GODWATT REDEMPTION
The Hard Ride Of Mr. Slumber
Etichetta: autoprodotto
Anno: 2008
Durata: 57 min
Genere: stoner
Meno di due anni fa mi è capitato tra le mani il primo demo dei Godwatt
Redemption, un interessantissimo e giovane trio che, zitto zitto, si
era dato da fare alla grande e aveva dato vita a quattro tracce del
caro vecchio stoner: torride, raschianti e lisergiche come si conviene.
Non vedevo l'ora di poter testare questi musicisti sulla lunga distanza
e, fortunatamente, ora sono qui a parlare di "The Hard Ride Of Mr
Slumber", l'album di debutto dei Godwatt Redemption.
In questi casi sono molte le trappole che possono frenare l'entusiasmo
di un buon demo: insomma, è indubbio che si cerca sempre di sorvolare
sui difetti marginali, quando si recensisce un lavoro non ancora
professionale; si fa maggiore attenzione alle potenzialità, cercando di
vedere una crescita futura; senza contare che confrontarsi con una
durata di 15-20 minuti è sicuramente più facile piuttosto che comporre
un intero album che deve tenere desta l'attenzione per quasi un'ora.
Bene, con molto piacere posso dire che i Godwatt Redemption hanno
schivato con abilità questi tranelli e, pur giocando la carta
dell'autoproduzione, confezionano un lavoro assolutamente degno di
stazionare sugli scaffali di un negozio in attesa di essere acquistato.
La produzione, infatti, è più che buona, con un bel suono grasso e
sporco come si conviene al genere; la copertina porta avanti un po' lo
stile del demo, cambiando i colori, ma mantenendo sempre il richiamo ai
colori caldi, pur essendo un po' più cupa nelle tonalità. Insomma, un
CD assolutamente professionale sotto ogni aspetto.
Se poi passiamo alla musica, be', anche qui non c'è niente di cui
lamentarci: la matrice resta ancorata ai punti di riferimento del
genere, gli stessi che si intravedevano anche nel demo. I Black
Sabbath, l'hard rock degli anni '70 (qui omaggiato con una cover di
"Highway Star" dei Deep Purple), unito alla tradizione più recente
portata avanti da Kyuss, Monster Magnet e compagnia. Da parte loro, i
Godwatt Redemption non hanno in mente strane contaminazioni, ma si
limitano a riversare tutto il sudore e la passione di chi ama quello
che fa negli strumenti, ora con fare più sguaiato, ora con
rallentamenti pachidermici.
Ci aggiriamo quindi con piacere nei meandri incatramati della
title-track, un brano strumentale che introduce perfettamente
all'atmosfera del disco, un'atmosfera densa, calda e appiccicosa che ti
si attacca addosso e non ti lascia più. Da lì in poi è un vero e
proprio festino a base di riff alcolici, trip allucinati e chitarre che
ti scavano nello stomaco: "Black Hole" non cede per tutti i suoi sette
minuti di durata; "Pachiderma", be', basta il nome per farvi capire lo
stile fatto di bassi martellanti, ritmi pesanti e devastanti come un
mastodonte; "Seventeen Ways To Get A Trip" schiaccia un po'
sull'acceleratore e i tre dimostrano di saperci fare anche in questo
campo, lasciando via libera alla loro vena più vicina ai Black Sabbath
dei primi album (con anche il cantante Moris "Iommi" a ricalcare un po'
le linee vocali sghembe di Ozzy). Si va avanti così per tutta la durata
del disco, con molti picchi e pochi momenti di inevitabile stanchezza
fisiologica in un genere comunque non semplicissimo da assimilare.
Per ultima viene lasciata la cover di "Highway Star", qui trasformata
in una versione più lenta, sguaiata e ubriaca in pieno stile Godwatt
Redemption. Forse l'esperimento non è del tutto riuscito, ma è
apprezzabile il tentativo di personalizzare un brano immortale come
questo.
Ammetto che fino alla fine sono stato indeciso tra confermare il
sette e mezzo del demo (che nell'ambito degli album è comunque un passo
avanti) oppure premiare la band con un bell'otto pieno. Alla fine,
però, questo CD mi ha convinto e in un periodo in cui non mi stanno
capitando tantissimi lavori entusiasmanti mi fa piacere dare un voto
più alto a questi ragazzi. Bravi!
(Danny Boodman - Febbraio 2009)
Voto: 8
Contatti:
Mail: mauro_passeri@yahoo.it
Sito internet: http://www.myspace.com/godwattredemption