ENSOPH
Rex Mundi X-Ile

Etichetta: Cruz Del Sur Music
Anno: 2009
Durata: 54 min
Genere: avantgarde gothic/black con forti componenti elettroniche


"Rex Mundi X-Ile" è il nuovo lavoro dei veneti Ensoph, pubblicato a tre anni di distanza dall'ottimo "Project X-Katon". Non penso sia il caso di ripetere per filo e per segno gli eventi biografici che hanno caratterizzato la carriera degli Ensoph, iniziata nel lontano 1997. In fondo, ne ho già scritto diffusamente nei capitoli precedenti della loro discografia. Grazie a queste recensioni ho potuto seguire il percorso evolutivo della loro musica, da "Les Confessions Du Mat" (1998) in poi. Il lettore interessato potrà trovare tutte le recensioni degli Ensoph negli archivi di Shapeless Zine. In questa sede, concentriamoci soltanto sul nuovo disco.
"Rex Mundi X-Ile" è in possesso di una copertina interessante, dai colori verdastri, composta da quello che sembra un mandala e due uomini con gli sguardi rivolti verso l'alto. Non posso dire nulla nè del libretto, nè delle note, nè tantomeno dei temi relativi ai testi: il promo in mio possesso è privo di tutto questo.
La formazione che ha inciso il CD vede N-Ikonoclast alla voce, Xraphæl alla chitarra, ai campionamenti ed alla programmazione, KKTZ al basso, Next-X@nctum alle tastiere e Xenos alla batteria. Antonella Buosi degli Scarecrown è presente come cantante ospite.
Si parte con "Evil Has Found A Servant", un brano cibernetico e dark, caratterizzato da un ritmo non troppo veloce e da sonorità cupe che ci introducono nell'universo musicale degli Ensoph. Questo episodio spiana la strada a "Dance High & Shine, Shiva!", la prima vera canzone del CD. E qui il gruppo è al gran completo: entrano in scena le chitarre potenti, la sezione ritmica è aggressiva e dotata di una precisione chirurgica, ed i vocalizzi di N-Ikonoclast sono malsano come non mai. L'arrangiamento è arricchito da tanti campionamenti (in particolari di cori), da un utilizzo travolgente dell'elettronica e da qualche vocalizzo femminile: l'effetto di insieme è maestoso. "Dance High & Shine, Shiva!" è anche una canzone molto aggressiva, che ripropone al meglio stilemi già collaudati in passato. Salvo qualche passaggio più soft, la violenza esecutiva è sempre sugli scudi, smussata comunque da un'irresistibile talento melodico.
Melodia che è anche il punto di forza di "Shame On You!", soprattutto per quanto riguarda il lavoro delle tastiere: Next-X@nctum è un artista dotato di grandi qualità. Il ritornello di questa canzone è di facile presa, ben interpretato dal cantante cantante, sia con voce pulita che distorta. Si potrebbe ravvisare qualche eco di Death SS o Pain, ma si tratta di piccolezze. Da anni, gli Ensoph hanno trovato un suono personale, che li distingue dalla massa. Sono un gruppo ormai maturo, e dotato di una personalità invidiabile. La struttura della canzone è molto complessa: spesso infatti, i musicisti si lanciano in sezioni strumentali bizzarre o dalla forte impronta progressive. Bella canzone: "Shame On You!" potrebbe rivelarsi un singolo di successo.
"Splendour & Majesty" ha una partenza strisciante, perversa, contraddistinta da un ritmo moderato e da suoni non troppo potenti. In breve però la composizione accelera, mettendo in evidenza tutte le sue componenti cibernetiche, con le chitarre attente a svolgere un diligente lavoro ritmico, ed una tastiera virtuosa a colorire il tutto. La prestazione del cantante è abbastanza contenuta, e ben si inseriscono in questo contesto i vocalizzi femminili. "Splendour & Majesty" è una canzone dotata di un lirismo unico, ed è davvero evocativa.
"In Cinere Et Cilicio" è malsana, in possesso di suoni totalmente artificiali. Il tutto è giocato sulla scelta dei timbri, gelidi almeno fino ai due minuti di durata, quando interviene una chitarra acustica. N-Ikonoclast è un'interprete distante e distaccato, e il suo timbro stridulo dona al tutto un'aura di perversione che rimane impressa nell'animo dell'ascoltatore. Questo è uno dei classici episodi "strani", tipici dei dischi degli Ensoph, sulla falsariga di "Salmo A Nessuno".
"The Whore & The Ashetist" ci riporta sui territori sicuri dell'Ensoph-sound, e pur non eccedendo in quanto a velocità, il gruppo si cimenta in una prestazione davvero sentita ed intensa. Il suono è decisamente potente, e la pesantezza timbrica è notevole. Molto buona la prova di Xenos alla batteria, capace di sfogare la propria creatività senza uscire dagli steccati imposti al suo ruolo.
