GORATH
Haunting The December Chords / The Blueprints For Revolution
Etichetta: Haarbn Records
Anno: 2007
Durata: 54 min
Genere: black metal
E' con vivo piacere che mi appresto a recensire questo disco dei
Gorath, pubblicato dall'etichetta russa Haarbn Records. Non si tratta
del nuovo disco del gruppo belga, ma della ristampa di due vecchi demo.
E proprio la natura di questa uscita mi permette di scrivere qualche
riga storica su questa band di ottimo livello, e tuttavia ancora
sconosciuta ai più. In effetti, per qualche scherzo del destino, pur
proponendo una musica relativamente personali, e realizzando lavori
spesso superiori alla media delle uscite del genere, i Gorath sono
rimasti relegati all'underground. Mi propongo quindi di sfruttare al
meglio quest'occasione, recensendo sia il CD che mi trovo fra le mani,
sia scrivendo un piccolo articolo storico su questa band.
In piena onestà, senza tentare colpi truffaldini, la Haarbn ed i
Gorath hanno intitolato questo disco "Haunting The December Chords /
The Blueprints For Revolution", ovvero riproponendo integralmente i
titoli originali dei demo qui ripoposti. E' stato evitato quindi il
famigerato titolo fuorviante, che unito ad un artwork inedito avrebbe
potuto fregare anche i fan della prima ora, spingendoli a comprare un
disco spacciato per nuovo, ma contenente materiale vecchio e già
pubblicato. Anzi, addirittura nel retro della copertina, dov'è presente
la tracklist viene specificato a chiare lettere che questo "non è un nuovo disco dei Gorath, ma un ristampa di materiale demo".
In copertina, in bianco e nero e di buona fattura, campeggia un croce
di legno avvolta dalle fiamme. Nello sfondo, le cime di alcuni alberi.
Il libretto, di due pagine, contiene il testo integrale della canzone
"The Precession". Nella quarta facciata, sono presenti le copertine dei
due demo affiancate da una breve serie di notizie relative alla loro
realizzazione. In più, è presente una dichiarazione del mastermind dei
Gorath che riporto integralmente: "quando
Den della Metalism Records mi ha chiesto se fossi interessato a
pubblicare ufficialmente i demo dei Gorath, non ero sinceramente
allettato dall'idea. Dopo tutto, i demo si dimostrano inferiori alle
pubblicazioni successive dei Gorath e, musicalmente, lo stile dei
Gorath si è evoluto da quell'epoca. Ciò nonostante, vado ancora fiero
di "Haunting The December Chords" e di "The Blueprints For Revolution",
perciò una pubblicazione russa dei demo, che dovrebbe essere pubblicata
per lo più in Belgio ed in Olanda, è comunque una buona idea".
Queste parole sono state scritte da Filip Dupont, da sempre la mente e
il personaggio attorno al quale ruotano, e sono ruotate, le vicende dei
Gorath. E nonostante l'idea iniziale fosse quella di rendere
accessibile il materiale solo ai belgi ed agli olandesi, ecco che
questo CD-ristampa è arrivato anche da noi di Shapeless, per essere
presentato al pubblico italiano. E credetemi se vi dico che Dupont si
dimostra ingiusto nei confronti dei suoi demo: nonostante il fatto che
ne vada fiero, ci tiene a precisare che la musica dei Gorath sia
cambiata ed evoluta nel corso degli anni. Ottimo, è giusto che sia
così. Ma i demo qui presenti ci mostrano un gruppo già capace, autore
di una musica superiore di molto alla media dei demo black metal.
Visto che questa uscita ci propone due lavori relativi al passato
della band, penso sia quindi giunto il momento di ripercorrere la
carriera del gruppo. Un gruppo che ha iniziato però come progetto
solista, nel 1995, per opera del solo F. Dupont. Il progetto Gorath ha
pubblicato, nel 1996, un primo demo intitolato "A Winter Slavery", del
quale però l'artista non sembra andare molto fiero e che, a onor del
vero, non ha mai circolato nell'ambiente, se non in pochissime copie.
Addirittura, le cose si sono dimostrate deludenti al punto che la
parentesi della band si è chiusa nel 1997.
Nel 2003, però, il nome Gorath è ritornato a farsi strada, grazie
alla pubblicazione del demo "Haunting The December Chords". Questa
volta Dupont, impegnato in tutti gli strumenti, è stato aiutato dal
cantante S. Vranckx. Lo stesso materiale, è stato riproposto in uno
split con gli italiani Tod, pubblicato dall'etichetta nostrana Eyes Of
The Dead Records.
"The Blueprints For Revolution" ha visto la luce invece nel 2004,
sotto forma di uno split con altri belgi di valore ma le cui qualità
non sono ancora riconosciute a livello internazione, i Theudho.
I Gorath hanno esordito su full-length nel 2005, grazie al disco
"Elite" pubblicato dalla Black Owl Records. In questa occasione Dupont
è stato aiutato da vari ospiti. In "Elite", Dupont ha pubblicato
canzoni nuove unite ai rifacimenti di brani presenti nei demo. Più una
curiosa cover di Britney Spears.
