GRANTIG
Medizin

Etichetta: Drakkar Records
Anno: 2009
Durata: 49 min
Genere: thrash / southern / sludge


Lo so, passerò per quello che non è mai contento, ma questa volta proprio non ci siamo. Insomma, diciamoci la verità, le più recenti uscite della Drakkar Records erano caratterizzate da onesti mestieranti che cercavano, senza infamia né lode, di accodarsi a questo o a quel trend. Niente di innovativo, per carità, ma può starci, tant'è che ci sono stati diversi album con un voto medio/alto da parte mia. Certo, c'era sempre da parte del sottoscritto la speranza di ascoltare presto qualcosa di più personale, ma per il momento andava bene così. Con i tedeschi Grantig, invece, l'etichetta si spertica in una biografia altisonante che li dipinge come dei rivoluzionari della scena tedesca, capaci di eguagliare le gesta di giganti come Pantera e Down: sarà, ma a me non sembra proprio. Al contrario "Medizin" mi pare un album insufficiente, nel complesso, che soffre di una serie di difetti macroscopici che affossano il risultato finale.
Andiamo con ordine: i Granting, che qui arrivano al traguardo del secondo album dopo "So Muss Es Sein" del 2008, suonano effettivamente una sorta di thrash metal dalle forti connotazioni sudiste in un incrocio tra Pantera e Down, come riferito dalla biografia, ma anche vero che il tutto non sembra avere assolutamente quell'aura di innovazione che viene decantata. Riff grassi come si conviene al genere, velocità sostenute unite a passaggi più sulfurei, e un vocione alcolico alla Phil Anselmo. Ecco, quest'ultima caratteristica è decisamente la peggiore di tutte: il cantato in tedesco di Jonathan Schmid è pessimo, privo di qualunque tipo di spessore e sembra semplicemente voler copiare il vecchio Phil (che resta uno dei frontman migliori venuti fuori nell'ultimo ventennio), con in più quella inflessione da osteria che affligge le peggiori linee vocali germaniche.
Dal punto di vista compositivo ma leggermente meglio ma non è che ci sia tantissimo di cui stare allegri: l'album di muove su binari ben conosciuti e non c'è nulla che faccia pensare a qualcosa di superiore alla media. I riff sono piuttosto standard e la preparazione tecnica del gruppo, pur non essendo insufficiente, si assesta su strutture e soluzioni scontate. Oltretutto durante i vari ascolti dell'album, iniziando a formulare qualche ipotesi di recensione stavo per prendermela anche con la durata eccessiva dell'album: in realtà mi sono accorto ben presto che di per sé "Medizin" dura solo 43 minuti, ma vi assicuro che arrivare in fondo è stata una fatica non da poco. Dodici composizioni monolitiche, spesso tutte uguali, che impediscono di poter fare un discorso sulle varie sfumature delle composizioni: l'unico pezzo che si discosta un po' da quanto detto è la conclusiva "Auf Wiedersehen", suonata senza distorsione con un sound che mi ha ricordato una "Under The Bridge" (Red Hot Chili Peppers) suonata da un tedesco ubriaco prima di spegnere le luci della sala prove e andare a casa. Non è tanto, in effetti, ma almeno si può dire qualcosa di diverso.
Insomma, qualcosa da salvare ogni tanto c'è, qualche passaggio interessante anche, ma in generale l'album si trascina lasciando davvero poco a cui poter attaccare per fare una recensione positiva.
(Danny Boodman - Aprile 2009)

Voto: 5.5


Contatti:
Sito Grantig: http://www.myspace.com/grantig

Sito Drakkar Records: http://www.drakkar.de/