GLOOMY SUNDAY
Beyond Good And Evil
Etichetta: Solitude Prod
Anno: 2007
Durata: 50 min
Genere: doom metal
In copertina, un uomo barbuto brandisce una croce di legno in modo
minaccioso. All'interno del libretto, contenente i testi, troviamo uno
strano collage che mescola aerei di forma fallica a funghi, a
grattacieli, spazio e volatili. Insomma, dal punto di vista grafico i
Gloomy Sunday spiazzano l'ascoltatore, con le loro immagini tra il
curioso, l'inquietante ed il bizzarro.
Gloomy Sunday: si tratta di un gruppo svedese messo sotto
contratto dall'ottima Solitude Prod, grazie alla quale ha dato alle
stampe questo "Beyond Good And Evil".
La formazione vede Jari alla voce, Denis e Jon alle chitarre, Par al basso e Stefan alla batteria.
"Living Dead At The Trade Center Morgue" mette subito in chiaro le
cose, gettandoci in faccia una colata di doom superacido. Riff
corrosivi basati su scale blues, suoni superdistorti, ritmica pesante
ed un cantante che urla tutta la sua rabbia, con grida sguaiate e
selvagge. Una musica che non nasconde le proprie origini, si guardi il
carattere della lettera "S" di "Sunday", che riprende quello dei Black
Sabbath dei tempi che furono. Il passato risorge dalle sue ceneri, e
trae alimento dal ricco background estremo della Svezia.
Ultimamente la Solitude Prod. ha pubblicato ottimi album quasi
esclusivamente legati al funeral doom. Con "Beyond Good And Evil"
invece, il doom ritrova i suoi canoni più tradizionali, con
l'esclusione della voce pulita. Per il resto, i Gloomy Sunday vogliono
torturaci con i riffoni più marci, e con quel groove strisciante che è
da sempre uno dei punti di forza del doom nudo e crudo. E tutto questo
si ripresenta con "Dead Of Season", la seconda traccia del CD. Solita
andatura testarda, e riffing insistente. Rispetto alla prima traccia,
in questa seconda si avverte un'utilizzo più negativo della melodia.
Non male.
"Xanor" è contraddistinta da un riff veramente figo, e dal
classico groove fangoso. Mi piace molto l'attitudine di questi ragazzi,
ed i loro suoni così slabbrati (stile death svedese di inizo anni '90)
stanno davvero molto bene con la tormentata lentezza del doom. Penso
che tale commistione sia anche figlia dello stoner.
Associazione che salta in mente anche nella successiva "Beyond The
Light". L'insistenza su determinate note, ripetitive, ossessive, sembra
donare un tocco -ma prorio un pizzico- di psichedelia. Però si è ben
lontani dalle coordinate oniriche quasi sempre associate a questo
termine. I Gloomy Sunday sono, passatemi il termine, cazzuti. La loro è
una musica maschia, scolpita su riff squadrati e decisi. Buono
l'utilizzo di accelerazioni minime che però donano un certo dinamismo
al brano.
Segue un breve intermezzo di rumore puro intitolato "Fluoxetin
Selena", che spezza l'album in due sezioni: un modo per dividere il CD
in lato A e lato B.
Si riprende con "Burn Out The Sun". Più pesante di altre
composizioni, ci mostra il lato più soffocante del combo svedese. La
formula compositiva, poi, è più o meno la medesima. Ma sarebbe un
delitto non utilizzare una soluzione vincente, no? Anche questa è
caratterizzata da una ripetitività quasi rituale.
Di tutt'altro aspetto è la successiva "End Trip", più "tirata" e
catchy. Fa parte del repertorio veloce della band, che si dimostra
abile anche su ritmi maggiormente sostenuti. L'attitudine del brano è
quasi punk, se non fosse per le chitarre pesantissime. Dura solo due
minuti e mezzo.
"Sunrise Casualty" vede i Cathedral andare a braccetto coi Kyuss,
per poi sprofondare in un rallentamento spaventoso. In questi momenti,
il sound degli svedesi riesce veramente a far accapponare la pelle. E'
d'obbligo ovviamente ascoltare il CD al massimo volume, per venire
travolti dalle ondate di suono. Una traccia buona, non innovativa ma
sicuramente apprezzabile.
"Dead, Love, Autumn": un titolo che è tutto un programma. "Tutti gli amori sono morti ed il mondo è terminato":
queste sono le parole che chiudono la traccia, e l'intero lavoro. In
linea con quando ascoltato in precedenza, accentua ancora di più i
tratti sabbathiani dei Gloomy Sunday. Davvero potenti, ma anche in
grado di scrivere composizioni semplici, dirette ed efficaci. Pochi
fronzoli, ma tanta sostanza. L'arrangiamento è preciso, e non si notano
mai sbavature esecutive. Le strutture lineari e prevedibili sono
compensate da un'attitudine genuina e "sentita". Terminata la prima
parte, la canzone si dilata in un doom lentissimo e distruttivo. Prima
con la voce in primo piano, e poi solo strumentale. Una lenta discesa
verso la dissoluzione completa.
Sicuramente un lavoro piacevole, per gli amanti del doom più
tradizionale che non disdegnino la voce urlata. I Gloomy Sunday sono
decisamente tradizionali, per nulla creativi, ma capaci di scrivere
buone canzoni. E di suonarle in modo convincente, mettendoci quella
grinta strisciante tipica del solo doom.
A me è piaciuto, può darsi che piaccia pure a voi!
(Hellvis - Luglio 2007)
Voto: 7.5
Contatti:
Mail Gloomy Sunday: denis_boardman@hotmail.com
Sito Gloomy Sunday: http://www.myspace.com/gloomysundaydoom
Sito Solitude Prod.: http://solitude-prod.com/