EXENCE
Hystrionic

Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2009
Durata: 51 min
Genere: techno death/thrash metal melodico


"Hystrionic" è l'album di debutto dei fiorentini Exence, formatisi a Firenze nel 2000 con il moniker di Essence, ed autori del demo "Dynamics" nel 2005. Per evitare un'omonimia, il quartetto ha leggermente modificato il suo nome, sostituendo le due "s" con una "x". Ed è prorio con nome e logo nuovi che la band ha esordito su full-length, grazie all'interessamento dell'ottima etichetta Punishment 18 Records.
"Hystrionic" è stato registrato al Head Studio di Prato, mentre il missaggio è avvenuto al Not Quite Studio di Helsinborg, in Svezia.
La formazione che ha inciso il CD vede Massimiliano "Screamer" Pasciuto alla voce, Federico "Pule" Puleri (attivo anche nei Vision Divine) alle chitarre, Mirko "BassBreaker" Serra (anche nei Frozen Tears) al basso e Francesco "Breeze" Brizzi (in passato negli Holyland) alla batteria.
La copertina del CD è visionaria, e potrebbe calzare a pennello per un disco prog: una pianura desolata si perde all'orizzonte. Da un buco nel terreno, emerge una testa maschile, dalla quale due fili che scendono dal cielo sembrano aver strappato via un volto pulito e senza rughe, rivelandone un secondo, più vecchio e sofferente. Il libretto, di dodici pagine, contiene tutti i testi, le fotografie dei musicisti, le note relative alla registrazione ed i ringraziamenti.
Il disco è aperto da "We Will Never", canzone già apparsa nel vecchio demo, ma qui riproposta con una qualità di registrazione potente e nitida. Si tratta di un brano nervoso, secco, molto melodico e suonato con una tecnica davvero sicura, sebbene mai esibita. L'arrangiamento è perfetto ed equilibrato, grazie soprattutto all'ottima intesa tra basso e chitarra, che danno vita a passaggi sempre emozionanti e ricchi di interesse. Le quattro corde del basso, in particolare, brillano per inventiva e virtuosismo. La voce del cantante è assestata su urla acute e lancinanti, mentre la batteria svolge un lavoro ineccepibile e rigoroso.
Anche "In Eternal Dynamics" faceva parte della scaletta di "Dynamics", ma gli Exence hanno voluto riproporla assolutamente. Assieme a "We Will Never", "In Eternal Dynamics" forma un'accoppiata di partenza che lascia senza fiato. L'elemento death metal tecnico è molto accentuato in questa composizione, in maniera ancora più decisa rispetto alla traccia d'apertura. Dopo una partenza devastante, il brano si sistema su una ritmica moderata, caratterizzata da riff cupi, intervallati da intermezzi tecnici, che mi hanno ricordato i Death più maturi. Lo stile del gruppo è comunque abbastanza ben definito, e quindi le influenze vengono richiamate palesemente solo in alcuni frangenti (almeno, relativamente a questa canzone). In effetti, lo stile del gruppo è molto vario, ed a parte la base death, si possono riconoscere frequenti incursioni nel thrash metal, svariate allusioni al death metal melodico e, perchè no, anche qualche riferimento al metal classico ed al power, soprattutto in occasione di alcuni assoli di chitarra.
"Shaman" è una traccia nuova, che mi ha riportato alla mente i Death di "The Sound Of Perseverance", riproposti secondo lo stile degli Exence. Ovvero mescolati alle frequenti accelerazioni thrash ed ai passaggi melodici vagamente svedesi e non. La tecnica sicura permette al gruppo di creare sezioni davvero complesse, anche di ispirazione prog, ma principalmente di matrice death. Nuova grande prova solista del chitarrista Franco Puleri. Il finale, melodico ed intenso, rappresenta il picco creativo del brano perchè, pur essendo meno tecnico di tanti altri passaggi, è personale e decisamente comunicativo.
"When Words Are Loose" è un assalto aggressivo e sanguinario: si ascolti l'inizio massiccio, con la batteria di Francesco a trascinarsi dietro tutta la band. Peccato che l'apertura melodica sia così simile a tante altre, influenzata dai soliti giri di accordi di matrice svedese. Però la parte successiva, con tutti i suoi riff death metal inquietanti, ma anche con le sezioni strumentali virtuose (si ascolti l'assolo di chitarra, con tutto il gran lavoro della band come accompagnamento: bellissimo), fa perdonare agli Exence queste piccole cadute di stile.
