FUCKTOTUM
Scrotomanzia

Etichetta: Fastidio / F.O.A.D. Records
Anno: 2009
Durata: 40 min
Genere: punk/hardcore


"Cerebroloser", pubblicato nel 2007, ha segnato un punto di svolta nella carriera dei Fucktotum. Innanzitutto, l'album ha goduto di una diffusione superiore a tutte le uscite precedenti del gruppo piemontese; in secondo luogo, "Cerebroloser" ci ha messi a confronto con un gruppo ormai maturo e pienamente convinto del proprio potenziale (processo, tra l'altro, già iniziato all'epoca de "La Vecchia Ha Visto Gli UFO").
"Scrotomanzia" porta quindi a compimento un lungo percorso, cominciato ormai vent'anni fa, nel corso dell quale i Fucktotum hanno imparato molto, migliorandosi costantemente senza mai rinunciare, completamente, alla loro verve provocatoria e politicamente scorretta. Forse solo in "Cerebroloser" i toni mi sono sembrati un po' più soft, ma "Scrotomanzia" è un album di tutt'altra pasta, a partire dal titolo. Certo, le bestemmie palesi snocciolate come un rosario non sono orapiù proponibili. In effetti, in vista di eventuali passaggi radiofonici, i testi si mantengono su una linea di demarcazione ben precisa: parolacce sì, bestemmie no. Una situazione in realtà quasi rovesciata durante le esibizioni dal vivo, dove i testi risplendono di una entusiastica blasfemia.
Comunque sia, "Scrotomanzia" si presenta con una bella copertina a colori, che ci mostra una zingara (la scrotomante) che consulta la palla di vetro. Nel retro, c'è anche il tarocco della scrotomanzia, con tanto di figura barbuta assisa su un trono, che mostra due tavole con su incisi due testicoli pelosi. Il libretto, di venti pagine, è addirittura lussuoso: ogni testo è accompagnato da un disegno esplicativo, a firma Tiorad Design e Mauro Gariglio. Sono inoltre presenti tutte le indicazioni relative alla registrazione, i ringraziamenti, i contatti e così via. Veniamo quindi a sapere che le registrazioni hanno avuto luogo nel dicembre del 2008 presso gli Iubal Studio di Torino, sotto la supervisione di Cristian Coccia. Nessuna differenza da "Cerebroloser", e come dargli torto? Squadra che vince non si tocca!
La formazione vede Animale alla voce, Fastidio e Bega alle chitarre, Dando al basso e Brutus alla batteria. In più, si segnalano tanti ospiti, tra i quali l'immancabile Ilaria ai cori, Saverio "Iena" dei Concrete Block e Sabino Pace de I Bellicosi e I Treni All'Alba.
Il disco parte con "L'Uomo E' Una Macchina Che Va A Calci In Culo". Si tratta di una canzone in puro stile Fucktotum. Almeno per quanto riguarda il riff principale, quello che scandirà anche il ritornello. La strofa invece è caratterizzata da qualche inedita trovata ritmica, che mette in mostra la libertà acquisita dal gruppo nel scegliere dei moduli espressivi personali. In effetti, la definizione punk/hardcore va stretta al gruppo, perchè il loro stile ormai sembra aver abbattuto qualunque steccato. L'attitudine però, e la natura stessa della musica, rimagono legate a quel genere (o a quei generi). Se ne deduce quindi che i Fucktotum siano in possesso di un suono unico e personale, che li distingue dalla massa. Il testo si scaglia contro un'umanità stanca e passiva, che recepisce le cose solo a suon di mazzate. Ed è impossibile non pensare ai propri padroni in fabbrica, che a quanto pare hanno fatto loro, da anni, il credo espresso dal titolo. "L'Uomo E' Una Macchina Che Va A Calci In Culo" è una canzone molto diretta, semplice come arrangiamento, che colpisce con potenza e mette subito le cose in chiaro.
"Il Partito Del Cazzo" bissa l'opener in quanto a irruenza, iniettando adrenalina pura nelle vene dell'ascoltatore. La canzone si distingue per il lavoro semplice, ma efficace, delle due chitarre, e per le successioni armoniche aggressive. La sezione ritmica mantiene elevato il tiro, nonostante il ritmo non sia velocissimo. Con questa traccia, i Fucktotum esprimono tutto il loro disgusto verso una miriade di partiti dai nomi diversi, ma tutti ugualmente incapaci. Il timore di finire tutti quanti sotto il giogo di una nuova DC è evidente negli ultimi versi del ritornello.
"Sagre Agre", un inno contro le feste paesane e le rievocazioni che spuntano ormai ovunque come funghi, mette da parte l'aggressione pura a favore di un songwriting più ragionato e melodico. Si ascolti ad esempio il ritornello bellissimo, arricchito da un ottimo coretto di sottofondo, ed un suono intenso e pieno. La strofa è ragionevolmente contenuta, così da enfatizzare l'apertura melodica del ritornello. L'arrangiamento è molto bello, così come le coloriture, facili ma incisive, delle chitarre.
