FIRE FROM INSIDE
Healty Therapy For A Cool Reality

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2010
Durata: 60 min
Genere: rock metal


I Fire From Inside nascono verso la fine del 2007 dall'unione di quattro ragazzi pieni di voglia di suonare dal vivo, di spaccare di brutto e condividere i loro interessi musicali. Dopo poco più di un anno danno alle stampe questo primo full-lenght, " Healty Therapy For A Cool Reality", dodici tracce di buon rock metal, pieno di groove e convinzione.
E' "Join This Blood" ad aprire il tutto; chitarre pesanti e grezze, suoni generali leggermente e, penso, volutamente impastati, per un brano che ricorda moltissimo sonorità ottantiane; una strana sensazione pian, piano si fa strada in me, come se Lemmy ed i suoi Motorhead suonassero in mezzo al deserto e con la strumentazione ed il piglio di gruppi stoner come Fu Manchu o Nebula.
Non c'è che dire, l'inizio è dei più promettenti. Con "Dusted", benchè le sonorità generali non cambino di una virgola, sono la velocità esecutiva ed il groove ad aumentare esponenzialmente; stavolta il sentore acido e psichedelico delle chitarre riporta assolutamente i Kyuss di "Green Machine", cioè quelli più sporchi, grezzi, incazzati e pieni di rabbia; ritmiche incalzanti, suoni impastati e soli al fulmicotone. Altro buonissimo colpo in canna per i nostri, che pur rasentando in qualche occasione il "plagio" ne vengono fuori ancora una volta vigorosi e vincenti.
"Fire From Inside" non fa altro che confermare tutto quello detto sinora; gli ambiti musicali praticati dai nostri prendono connotati sempre più incisivi e visibili; qualche fattore prende il posto di un altro, l'anima metal prende ora maggior sopravvento per poi rilasciar spazio a partiture più stoner oriented, passaggi ricchi di groove e dal flavour particolarmente moderno si alternano a stacchi leggermente più rallentati e dalle chiare connotazioni metal. Insomma l'esempio concreto ed ottimale di tutto quello che vuol dire "musica" per questi quattro ragazzi emiliani. Bravi.
In "Fearsharped", quinto pezzo in scaletta, ritmiche cadenzate, il basso leggermente slabbrato e le chitarre ancora una volta pesanti e abrasive, riportano a galla sonorità legate alla prima scena grunge, ed in particolare ai Soundgarden di "Badmotorfinger", pesanti, graffianti, ricchi di groove e assolutamente sabbathiani. Brano oscuro, questo, dalle atmosfere cupe, sinuose e tenebrose e dove, grazie all'utilizzo di numerosi cambi di ritmo, si può apprezzare pienamente la coesione musicale dei nostri. Con "Violent Kids City Party" e "Dildo Girl" fuoriesce pienamente ed in maniera spudorata il grande amore dei nostri per i mitici Motorhead, ed il loro metal stradaiolo, sfacciato, graffiante e dalle reminiscenze nettamente punkeggianti. Gran tiro e carica live.
"Hatred Box" riporta le sonorità su ritmi e partiture più moderni, compressi e pesanti; di primo acchito ritornano all'orecchio gruppi legati all'odierna scena metal americana, come Soil o Drowning Pool. Dove classiche partiture metal vengono arricchite ed esasperate da suoni ultra compressi e ricchi di groove, puntando il tutto su l'impatto ed il tiro espresso. Ancora un pezzo che in sede live non potrà che far bene ma che, alla lunga, su Cd non rende quanto potrebbe.
Anche "Grip On You" e "S.C.A.Re.D." si muovono lungo i binari sovra espressi, mettendo al primo posto, e rendendolo essenziale, il groove ed il tiro. Dal punto di vista tecnico e compositivo niente da dire, la preparazione dei nostri è ineccepibile, così come anche la produzione ci mette del suo nell'innalzare il livello finale dei pezzi. Convincenti, virili e dal facile appeal. ma che alla lunga peccano un poco in "standardizzazione" sonora, risultando un po troppo simili tra loro.
"Unleash The Fury", prima bonus track del lotto, riesce nell'arduo compito, a mio modesto parere, di coniugare in maniera, sì inusuale, ma alla fine riuscita, sonorità essenzialmente metal oriented con linee e melodie vocali assolutamente new wave oriented, decadenti, chiuse, in leggero calare, e capaci di creare una quasi nenia ficcante e pungente al punto giusto. Sperimentazione assolutamente riuscita. A concludere questo primo lavoro degli emiliani Fire From Inside ci pensa "Fuga Dal Cerchio", brano veloce, graffiante e dalle profonde assonanze hardcore, tanto da riportarmi alla mente, in più di un occasione, i sempre grandi Negazione. Un'altra sfaccettatura sonora, un'altra freccia per l'arco già ben nutrito dei nostri, capaci di riportare in musica tutte le loro affezioni musicali, per un incrocio di stili e generi che alla fine non può far altro che ispirare sensazioni positive. Qualche caduta di tono esiste e si fa sentire, ma nel complesso siamo di fronte ad un lavoro assolutamente personale e ricco di groove, capace in qualsiasi momento di sprizzare entusiasmo sonoro e carica live. Bravi.
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(Pasa - Aprile 2011)

Voto: 7


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