GOLTHOTH
Golthoth
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2010
Durata: 41 min
Genere: black metal
Golthoth è il nome di un gruppo veneto attivo dal 2007 e che ha
registrato in passato un demo di quattro tracce, intitolato "Ruins Of
The Damned", la cui recensione si trova negli archivi di Shapeless
Zine.
"Golthoth" è dunque il titolo dell'album d'esordio del gruppo,
autoprodotto, che nel frattempo si è trasformato da una formazione a
quattro in un trio. La line-up attuale vede Azathoth al basso, Hastur
alla voce ed Obscure alla chitarra. Per la registrazione del CD, il
gruppo ha usufruito dei servigi del batterista ospite Scriminich. In
due canzoni, ha partecipato come cantante ospite The Great Master Of
The Kult Of Bokrug.
Per il resto, "Golthoth" consiste in otto tracce per un totale di
quasi quarantun minuti di musica. Il disco è stato registrato tra il
novemvbre ed il dicembre del 2009 presso il Music City Studio di
Montebelluna (TV).
Che i Golthoth avessero stoffa, lo si era capito fin dai tempi del
demo. "Golthoth" conferma quanto si era ascoltato di buono a tre anni
di distanza, il che indica una vena creativa immutata ma anche una
certa staticità nella proposta del gruppo. D'altro canto, perchè
meravigliarsi? Il gruppo suona black metal, ed un black metal piuttosto
ligio alla tradizione del genere. Infatti, le varie canzoni sono
costruite sopra melodie semplici e fredde, che prendono vita da
successioni armoniche insistenti, inframezzate talvolta da riff ben
delineati e ricchi di carattere. Ogni tanto, il trio tenta di
arricchire la proposta musicale con qualche strizzatina d'occhio al
death metal (si ascolti per esempio "Hell Gates Unlocked"), ma sempre
attraverso suggestioni ed accenni. Lo stile dei Golthoth è black dalla
prima all'ultima nota. Un black vicino ai vecchi esempi norvegesi dei
primi anni '90, suonato con perizia e precisione. La batteria alterna
blastbeat di rigore a ritmiche più pesanti e varie. Il basso di
Azathoth poi è sempre in movimento, mai domo e piuttosto tecnico per il
genere proposto. La chitarra infine svolge il suo ruolo in maniera
rigorosamente fedele alla linea, senza sorprendere ma anche senza
deludere. I vocalizzi di Hastur, infine, sono sempre aspri e
digrignati, e comunicano un astio genuino.
Ogni tanto, si nota tra una canzone e l'altra qualche tentativo di
spingere la proposta al di là del genere, ma ogni spunto in tal senso
viene abortito nel giro di poche battute. In realtà, pare che l'istinto
di sperimentazione degli artisti venga compresso e costretto da una
volontaria adesione totale al black metal. In certi casi, i risultati
sono curiosi ma anche vagamente interlocutori.
E' invece indubbio il talento dei musicisti nel creare canzoni
avvincenti, a volte incredibilmente furiose. Manca ancora un pizzico di
personalità a questa band, ma credo che la troverà a breve. Perchè le
capacità ci sono. Purtroppo è difficile emergere in un panorama
affollato quale quello del black. Chissà che i Golthoth riescano dove
altri hanno fallito...
(EGr - Giugno 2010)
Voto: 7
Contatti:
Sito internet: http://www.myspace.com/golthoth