Sempre molto melodica, introdotta dai bei vocalizzi di Ilaria, "L'Urlo Di Chen" ha a che fare con l'invasione cinese in Occidente, e della crescita economica del Grande Dragone. Questa canzone, a parer mio, potrebbe diventare un ottimo singolo, proprio perchè prende al primo ascolto. Certo, chiunque apprezzi i Fucktotum più ruvidi potrebbe restarne perplesso. Qui però siamo sui territori de "Il Lamento Di Gesù", una canzone dell'album precedente, ovvero i Fucktotum ed il loro lato più pop. Canzone perfetta ed equilibrata, mi è piaciuta davvero molto. Presenti diversi campionamenti dai film di Bruce Lee.
Punk schietto e giovanile, alla Ramones, in "Ciao Ciao Patente Goodbye". Curioso il bridge dal ritmo saltellante (quasi un raggae accelerato), prima del ritornello rock'n'roll. Il marchio dei Fucktotum è sempre presente. Il testo se la prende con le nuove leggi antialcol, e sul fatto che ormai sia impossibile uscire, bere e fumare. Per colpa di chi? Dei soliti coglioni su macchine di grossa cilindrata che vanno a schiantarsi in giro. Non sapete quante volte, il sottoscritto, si è fatto mentalmente gli stessi ragionamenti che emergono nel testo. Una canzone che, alla fin fine, tocca le corde di tutte quelle persone che hanno bevuto e si sono divertite per anni, tornandosene a casa ad una velocità ragionevole proprio per non far danni. E che per colpa di una marea di deficenti siano ora costretti a tornare a casa da una birreria in completa paranoia, guardinghi e con una coscienza da vero delinquente.
"I Dilemmi Esistenziali Dell'Uomo Bianco" si rifà alla teoria secondo la quale l'uomo bianco, nel suo mondo industriale e commerciale, ha dimenticato la serenità perchè ha troppe cose da scegliere, anche futili, che lo condannano ad un'esistenza insoddisfatta e stressata. Il testo contrappone allora, in toni ironici, i popoli dell'Africa nera, quelli più poveri, che non hanno nulla, se non malnutrizione, malattie e morte. Il paragone, cinico, fa sembrare il primo ragionamento una sega mentale per bambini viziati. La strofa è in possesso di un rifferama disteso in minore, bello, che si infrange contro un ritornello inaspettato e terzinato. L'arrangiamento è arricchito da vocalizzi tribali, mentre Brutus si limita ad utilizzare i tamburi. Siamo alla sesta traccia, ma la maturità dei Fucktotum è evidente negli arrangiamenti, pressochè perfetti in ogni canzone. Finale maestoso (e, ascoltato dal vivo, è ancora più maestoso!).
Ecco ora la title-track, che si segnala come la canzone più brutale mai scritta dai Fucktotum. "Scrotomanzia" è puro grindcore, con tanto di vocalizzi vuoi in gutturale, vuoi puliti. La strofa è in possesso di un ritmo in blastbeat, il ritonello ritorna su territori più punk. Il testo invita tutti i cartomanti, i chiromanti, i preti, i pianeti e le stelle stesse a leggere i coglioni dell'interessato, anzichè farsi i cazzi suoi. Grande canzone.
"Sotto I Portici A Ciriè" è una canzone molto "regionale", anche perchè la maggioranza dei lettori italiani non possono sapere a cosa si riferisca. Dunque, Ciriè è un comune in provincia di Torino, nel quale i membri dei Fucktotum si sono conosciuti, sono andati a scuola, e così via. E' proprio a Ciriè e nei dintorni che, vent'anni fa, è iniziata la carriera della band. I versi della canzone esprimono un senso di disprezzo verso la mentalità provinciale della cittadina, ma in fondo è anche una scelta affettuosa. Non per niente, il concerto celebrativo dei vent'anni di attività dei Fucktotum ha avuto luogo al Taurus, un locale appunto di Ciriè. Il ritmo della canzone non è velocissimo, ma è comunque in possesso di un arrangiamento coinvolgente ed intenso. Il "Balangero" finale si riferisce ad un altro piccolo comune, ad uno sputo di distanza da Ciriè, in direzione delle montagne.
"Il Buddha Violento" è caratterizzata da un'ottima performance vocale dell'Animale, intento a scimmiottare cadenze orientaleggianti. Lo stesso cantante del gruppo è migliorato tantissimo, diventando album dopo album sempre più convinto ed espressivo. Belli i vocalizzi in sottofondo che sembrano ricordare i cori dei bonzi, nelle battute che precedono il ritornello. Potrei sbagliarmi, ma credo che ad un certo punto Brutus canni un passaggio con la batteria, perdendo il ritmo per un'istante. Canzone fulminea, colpisce e fugge, ma al tempo stesso rimane in testa proprio perchè la qualità melodica è notevole.
