sembra contraddirsi da sola, visto che sono stati proprio gli americani
a porre fine al nazismo con lo sbarco in Normandia. Come in genere
accade in questi casi le tematiche vengono toccate superficialmente,
mai sviluppate o argomentate a dovere. Si parla di guerra, di antenati
valorosi e di genocidio senza dare alcuna motivazione fondata di tale
atteggiamento. Sono ancora qua che mi chiedo perché mai a quattro
individui statunitensi possa essere venuto in mente di dichiararsi
seguaci dello spirito pagano. E perché poi mescolare sempre il concetto
di paganesimo con quello di razza e di politica? Sembra che
ripercorrano i soliti luoghi comuni senza saper bene di cosa si tratti.
Alla luce di queste incongruenze di fondo imbarazzanti che accompagnano i Grom, passiamo finalmente a parlare di musica.
"By Oak, Ash And Thorns" è un album che contiene undici canzoni,
comprese intro e outro. In realtà, l'ultima canzone e l'outro sono
incluse nella stessa traccia contrariamente a quanto segnato nella
tracklist. Ovviamente si tratta di un black metal grezzo ed involuto,
molto ruvido e privo di compromessi. Il riffing trae spesso spunto
anche dal thrash più diretto degli anni ottanta. Sinceramente ho
sentito dei gruppi NSBM molto, molto peggiori. In questo caso almeno la
registrazione non è da censura, per quanto sia sporchissima.
L'esecuzione è appossimativa come da copione. La voce roca spazia da un
cantato aggressivo a metà tra scream molto basso e growl ad
un'impostazione severa e leggermente gutturale. Nonostante tutto le
canzoni sono povere di contenuti, strutturate male e fondamentalmente
prive di mordente. In qualche sprazzo la band sembra liberare una certa
aggressività ma non lo fa costantemente. Il problema di queste canzoni
è che spesso appaiono slegate, con certi stacchi che ne frammentano
troppo la struttura e le riempiono di tempi morti. Quando il pezzo
sembra andare verso una conclusione ecco spuntare un nuovo riff di
chitarra, con gli altri strumenti che si aggiungono dopo un paio di
battute. Purtroppo ciò non risolleva la situazione: il più delle volte
è solo un prolungare il brano con giri inutili che ne smorzano il
finale. Sarà perché le chitarre in queste occasioni sembrano
lontanissime, sarà perché la batteria parte in blast-beat anche quando
potrebbe risparmiarselo, ma queste pause e le immediate ripartenze
sembrano proprio studiate da cani. In certe occasioni si raggiungono
anche i cinque minuti di durata. Le canzoni, comunque, non si
assomigliano tutte dall'inizio alla fine, né sono costantemente
assestate su ritmiche indiavolate. "For The Fallen..." riprende pari
pari il riff portante di "Ghettoblaster" degli Impaled Nazarene, anche
se il risultato non è neanche lontanamente paragonabile. Alcuni pezzi
sono caratterizzati pure da una vena rockeggiante come "Hail Genocide!"
e "One Face, One Race", oltre alla già citata "For The Fallen...".
Qualche riff ben studiato, aggressivo e malvagio lo troviamo in
"Beastial Onslaught", "Piast" e "Frontsoldatten". Per il resto non c'è
molto altro da segnalare.
Nel complesso, come avrete capito, quest'album non mi è piaciuto.
Tralasciando le tematiche trattate, musicalmente i Grom non convincono.
Non riescono ad assemblare le loro idee e comporre una canzone senza
infarcirla di accostamenti poco riusciti e stacchetti fiacchi e
zoppicanti. La pecca maggiore sta proprio nell'approssimazione con cui
sono state messe assieme le idee sia in fase di composizione, sia di
esecuzione e registrazione. Peccato, perché le canzoni poste in apertura
mi avevano fatto sperare in un disco migliore. Se penso che in
un'intervista si sono messi a criticare gli Emperor...
(BRN - Febbraio 2005)
Voto: 5.5
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