GORGOROTH
Pentagram
Etichetta: Malicious Records
Anno: 1994
Durata: 29 min
Genere: Black Metal
"Pentagram" è il semplice titolo del primo album dei norvegesi Gorgoroth.
Avevo già accennato, nel recensire la demo (e il promo che precede questo
disco) al fatto che il gruppo guidato da Infernus è dedito ad un
Black Metal norvegese senza scampo, nel segno soprattutto di DarkThrone, Burzum e
Mayhem. Dei tre i Gorgoroth hanno le soluzioni lineari, i suoni (ehm,
suoni?)
e l'atmosfera glaciale che pervade ogni singola nota di immensi capolavori
come "Hvist Lyset Tar Oss", "Transylvanian Hunger" e "De Mysteriis...".
E' comunque bene precisare come, almeno a mio parere, i Gorgoroth rimangono
di gran lunga inferiori ai citati maestri. Eppure è davvero sensazionale
la rabbia cieca dei loro brani, dovuta soprattutto al particolarissimo
screaming
di Hat, ma anche a riff così freddi che vi ritroverete a dover scongelare
il vostro hi-fi dopo la mezz'oretta di "Pentagram"!
I pezzi sono in tutto otto, ma di effettivamente nuovi ce ne sono quattro,
per cui adesso ce li dividiamo in un semplice schemino.
Pezzi nuovi: "Bergavelsesnatt", alterna parti mid-tempo a sfuriate nerissime
a cui si aggiunge un cantato senza pietà; "Crushing The Sceptre", dai riff
glaciali e bellissimi, provvisto di una parte rallentata da brividi;
"Droemmer
Om Dod", un pezzo bastardamente lugubre, una cantilena infernale;
"Huldrelokk",
spietata, ricorda molto i pezzi sparati del primo Burzum.
Pezzi vecchi: abbiamo prima di tutto "Ritual", che in realtà è "Sexual
Bloodgargling",
ossia un brano del demo "A Sorcery Written In Blood"; poi "Katharinaas
Bortgang", sempre
del demo, e infine le tracce che componevano il promo, ossia "(Under) The
Pagan
Megalith" e "Maaneskuggens Slave". Tutti i pezzi sono ovviamente risuonati e
godono
di una maggiore compattezza e di un suono notevolmente migliore, in
particolare i due
del demo (non che fosse difficile ottenere un rumore migliore di una
lavatrice isterica!).
Per il resto, cosa manca?
Testi: purtroppo non li ho...
Copertina: esageratamente scarna... nerissima, con il logo al centro e gli
angoli
a mò di quadro.
Pettegolezzi: Samoth suona il basso, Nino D'Angelo fa i cori (eheh).
Commenti finali: "Pentagram" vi piacerà davvero tanto se saprete come
prenderlo;
è chiaro che se un pischello se lo ascolta pensando "Ah, figo, questi fanno
black
tipo i Cradle"... beh, mi sa che non gli piacerà!
(Randolph Carter - Febbraio 2003)
Voto: 8