GEHENNA
WW
Etichetta: Moonfog Productions
Anno: 2005
Durata: 36 min
Genere: black metal
Sul retro del promo dei Gehenna è stampato un logo che, da un po' di
tempo a questa parte, ha fatto la sua comparsa su alcuni album black
metal provenienti dalla Norvegia. Al centro del logo compare la scritta
"T.N.B.M", ovvero "True Norwegian Black Metal". Un po' come il D.O.C.
dei nostri prodotti enogastronomici. OK, fermiamoci un attimo a
riflettere. Che i Gehenna siano norvegesi, questo è fuori di dubbio.
Che si siano ritagliati il loro spazio nella rigogliosa scena black
metal di inizio anni '90, è una realtà di fatto. Non dovrebbe quindi
stupirmi il fatto che il logo "T.N.B.M." campeggi sul retro del loro
promo. In realtà, la cosa mi ha incuriosito parecchio! Infatti, se
aveste seguito l'evoluzione del suono dei Gehenna, sapreste certamente
che il loro penultimo album, "Murder", altro non era che un solido
esempio di death metal. I mutamenti stilistici hanno sempre
caratterizzato questo gruppo, dallo sguardo perennemente rivolto in
avanti. Mi sarei aspettato di tutto dopo "Murder", ma non un ritorno
alle origini! Invece, così è stato! "WW" vede i Gehenna tornare alle
radici non tanto del proprio sound, quanto piuttosto del black metal in
generale.
La copertina, in classico stile Moonfog, è consona al titolo
dell'album. Si intravede un volo di aerei ed altre immagini, su colori
scuri. Tali tinte fosche sono, a loro volta, adeguate alla musica che
descriverò a breve.
La line-up vede gli storici Sanrabb (chitarra, voce) e Dolgar
(basso, voce), affiancati da Amok (chitarra), Kine (sintetizzatori - ma
il suo ruolo è a mio avviso marginale) e dal batterista temporaneo
Frost (ovviamente dei Satyricon).
La qualità di registrazione è potente ma volutamente sporca, fangosa.
Il grande cambiamento stilistico è evidente sin dalle prime note di
"Grenade Prayer". Il suono è pesante, oscuro, negativo. Il rifferama
delle chitarre, semplice e ripetitivo, è sorretto da una sezione
ritmica aggressiva e basilare. Su questo muro sonoro si staglia il
gutturale astioso del cantante. Una traccia gelida, che non ha nulla a
che spartire con quanto la band ha prodotto in precedenza (sono assenti
anche i passaggi atmosferici, da sempre cari ai Gehenna). E' chiara la
volontà di prosciugare la musica da qualunque vezzo o coloritura.
Arrangiamento e struttura sono infatti ridotti all'essenziale. La coda,
destinata a sfumare, si distingue per un lieve alleggerimento del
ritmo.
"Death To Them All" è, se possibile, ancora più severa ed ostile
dell'opener. In compenso, presenta dei brevi passaggi nei quali il
ritmo si fa più marcato, rendendo maggiormente nitidi i riff. Va
comunque da sé che i blast-beat si sprechino nel corso del CD. Buona la
prova di Frost, in puro stile black metal: da tempo non sentivo il suo
drumming così spontaneo. I punti di forza del brano sono però il suo
equilibrio, la stringatezza dei riff ed i frequenti rallentamenti.
"New Blood" mi riporta alla mente i Mayhem di "De Mysteriis Dom.
Sathanas". Il velo della melodia delle chitarre è adagiato sulle
mitragliate di una batteria impazzita. Se la struttura ritmica è rigida
ed immutabile, il lavoro delle chitarre si evolve leggermente durante
lo svolgimento del brano. Si passa dalle classiche successioni
armoniche ad un riffing più definito, più vitale, che dona personalità
ad una composizione mayhemiana fino al midollo. Bella canzone, questa
"New Blood".