Sempre nello stesso anno, Gorath ha partecipato alla "Lugburz Compilation III" col brano ""A Pond Without Drops".
"The Fourth Era", pubblicato nel 2006, ha segnato il proseguimento
del percorso musicale di Gorath, con otto canzoni inedite più una cover
dei Mayhem.
"Misotheism", del 2008, è la pubblicazione più recente targata Gorath.
Uscita sotto l'egida della Descent Productions, ci mostra un gruppo ben
diverso dalle origini, ma sempre contraddistinto da una forte
personalità.
La formazione attuale vede Dupont coadiuvato da Kevin De Leener
(batteria). La formazione dal vivo, inoltre, include Bart Put
(chitarra) e Dennie Grondelaers (basso). Tutti questi musicisti,
incluso lo stesso Dupont, militano o hanno militato in tanti altri
gruppi dell'underground belga. Inoltre, nel corso degli anni tantissimi
musicisti si sono alternati nelle fila dei Gorath.
Abbiamo ora abbastanza elementi per comprendere al meglio la
natura di questa uscita della Haarbn Records, "Haunting The December
Chords / The Blueprints For Revolution". Ambedue i demo sono stati
registrati in studi caserecci, e missati e rimasterizzati allo studio
Crestfallen. Come scritto in precedenza, Dupont si è occupato di tutti
gli strumenti e della composizione, e Valckx si è limitato alle
partiture vocali.
Nel caso di "Haunting The December Chords", Valckx e Dupont collaborano
in tre canzoni, "The Lizard Creature", "Suppress My Grief" e "The Fall
Of Winter". Queste composizioni saranno riprese nell'album "Elite" del
2005.
In "Late" e nella cover dei Venom "Countess Bathory", Dupont si occupa anche della voce.
Questo primo demo ci mostra un progetto già relativamente maturo, e
sicuro nei suoi propositi. Le canzoni sono realizzate tutte bene, senza
sbavature, e arricchite da una furia esecutiva palpabile. Dupont era
già all'epoca un musicista competente, capace di dar vita ad
arrangiamenti strutturati e precisi. Anche la cover stessa dei Venom è
molto personalizzata, a dimostrazione di come Dupont fosse già alla
ricerca di un modello espressivo originale, e non legato eccessivamente
alle proprie influenze musicali. Influenze che vanno ricercate nel
black metal scandinavo, norvegese in particolare, ma aperto a
suggestioni diverse ed interessanti.
"The Blueprints For Revolution" segna un passo in avanti per
Gorath, sebbene la formazione sia immutata e così le modalità di
registrazione. Come scritto in precedenza, questo lavoro è stato
pubblicato sotto forma di split con i Theudho. E proprio Jurgen dei
Theudho ha partecipato come ospite al rifacimento di "Countess Bathory"
dei Venom. Le canzoni "Aeons Glow In the Sun" e "White Deep An Embrace"
appariranno nell'album "Elite" l'anno dopo. La tracklist è completata
da "Revolution Has No Deadline" e la cover già citata.
Il tutto è completato dalla canzone "The Precession", una rarità
apparsa esclusivamente nel 2005 in una compilation intitolata "Face
Your Underground Sampler".
In questa seconda parte del CD, Gorath dimostra di aver compiuto dei
passi in avanti costanti, e le canzoni risultano più personali, anche
se la differenza con il demo precedente non è eccessiva. In fondo,
bisogna considerare che ambedue i demo rappresentano il lavoro di un
gruppo in crescita, attento alla propria evoluzione ed a non perdere
mai in quanto a personalità. Certo, molti passaggi sono ancora
derivativi, ma la cosa forse affliggerà i lavori di Dupont fino ai
giorni nostri. Però, lo ribadisco, già all'epoca dei demo i Gorath
hanno dimostrato di possedere un qualcosa in più. Se non altro, una
professionalità maggiore rispetto ai tanti, tantissimi gruppi black che
ci propongono, giorno dopo giorno, demo discutibili sia come contenuti
che come forma.
Questa pubblicazione della Haarbn, consigliata ai fan dei Gorath
ma anche a tutti gli amanti di un certo tipo di black intelligente,
ancora legato agli anni '90 ma illuminato da una seria voglia di
indipendenza. Dupont ha fatto bene a rendere disponibile del materiale
altrimenti raro, e la Haarbn ha visto giusto nel proporre la cosa al
progetto belga.
Spero che questa recensione possa contribuire alla fama dei Gorath
nel nostro paese. Meritano di essere conosciuti, tanto più che hanno
pubblicato da poco "Misotheism", del quale potrete gustarvi dei brani
nel MySpace della band, http://www.myspace.com/gorathblackmetal.
(Hellvis - Febbraio 2009)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail Gorath: gorath@blackmetal.be
Sito Gorath: http://gorath.blackmetal.be/
Sito Haarbn Records: http://metalism.com/haarbn