GRENOUER
Lifelong Days
Etichetta: Locomotive Records / Alkemist Fanatix
Anno: 2008
Durata: 46 min
Genere: nu-metal
Penso siano davvero pochi coloro che hanno apprezzato tutti gli album
finora prodotti dai Grenouer. Hanno cambiato identità così tante volte
che è praticamente impossibile trovare qualcuno che abbia a casa la
loro intera discografia. Partiti come gruppo death, hanno poi
abbracciato la causa del techno-death, quindi hanno proposto
un'interessante svolta industrial, che è infine degenerata nel nu
metal. Se il motivo di questa continua evoluzione sta nel temperamento
irrequieto e perennemente insoddisfatto dei musicisti o se,
semplicemente, i Grenouer sono facilmente influenzabili dalle mode del
momento, non so dirvelo. Comunque, il fatto che praticamente ad ogni
album ci troviamo di fronte ad un gruppo completamente diverso, è cosa
certa ed è per lo meno strano.
Non è detto che si riesca a crearsi un seguito dopo un solo album
di rilievo. Se avessero perseguito la strada di "Try", confermandosi
come una valida realtà industrial, pian piano i frutti dei loro sforzi
sarebbero arrivati. Invece i Grenouer hanno cambiato ancora,
presumibilmente perdendo una buona fetta dei vecchi fan e
indirizzandosi verso un pubblico diverso. Sono scelte loro, che non
condivido soprattutto perché, alla luce dei risultati, la musica ne ha
risentito.
"Lifelong Days" è il loro sesto album. Come già anticipato, dopo
"Try", preceduto a sua volta dal'omonimo MCD, la band ha deciso di
abbandonare l'industrial in favore di un genere più accessibile (almeno
per quanto riguarda le nuove generazioni) e di moda. Una scelta
stilistica che non ho gradito, non solo perché il nu-metal in generale
non lo sopporto. Mi lascia perplesso vedere un gruppo che, dopo
quindici anni di carriera, non ha ancora trovato la propria strada.
Peggio, la loro proposta attuale sa molto di manovra commerciale, tanto
da far pensare che anche in passato abbiano operato seguendo
quest'ottica.
Non voglio avanzare supposizioni infondate, per cui lasciamo che i
miei dubbi rimangano tali e concentriamoci su "Lifelong Days".
I tratti distintivi degli undici brani qui contenuti sono quelli
che ci si aspetta da un prodotto nu-metal, né più, né meno: tonnellate
di riff stoppati, numerose strofe melodiche, con voce pulita e
filtrata, dissonanze non troppo marcate (soprattutto su "Employed
Beggar"), strutture non eccessivamnete macchinose né cerebrali, qualche
breve break atmosferico (su "Addicted To You") e qualche tocco di
elettronica (il finale di "Away From Now", oppure "Finding The One").
All'inizio della recensione ho masifestato il mio dissenso nei
confronti dell'ennesima svolta stilistica dei Grenouer. Questa presa di
posizione è dettata soprattutto dai paragoni che automaticamente si
fanno prendendo in casua gli album precedenti. In realtà, considerando
"Lifelong Days" per quello che è, si può pure ammettere che non è
neanche malaccio. Certo, alcune sezioni sono davvero troppo morbide,
però, per contro, troviamo anche alcune parti ben riuscite. Nel
complesso, comunque, i Grenouer non dimostrano personalità. Come un
attore che si cala nel personaggio ripetendo semplicemente le proprie
battute, anche loro si sono buttati in un genere senza interpretarlo
secondo un'ottica propria. Avessero osato un po' di più, facendo leva
sulla propria esperienza e non solo sulle proprie abilità di musicisti
(abilità che, peraltro, si notano soprattutto a livello di coesione,
dal momento che il tasso tecnico non è certo sbalorditivo),
fregandosene di andare incontro al grande pubblico e guardando a
soddisfare soprattutto le esigenze loro e le aspettative dei fan che
già avevano al seguito, probabilmente la musica sarebbe molto più
personale e autentica.
"Lifelong Days" non è un album che colpisce al primo ascolto, non
avendo momenti brillantissimi su cui contare. Ci sono alcuni passaggi
in cui la band si mette in luce, ma generalmente segue binari già
percorsi da tanti altri. Inoltre, non è un album che spicca in quanto a
cattiveria, dal momento che ci sono davvero tanti momenti riflessivi,
oppure lunghe sezioni piuttosto statiche e simili le une alle altre.
Proprio per questo motivo, alcune canzoni non si fanno per niente
notare, scorrono via senza lasciare il segno. Addirittura, la
conclusiva "Patience" è un episodio ancor più calmo (non so se
definirla alternative rock, mi spiace ma non ho mai ascoltato questa
roba).
Il CD contiene anche una sezione multimediale davvero ricca: sono
inclusi un video, ben sei remix, immagini, testi e tutto ciò che può
calamitare l'attenzione dei fan più esigenti e curiosi. Mi ha colpito
soprattutto la sezione "remix", dal momento che queste nuove versioni
sono molto più elettroniche, acide e sperimentali -in una parola:
industrial- rispetto alle originali. "Re-active", "With No Concern" e
"Patience" non sono niente male in questa nuova veste, distantissime
dalla versione del CD. Chissà che non ci sia più spazio per questi
esperimenti in futuro.
A dover fare per forza un bilancio, guardando non solo il
presente, ma anche il passato del gruppo, per me "Lifelong Days" non
raggiunge la sufficienza. Non è un album degno di un gruppo esperto
come i Grenouer, per quanto possa stuzzicare l'interesse dei fan del
nu-metal.
(BRN - Giugno 2010)
Voto: 5.5
Contatti:
Mail Grenouer: grenouer@gmail.com
Sito Grenouer: http://www.grenouer.com/
Sito Alkemist Fanatix: http://www.alkemist-fanatix.com/