A questo punto della recensione, il lettore avrà capito che "WW"
giustifica appieno la sua definizione di "Vero Black Metal Norvegese".
Sia musicalmente, che tematicamente (temi bellici o comunque
aggressivi, misantropici).
"Flames Of The Pit" è una canzone lenta, suicida. La musica si fa
opprimente: gli ultimi bagliori di luce (o erano lampi di granate?)
sono spariti del tutto. Pesante e disperata, soffoca l'ascoltatore tra
le sue spire sonore.
"Silence The Earth" si distingue per la ritmica vivace ed una melodia
gelida come lo sperma del diavolo. Rispetto ad altre tracce di "WW",
questa canzone ha una struttura più varia. Non ci sono però concessioni
ad un sound meno estremo. I Gehenna non hanno intenzione di appagare
l'orecchio di qualcuno. Vogliono dimostrare che, nonostante tutto, la
fiamma nera brucia ancora nei loro cuori. La naturalezza del
songwriting lo dimostra meglio di qualunque dichiarazione verbale
d'intenti.
"Werewolf" parte come intenso mid-tempo, poi si assesta su un
blast-beat martellante. Eh sì, è come se i Gehenna avessero inciso un
album agli inizi degli anni '90 ed avessero aspettato fino al 2005 per
pubblicarlo! Eheh! Se da un lato questo stimola una lacrimuccia di
nostalgia, dall'altro mi fa domandare se, alla lunga, tale scelta possa
rivelarsi controproducente. Sono certo che qualcuno riterrà la scelta
dei norvegesi come il ripiego più facile per compensare ad una mancanza
di creatività. O un ritorno sui propri passi, per riavvicinarsi a quei
fan che non avevano gradito la svolta death di "Murder". Io non mi
sbilancio più di tanto. Mi limito solo ad affermare questo: i Gehenna
hanno dichiarato di voler suonare vero black metal norvegese. Bene, il
black metal norvegese è così. Fosse diverso, più evoluto o creativo,
non sarebbe più "true" (come si diceva una volta). Punto e basta.
"Abattoir" è sferzante come una tempesta di neve. Neve nera. Si tratta
di un brano molto evocativo. Non ci sono pause: l'assalto è continuo,
devastante. Il muro sonoro è possente. I Gehenna sono una macchina da
guerra implacabile, che trita l'ascoltatore al suo passaggio. La musica
non è originale, ma è suonata con tutti i criteri del caso.
La traccia conclusiva, "Pallbearer", fa il paio con "Flames Of The
Pit". Si tratta delle canzoni più lente dell'album. Quest'ultima è però
più vigorosa, risoluta. Non c'è più quell'alone malinconico, anzi,
trasuda rabbia. Tale sensazione permea ogni nota, dall'inizio sino al
finale sfumato.
E' giunto ora il momento di tirare le somme. Per un amante del
black metal quale io sono, "WW" è un ascolto gradito. Questo album
però, per quanto solido nella sua ortodossia stilistica, dà sempre
l'impressione che gli manchi qualcosa. Cosa? I musicisti sanno suonare,
hanno l'attitudine giusta e le composizioni sono stilisticamente
impeccabili. Forse manca un po' di personalità. Ovvero, ciò che è
sempre mancato ai Gehenna. Nella loro carriera hanno pubblicato lavori
molto buoni, alcuni dei quali hanno assunto una certa rilevanza storica
nel corso degli anni. Ma non hanno mai pubblicato l'album definitivo,
il capolavoro. Gli è sempre mancato quel briciolo di personalità in più
per raggiungere la vetta. L'hanno quasi toccata, ma mai raggiunta. E
"WW" non fa eccezione. Ciò nonostante, è un solido esempio di "True
Norwegian Black Metal". Eh sì, quel logo è veramente appropriato!
(Hellvis - Giugno 2005)
Voto: 7.5
Contatti:
Sito Gehenna: http://gehenna666.cjb.net/
Sito Moonfog Productions: http://www.moonfog.no/