"Thir(s)ty Pieces Of Silver" ritorna ad alternare vigorosi episodi chitarristici a passaggi nei quali è solo l'elettronica ad essere in evidenza. Il suono intenso del brano precedente, ha lasciato il posto ad un maggior eclettismo. In tal senso, qui siamo più vicini a ciò che può essere considerato un brano classico degli Ensoph. L'esecuzione e la realizzazione sono professionali come al solito, e la qualità di registrazione è nitida e potente. Segnalo tra l'altro il gran lavoro di KKTZ, il cui basso è sempre in movimento: un pulsare continuo e preciso, ma che all'occorrenza si concede qualche slancio di libertà e di classe.
"... And I Hear A Voice" è una canzone strana, maestosa e difficile. L'arrangiamento è un tripudio di note e di suoni. I campionamenti sono sempre presenti, e nel suo insieme gli Ensoph danno prova, per l'ennesima volta, delle loro capacità fuori dal comune. Il suono di questa band è davvero affascinante, e non si può non rimanere stupiti costantemente da questa capacità di conciliare lacomplessità con una fruibilità immediata del brano. A tal proposito, le canzoni degli Ensoph si prestano a vari tipi di ascolto. Un ascolto superficiale, utile a godere l'impatto della canzone, ed uno più approfondito, capace di rivelare tutte le finezze e i colpi di classe dei nostri. "... And I Hear A Voice" gioca molto su sezioni cariche di suspence, e partenze fulminanti. Davvero una buona prova.
"9Xs" è un episodio ben realizzato, aggressivo ai massimi livelli ma dotato di una melodia accattivante. La ricetta compositiva è sempre la stessa, ma ovviamente cambiano le caratteristiche. Le canzoni degli Ensoph sono sempre ben distinguibili le une dalle altre. E anche "9Xs" ha qualità in grado di renderla fruibile a tutti. O quasi, perchè quando la band si incazza, dà vita ad un suono davvero violento.
"Disciplina Arcani (Un Canto Per L'Esilio)" è una traccia inizialmente lenta ed intensa, cantata in italiano. Le sonorità utilizzate dai nostri sono sempre simili, ma proprio per questo vincenti. E' notevole la capacità evocativa del gruppo, che grazie alla solita creatività dona espressione a timbri e suoni, uno più bello dell'altro. Parte poi un'accelerazione, nella quale si fanno strada le melodie sghembe e bizzarre dei nostri. Buoni e gustosi gli interventi della voce femminile.
"Come In Uno Specchio" è un'outro con una chitarra acustica in primo piano, e tante coloriture, e campionamenti. Questo episodio chiude l'album con una certa dose di mestizia e malinconia.
C'è ancora il tempo per una cover: "Would?" degli Alice In Chains. Ovviamente è molto personalizzata, e sembra a tutti gli effetti una canzone degli Ensoph. Scelta azzeccata, e che renderà felici molti appassionati degli Alice, e che potrebbe far conoscere il gruppo veneto anche a chi, in genere, non frequenti i loro lidi musicali.
"Rex Mundi X-Ile" non tradisce le aspettative. Un'altra buona uscita sia per gli Ensoph, sia per la Cruz Del Sur Music. Gli Ensoph si confermano come uno dei gruppi più personali e di qualità del nostro panorama musicale, ed una band di caratura internazionale. Certo, dopo tante uscite una più bella dell'altra, sarebbe stato davvero troppo chiedere un'ulteriore evoluzione. Superare qualitativamente "Project X-Katon" sarebbe stata un'impresa eccezionale. "Rex Mundi X-Ile" non presenta variazioni eccessive rispetto al suo predecessore. Forse è un po' più aggressivo. Ma a conti fatti, i due album sono molto simili come valore. Ragion per cui non me la sento di dare al nuovo disco un voto superiore a quello di "Project X-Katon". Un voto uguale penso sia più veritiero e corretto.
Sosteniamo questi Ensoph, sono anni che lo ripeto. Cari lettori, cercate di aiutare le band nostrane, che non hanno nulla da invidiare ai gruppi stranieri. Rendiamo forte la nostra scena, e sentiamoci orgogliosi dei nostri gruppi migliori. "Rex Mundi X-Ile" è l'ennesima grande prova di un gruppo che non sbaglia un colpo. Facciamo sì che il nostro entusiasmo spinga gli Ensoph a traguardi sempre migliori, che garantiscano alla band ancora tanti anni di entusiasmo e di ottima musica.
(Hellvis - Aprile 2009)

Voto: 8.5


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