"Fix From The Ground" alterna, nella sua prima parte, partenze brucianti e passaggi più moderati, nei quali la tecnica dei musicisti è messa ben in evidenza, non in maniera virtuosa, ma attraverso figure ritmiche e melodiche complesse. Anche in questo caso, l'influenza dei Death è molto evidente, in particolare quella del periodo tra "Individual Thought Patterns" e "The Sound Of Perserverance". Anche il bassista, di tanto in tanto, sembra voler imitare Steve Di Giorgio. Ed i vocalizzi di Massimiliano potrebbero ricordare lo Chuck Schuldiner di fine carriera. Ah, dimenticavo: nella musica dei nostri (non tanto in questo caso, ma nel corso del CD) si possono ritrovare anche accenni ai Control Denied, ovviamente. La canzone sfuma su un bello strumentale evocativo, delicato, dove la chitarra elettrica dà vita ad una melodia espressiva su un accompagnamento acustico. La musica è stata composta interamente da Federico Puleri, che si è occupato anche del testo, che non viene cantanto nel disco, ma che è riportato nel libretto. Il suo titolo è "In Loving Memory".
"Primal Mystic Substance" e "Dream Of Wisdom" (quest'ultimo facente parte dei brani "vecchi") ci riportano su territori violenti, presentandoci altri due esempi di techno-death ottimamente suonato, ricco di carattere. La musica continua ad unire un'incredibile capacità espressiva, alla consueta perizia tecnica ed alla grande potenza. Insomma, nel corso di questo CD gli Exence ci hanno abituato ad una musica di livello decisamente elevato. Vorrei però fare una precisazione, confrontando proprio una composizione datata come "Dream Of Wisdom", con una più recente quale "Primal Mystic Substance". Nelle traccie più vecchie, quelle cioè già apparse nel vecchio demo degli Essence, lo stile non è molto omogeneo, ma si rivela discretamente creativo e personale. Le canzoni più recenti, invece, sembrano aver limitato l'universo sonoro del gruppo ad una riproposizione degli stilemi tipici dello Chuck Schuldiner degli ultimi album. E la cosa è tanto più evidente ascoltando "Symbolic Act", vero e proprio tributo al musicista statunitense. La canzone infatti è stata costruita citando "Flesh And The Power It Holds" e, appunto, "Symbolic". Il tutto è stato mescolato e personalizzato, ma questo non toglie che, con il brano in questione, il gruppo ammetta in modo chiaro ed inequivocabile il fatto, tra l'altro evidentissimo ascoltando "Hystrionic". Quasi quasi, mi viene da pensare che quella poesia presente nel libretto, che accompagna "In Loving Memory", potrebbe benissimo essere dedicata al compianto Chuck. Tra l'altro, un'annotazione. Nella tracklist, le posizioni di "Dream Of Wisdom" e di "Symbolic Act" sono invertite. Attenzione quindi. L'ordine giusto vede "Symbolic Act" all'ottavo posto della scaletta, e "Dream Of Wisdom" al nono.
Il CD è chiuso da un'altra canzone proveniente da "Dynamics": "OverHate Threshold", altresì conosciuta come "O.H.T.". Si tratta di un brano cupo, ricco di sfumature, e compositivamente molto vivace. Le caratteristiche esibite dal gruppo nel corso di "Hystrionic", sono qui riproposte in tutto il loro splendore. I musicisti, artisti abili e consumati, danno sfogo a tutto il loro amore per il techno-death, realizzando un brano interessantissimo, e dotato di una buona personalità. Belle le parte più lente e striscianti, capaci di comunicare una tensione fortissima ed una vera suspence.
"Hystrionic" è senz'altro un disco ricco di interesse. Ascoltato con attenzione, rivela una cura certosina negli arrangiamenti, e spesso e volentieri le trovate del quartetto si dimostrano argute e talentuose. Certo, il limite maggiore della band è questo richiamo costante e mai nascosto all'insegnamento musicale dei Death ultima maniera. E' impossibile ascoltare "Hystrionic" senza pensare ai Death, almeno per quanto riguarda le composizioni più recenti. Se i due brani di apertura li citano solo di sfuggita, a partire da "Shaman" il disco diventa un tributo carico d'amore verso Chuck Schuldiner ed il suo contributo artistico al death metal (ed al metal in generale). Di conseguenza, questi richiami insistenti e diretti non possono che limitare la caratura artistica e musicale degli Exence, per quanto bravi essi siano. Se da un lato si dimostrano con capacità superiori alla norma da un punto di vista tecnico e compositivo, dall'alto difettano in personalità ed originalità. Perchè chiunque potrà riferirsi ai Death, ascoltando questo loro lavoro, sminuendo quindi il lavoro del quartetto fiorentino. Occorre quindi che i musicisti provino ora a piegare le loro qualità ad una musica più personale, dotata di un carattere definito ed unico. Comunque sia, "Hystrionic" resta un album notevole, ragion per cui mi sento di consigliarlo a tutti i nostalgici di Chuck Schuldiner, ed a tutti gli amanti del death metal tecnico, melodico e ben suonato.
(Hellvis - Settembre 2009)

Voto: 7.5


Contatti:
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