FIRESTORM (ITA)
Web Of Deceit
Etichetta: autoprodotto / Alkemist Fanatix
Anno: 2009
Durata: 50 min
Genere: power-prog metal melodico
I marchigiani Firestorm (da non confondersi con gli omonimi austriaci
recensiti qualche tempo fa su queste pagine) si formarono nel 2000 come
cover band degli Iron Maiden, per poi dirottarsi velocemente sulla
composizione di brani propri, che presero subito un'impronta più
progressiva. Il primo lavoro si intitolava "The Never Ending Course Of
Time" ed uscì nel 2003. Poi, dopo vari avvicendamenti, rimpasti di
formazione, eccetera, il gruppo inizia a lavorare al nuovo album "Web
Of Deceit", che esce verso la fine del 2009. Avevo il primo lavoro del
gruppo ed ero sicuro che il gruppo avesse rilasciato altre cose prima
di "Web Of Deceit"... sicuramente la memoria mi inganna.
Come detto i nostri suonano power prog metal, con una forte vena
melodica. Tecnicamente il gruppo è sicuramente preparato e le canzoni
risultano piuttosto elaborate e anche arrangiate in modo non banale. Si
nota una certa ricerca anche sui suoni, con accordature "grosse" e
suoni di tastiera non convenzionali. Le sonorità ricordano certo power
prog degli anni '90 e 2000; Labyrynth e Vision Divine portebbero essere
presi come riferimento, per farsi un'idea. Ma anche certe cose dei
Poverty's No Crime, ad esempio, non sono così distanti a livello di
proposta.
Alcuni brani sono ripresi dal primo lavoro e ovviamente
riarrangiati (l'unico membro presente in formazione dall'inizio è il
chitarrista Manuele Pesaresi).
Nel complesso l'album mi è piaciuto solo in parte, lo trovo
discontinuo e le buone idee sono spesso intervallate da momenti poco
ispirati.
Il cantante sembra piuttosto bravo, "fino" a certe note, ma non troppo
adatto al genere proposto, a mio modesto parere; troppo impostato e
formale a tratti, certi passaggi risulterebbero più fludi e convincenti
con una più potente e energico, o soltanto più istintivo. Non mi
piacciono inoltre - gusto personale - certi falsetti o certe note
toccate con voce troppo esile (vedi ad esempio "Tempus Fugit" o
"Pictured By The Moon", che contengono comunque buoni passaggi).
Il brano migliore mi sembra "Salomè", che alterna bene parti veloci e
parti cadenzate. Un pezzo non semplice, ben arrangiato nelle sue parti.
Veramente buona la melodia portante. Un pezzo come "Falling Into
Alienation" (che nel primo lavoro si intitolava "Falling Into Dark
Apathy") perde con il tempo la carica che sembrerebbe avere. Se
pensiamo agli anni trascorsi tra un'esecuzione e l'altra ne esce forse
meglio la versione del primo disco (a parte qualche perplessità sulla
"batteria").
In definitiva "Web Of Deceit" mi è piaciuto e non mi è piaciuto...
Al gruppo non mancano certo le idee o le capacità tecniche;
occorrerebbe forse un po' più di convinzione e un approccio più cattivo
o comunque non sempre teso alla perfezione formale che non sempre paga.
Inoltre in alcuni punti trovo l'album un po' prolisso e il gruppo
sembra indeciso sulla strada da prendere, se continuare a "picchiare" o
cedere all'ennesimo rallentamento. Mi piacciono alcuni arrangiamenti di
tastiere (che per certi versi mi ricordano i primi Labyrynth) e mi
piacciono alcune parti dell'album, alcuni riff.
Nel complesso quindi ho trovato luci ed ombre e non mi sento di
consigliare il disco a tutti. Per gli amanti del genere però quello dei
Firestorm è un nome da seguire perchè il gruppo sembra avere buone
potenzialità non sfruttate a dovere, almeno fino ad oggi.
(Linho - Marzo 2010)
Voto: 6
Contatti:
Mail Firestorm: info@firestorm.it
Sito Firestorm: http://www.firestorm.it/
Sito Alkemist Fanatix: http://www.alkemist-fanatix.com/