GRIEVING AGE
In Aloof Lantern, Thy Bequeathed A Wailer Quietus...”
(MCD)
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2009
Durata: 37 min
Genere: doom/death
I Grieving Age sono una band proveniente dall'Arabia Saudita ma,
contrariamente a quanto potrebbero far intendere le loro origini, il
loro mondo è quello cupo e nebbioso dell'Europa, dell'Inghilterra e
della Scandinavia: il loro doom death, infatti, vive sulla leggenda di
band come My Dying Bride, Swallow The Sun, Saturnus, November's Doom
(che sono statunitensi, ma va be') e vecchi Anathema e Katatonia.
Prima di iniziare a parlare della qualità della loro proposta, però,
vale la pena di fare un accenno alla professionalità della band, che ha
impiegato mezzi notevoli per raggiungere questo lavoro autoprodotto:
innanzitutto il CD è confezionato in un bel digipack, curato sotto ogni
aspetto; leggendo tra le note del libretto scopro che la copertina
(sebbene non sia bellissima) è stata creata nientemeno che da Aaron
Stainthorpe dei My Dying Bride, che come sapete, spesso si diletta in
arti grafiche e ha curato personalmente alcune copertine del suo
gruppo. Poi continuo e leggo che il CD è stato masterizzato da un
gigante come Dan Swano e il risultato finale si sente, visto il suono
cristallino e profondo. Insomma, davvero un lavoro degno di una casa
discografica con dei mezzi notevoli.
Questo è sufficiente a trasformare "In Aloof Lantern, Thy Bequeathed A
Wailer Quietus..." in un bel CD? Purtroppo no, o perlomeno non
abbastanza. Sì, perché ascoltando quest'album la prima parola che mi è
venuta in mente è 'prolissi'. Questi ragazzi, per quanto volenterosi,
sono forzatamente pesanti, quasi a volerlo fare apposta e non per
esigenze artistiche: già il fatto di presentarsi con un CD di sole due
canzoni, lunghe rispettivamente venti e diciassette minuti, mostra un
certo modo di porsi... Se poi i titoli sono cose tipo: "A Quadrennial
Dame Pyres, Hearses Shall No Yawn, Thence..." e "Therefore, A Myriad Of
Gargoyles Bellow Their Aborted Versicles, Quoth Thee...", capite che il
termine prolisso inizia ad avere un senso.
Questo, comunque, sarebbe il minimo dei problemi: quante volte
abbiamo ascoltato album di 70/80 minuti, composti da tre quattro pezzi,
tutti disperatamente lenti e giocati su due riff in tutto? Il problema
non è quello, infatti, ma è la qualità delle canzoni e, soprattutto,
l'atmosfera che riescono a ricreare: i due brani dei Grieving Age non
sono brutti, non sono suonati male e hanno un buon sound; eppure non
riescono assolutamente a trasmettermi quel male di vivere che dovrebbe
sentirsi in opere come questa. Quello che si sente, invece, è la
ripetizione ossessiva di strutture che ormai conosciamo bene, con
pochissime variazioni: la band ci regala i consueti riff lugubri,
rasoiate di chitarra strascicata e ritmi funebri, mentre è inefficace,
a mio parere, il cantato di Ahmed Shawli, troppo monocorde e a tratti
sforzato.
Pochissime sono le concessioni all'aspetto più melodico e malinconico
del genere: nel primo brano abbiamo giusto una sorta di intermezzo dark
ambient che spezza in due il brano, sebbene anche in questo caso non ci
sia niente che non si sia già sentito decine di volte. Nel secondo
brano, invece, si inizia con un arpeggio di chitarra, ma ben presto i
Grieving Age tornano ad appoggiarsi sulle strutture già descritte,
ritagliandosi però dei momenti più dinamici e cattivi con delle
accelerazioni di buona fattura. A conti fatti, quindi, è proprio il
secondo brano ad essere il più interessante, grazie ad uno stile non
fantasioso ma perlomeno dinamico che riesce a fare la differenza con il
suo alternarsi tra furia e disperazione.
A conti fatti, quindi, "In Aloof Lantern, Thy Bequeathed A Wailer
Quietus..." risulta essere un lavoro sicuramente sufficiente,
realizzato ottimamente e pieno di passione, soprattutto se pensiamo al
paese di provenienza dove non credo che escano lavori di questo tipo
tutti i giorni. Quindi sicuramente un plauso alle intenzioni, ma ancora
devo dire che questi ragazzi sono troppo acerbi per poter essere
davvero concorrenziali a livello internazionale. Facciamo una
sufficienza abbondante di incoraggiamento e speriamo che la prossima
opera sia quella che consacrerà la loro maturità artistica.
(Danny Boodman - Novembre 2009)
Voto: 6.5
Contatti:
Mail: grieving_age@hotmail.com
Sito internet: http://www.myspace.com/grievingage