ENDOVEIN
Waiting For Disaster

Etichetta: Punishment 18 Records
Anno: 2010
Durata: 35 min
Genere: thrash metal


Era abbastanza prevedibile che i piemontesi Endovein entrassero a far parte della grande famiglia della Punishment 18 Records. Infatti, dal loro esordio nel 2004, i torinesi hanno raccolto parecchi consensi tra gli appassionati del thrash metal, tanto da diventare in poco tempo uno dei nomi di punta dell'underground thrash nazionale. Il contratto con la Punishment 18 Records ha coronato sei anni di concerti, di passione e di duro lavoro. Sei anni scanditi dalla pubblicazione di due demo, "How To Put Jack In The Amp" (2005 e "Problem Of Humanity" (2007), e di un MCD, l'autoprodotto "Lynched By Fate" (2009).
"Waiting For Disaster" è il titolo dell'album d'esordio degli Endovein. E' stato registrato nei Raptor Studios, sotto la supervisione di Marco Rossini. Del missaggio se n'è occupato Alessandro Vanara. La formazione che ha inciso il CD consiste in Stefano "Divano" Balma (voce), Paolo "CeTardi" Cetani (chitarra), Vincenzo "Mr.B" Colla (chitarra), Mirko "Il Molesto" Negrino (basso) e Daniele "Dr.PRCD" Ilardi (batteria).
La copertina del CD ci mostra uno scenario di desolazione urbana, con un minotauro minacciosamente seduto al centro della scena. Il libretto, di dodici pagine, contiene tante belle illustrazioni, tutti i testi, le fotografie dei singoli musicisti ed anche un collage di altre foto che occupa le due facciate centrali. Il look dei musicisti ricalca in maniera esasperata quello dei thrasher anni '80.
Il disco è aperto da "Endless Prophecy". Questa canzone la dice lunga sulle qualità del quintetto: riffing aggressivo e di qualità, cambi di ritmo a profusione, buona tecnica e gusto nell'arrangiamento e via discorrendo. Per contro, gli Endovein non fanno assolutamente nulla per personalizzare la propria musica, o per essere innovativi o che altro. Il gruppo non fa altro che esprimere tutto il suo amore per il thrash metal americano del tempo che fu, quello della Bay Area ma non solo. Infatti, lo stile vocale pulito ed acuto di Stefano e tantissime scelte relative ai riff ed alle ritmiche, ricordano molto da vicino gli Anthrax. Comunque sia, gli arrangiamenti virtuosi e fiammeggianti dei nostri, uniti ad un tiro eccezionale, compensano la cronica assenza di originalità del songwriting.
"Forrest Gunner" è un altro assalto assassino, che non lascia superstiti. Dinamismo a go-go, in questa seconda traccia. Coretti in shout rispondono ai vocalizzi grintosi del cantante, ed il tutto è sostenuto dalle asce arrabbiate e da una sezione ritmica travolgente. Tra l'altro, per quanto riguarda la coppia di chitarre, essa si esalta nelle frequenti (e brevi) sezioni strumentali che costellano questo CD.
"Lynched By Fate", già apparsa nel MCD omonimo, è un piccolo capolavoro di creatività e di equilibrio, nonostante la complessità. E' notevole come questo gruppo riesca a costruire delle strutture relativamente complicate, mantenendo al tempo stesso l'immediatezza dei brani. "Lynched By Fate" ne è uno degli esempi più evidenti, salvo forse per quella sezione melodica che fa calare un po' la tensione verso il finale. Grande prova di tutti i musicisti, davvero abili e professionali.
"Fallout Terror" è un brano più datato, risalente all'epoca del demo "Problem Of Humanity" (ovviamente, questa è la provenienza anche della canzone successiva). Cavalcata thrash che più arrembante non si potrebbe, coinvolge e galvanizza dalla prima all'ultima nota. Ottima e divertente la prova di Stefano, i cui acuti sono sempre puntuali, e la cui interpretazione è perfettamente consona al genere proposto.
Ecco dunque l'annunciata "Problem Of Humanity". Traccia diretta ed incisiva, è forte di un'attitudine sfacciata e di un'agilità intrigante. Piacevoli come al solito i dialoghi tra voce e cori. Per il resto, "Problem Of Humanity" fa della spontaneità e dell'impatto i suoi punti di forza. Divertente l'intermezzo centrale.
"Kick In Your Ass" è una canzone divertente e contorta, che pur variando in continuazione riffing e ritmiche, riesce a mantenere alta la tensione. Non importa che il ritmo rallenti nel corso di due o tre battute, o che la melodia prenda il sopravvento: l'impatto è sempre assicurato, violento e deciso come non mai.
"Slaves Of The Matrix" è una traccia cattiva, determinata ed oscura. Non fa altro che confermare da un lato le qualità del gruppo, dall'altro l'omogeneità del suo stile. Anzi, della sua musica. Perchè gli Endovein, non essendo nè originali nè innovativi, non sono in possesso di un sound personale. Si dimostrano semplicemente degli ottimi (e credibili) interpreti di una stagione musicale gloriosa che ormai appartiene al passato. Ma che è sempre piacevole da riscoprire.
"Sono Stufo!" è un inno rabbioso, dal testo finalmente in italiano. Uno sfogo diretto. Traccia veloce e priva di fronzoli, colpisce e fugge.
"Don't Forget" alterna sezioni più veloci ad altre carice di groove, e dimostra per l'ennesima volta il talento di questi piemontesi, capaci di trattare la materia thrash con maestria e capacità. Alla nona traccia, il disco non dà segni di noia nè di fiacchezza: tutto è fresco, trascinante.
Eccoci giunti alla fine del CD, con l'inno "Endovein Are Adrenaline... For Your Fuckin' Summer!!!", già presente nel MCD "Lynched By Fate". Questa composizione chiude il CD nel migliore dei modi, iniettando energia pura nelle vene dell'ascoltatore. Ottima prova!
Dunque, al debutto con il loro primo full-length, gli Endovein non deludono! Forti di ottime capacità tecniche e di una grande ispirazione, questi ragazzi sono ormai pronti per far valere le proprie qualità anche al di fuori degli stretti confini dell'underground. Auguro a loro la migliore fortuna. Complimenti alla Punishment 18 per non esserseli fatti scappare. "Waiting For Disaster" è un bel disco, ma sono certo che i ragazzi potranno fare ancora di meglio in futuro. Magari mettendoci un po' più di originalità.
(EGr - Settembre 2010)

Voto: 7.5


Contatti:
Sito Endovein: http://www.myspace.com/endoveinband

Sito Punishment 18 Records: http://www.punishment18records.com/