"Ci Vorrebbe Un Po' Di Pol Pot" si ricollega in qualche modo a "L'Uomo E' Una Macchina Che Va A Calci In Culo", solo in versione più estrema e drastica. Capita a tutti di pensarla così. Quando ci si rompe veramente i coglioni delle cose che non vanno, dei casinari, dei politici corrotti: fare una bella catasta di teste di cazzo tagliate! Violenta ed aggressiva, è un'altra canzone alla Fucktotum, che non si perde in fronzoli ma va dritta al sodo.
Il testo di "Punirne 100 Per Educarne 1" è accompagnato da una vignetta molto significativa: ci sono tanti scranni parlamentari fatti a mo' di lapide, quasi tutti vuoti o con la scritta "Torno Subito", sui quali sono seduti molti scheletri, vestiti da party, o che leggono il giornale, o che ascoltano la radio. E' facile capire a che cosa si riferisca il testo. Il riffing è tipicamente punk, talvolta un po' nostalgico, ma sempre efficace. Non c'è molto altro da aggiungere: in fondo, gli stilemi dei Fucktotum sono abbastanza simili, quando una canzone è tradizionalmente punk. Però è la personalità e la bontà del songwriting che fanno la differenza.
"Scampagnate Finite In Tragedia" ha un arrangiamento davvero bello, con tanto di cori e pianoforte, e un cadenza bluesy. Dalle prime battute, innocue, prende via un crescendo che trova la sua spiegazione nel testo: le classiche scampagnate squallide tra gruppi diversi, con conseguenti ubriachezze moleste e violenze. La canzone si mantiene su queste coordinate, un po' diverse dal solito, ma che trova un precedente significativo in "Dame Una Bira" dell'album "Cerebroloser" (musicalmente parlando). Comunque, un'altro esempio dell'eclettismo e dell'espressività dei musicisti.
"Vecchio Punk" ce l'ha con tutti quei punk che sono rimasti legati al 1977, e che nonostante ora siano vecchi stramarci continuano a comportarsi come i ragazzini dell'epoca. Pur nei suoi richiami al punk d'annata, la canzone è permeata dell'estetica musicale dei Fucktotum. Finale con citazione di "Anarchy In The UK".
"Uniti Contro Cristo" è una canzone di facile presa, dall'arrangiamento contenuto, e molto melodica. Col ritornello anthemico, di modo che tutti possano cantarla sin dal primo ascolto. E' stata anche una delle prime canzoni nuove che il gruppo ha messo su MySpace: appena uscita, ed è già un classico!
Come da tradizione, l'ultima canzone degli album dei Fucktotum è sempre stata contraddistinta da un ritmo lento. Penso a "Kimberly" de "La Vecchia Ha Visto Gli UFO" o "Essere Soli Alle Feste" di "Cerebroloser". "Poliziotto Grasso" è la ballata di questo disco, e mette in evidenza le capacità di arrangiamento, questa volta acustico, dei Fucktotum, aiutati però da Domenico "Bebo" De Maria. L'Animale dà prova di grande espressività. Belli anche i cori in sottofondo. La triste condizione del poliziotto grasso è quasi commovente, raccontata con una melodia tanto malinconica.
A conti fatti, "Scrotomanzia" rappresenta un deciso passo in avanti rispetto a "Cerebroloser". Evidentemente, il buon successo dell'album precedente ha confortato i musicisti, capaci quindi di dar vita ad un album più ambizioso, più complesso e ricco di spunti. Un passo in avanti, che dimostra come la band, nonostante gli anni di dura gavetta, le vite private e tutte le vicissitudini, abbia ancora voglia di creare, di stupire e di andare avanti. I Fucktotum sono un esempio per tutti quei gruppi che sbattono quotidianamente contro muri di gomma, e per tutte quelle band di ragazzini che si credono già star dopo aver suonato davanti a venti persone. La musica dei Fucktotum è ricca di voglia di divertirsi, condita da una discreta dose di rabbia. Ma trasuda entusiasmo, amore per la musica, un desiderio incontrollabile di esprimersi tramite le note ed i testi senza peli sulla lingua. Ho avuto la fortuna di assistere al loro concerto di compleanno, che ha visto sfilare sul palco tutti i musicisti che hanno militato nelle fila dei Fucktotum dagli esordi sino ad oggi. E' stata un'esperienza davvero intensa. I musicisti si muovevano sul palco come se fossero stati al loro primo concerto. Tanta emozione, genuina e sincera. Di fronte ad eventi del genere, e di fronte ad un songwriting di qualità come quello di "Scrotomanzia", è facile convincersi che i Fucktotum non siano solo un gruppo degno di rispetto, ma una grande band ricca di talento, alla quale auguro il più bel futuro possibile.
(Hellvis - Aprile 2009)

Voto: 8.5


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