EVERSIN
Divina Distopia
Etichetta: My Kingdom Music
Anno: 2010
Durata: 39 min
Genere: prog metal
Nasce ormai 10 anni fa in Trinacria l'embrione degli Eversin, sotto il
nome Fvoco Fatvo, che rimarrà il monicker della band per i primi tre
capitoli discografici dei nostri, ovvero "Tenebra's Dream" (2002), "Of
Light And Dark" (2004) e "Our Elegy" (2006). Attualmente abbiamo a che
fare con un trio, costituito da Angelo Ferrante alla voce, Ignazio
Nicastro al basso e Giangabriele Lo Pilato alle chitarre, che per la
realizzazione di "Divina Distopia", l'oggetto della presente
recensione, si sono affidati ai servigi di due session, Mimmo Petrella
alle tastiere e Sergio Calì alla batteria.
Ancora una volta resto perplesso da come la band inquadra la
propria proposta: il foglio informativo allegato al cd definisce gli
Eversin un combo "techno power thrash", e se la componente power può
anche fuoriuscire dai solchi tracciati, non si intravede (o meglio non
si ode) quella thrash. Delle band citate come punti di riferimento dal
combo, si sente una minima influenza solo di Symphony X e Nevermore;
dovendo indirizzare il lettore, non esiterei a definire il trio prog,
senza la pretesa di un costante approccio tecnico alla musica, ma con
una particolare attenzione agli arrangiamenti ed alla melodia, di cui
ogni singolo istante del cd è plasmato. Accanto ai Symphony X, che
sembrano costituire un pilastro fondamentale negli ascolti del trio,
un'influenza marcata arriva dai Dream Theater, nella prima e nella
seconda incarnazione della prog band.
Sono solo 7 i brani presenti in "Divina Distopia", per un
minutaggio finale comunque consistente di quasi 40 minuti; le
composizioni si muovono sulle coordinate indicate in precedenza, e
risulterebbe superflua una analisi track by track.
Parte della componente ritmica, nella figura del batterista, si
dimostra capace di sviluppare interessanti linee, seppur vi sono alcuni
frangenti in cui è possibile accorgersi di qualche imprecisione. Il
basso di Ignazio è molto fedele alla chitarra di Giangabriele, e mostra
un musicista preparato capace di destreggiarsi fra passaggi non sempre
immediati, così come lo stesso chitarrista da prova di sapere il fatto
suo, non senza essere esente da critiche circa la pulizia
nell'esecuzione. La voce di Angelo è troppo forzata in più d'una
occasione, finendo per risultare poco attinente al contesto, e la
pronuncia non si può certamente definire fluente, mentre sembra
trovarsi più a suo agio in contesti più "sporchi", quando il cantato
diventa più aggressivo nel caso il riff di riferimento lo richieda. La
resa sonora dei brani si innalza grazie alle partiture di synth e
tastiera che costellano tutto il cd, considerata una scelta dei suoni
di batteria non particolarmente felice, così come suoni di chitarra che
non sempre riescono a dare corpo e sostegno ai brani.
10 anni di sudore nell'underground italiano, per di più quando si
arriva da una delle due isole maggiori, sono un grande traguardo, ed i
progressi ottenuti in questo lasso di tempo si sentono distintamente in
"Divina Distopia". La cura nel songwriting e negli arrangiamenti denota
una "compagine" che ha speso molto tempo in sala prove e nel processo
di composizione dei brani, arrivando a confezionare un album che sa il
fatto suo e risulta vario. Di certo gli Eversin conoscono il
significato della parola personalità, e la loro proposta ne è un chiaro
esempio, pur non ricreando atmosfere originali nel corso della durata
del platter; manca però quella tipologia di brano che si stampa in
mente e riesce a farsi portavoce del discorso musicale di una band. Ciò
non toglie che gli Eversin meritano l'attenzione di una buona fetta di
pubblico, riuscendo a distinguersi fra l'enorme numero di band
underground che attualmente costituiscono il movimento nazionale...
supporto!
(PaulThrash - Agosto 2010)
Voto: 7
Contatti:
Mail Eversin: info@eversin.com
Sito Eversin: http://www.myspace.com/eversinmetal
Sito My Kingdom Music: http://www.mykingdommusic.net/