EKKLESIAST
When The Dead Boughs Will Awake From The Dreams
Etichetta: Solitude Prod.
Anno: 2008
Durata: 74 min
Genere: doom/death metal
Gli Ekklesiast si sono formati nel 1994 in Russia. Hanno esordito su
demo nel 1998, con "Touch Of Snowstorm". L'anno seguente, la band ha
debuttato su album con "Oblivion - Live 1998-99".
"When The Dead Boughs Will Awake From The Dreams" è il primo album in
studio degli Ekklesiast: ha visto la luce nel 2001, e si è trattato di
una nuova autoproduzione.
"Cold", del 2003, ha riconfermato quanto di buono si sapeva del
gruppo di Novgorod, tanto che l'etichetta Solitude li ha messi sotto
contratto. La Solitude ha voluto subito riproporre i lavori della band,
dato il loro valore. Nel caso però di "When The Dead Boughs Will Awake
>From The Dreams", beh, il trio ha voluto fare ben di più. Sì, la
scaletta dei brani non è stata toccata, ma l'artwork è stato cambiato
decisamente, e così il logo. Non solo. Il disco è stato registrato da
capo, interamente. Non ci troviamo quindi di fronte ad una ristampa nel
vero senso della parola. Le canzoni qui presenti sono quelle vecchie,
ma rivedute, perfezionate e migliorate grazie all'esperienza maturata.
Gli Ekklesiast non sono certo i primi a compiere un'operazione del
genere, ma questo fatto è indicativo a parer mio di due cose: in primo
luogo, la band vuole presentarsi ad un pubblico numeroso col suo sound
attuale; secondo, è evidente che il trio creda fermamente nella bontà
di questo disco. Ho scritto in precedenza che la band ha cambiato il
logo: molto probabilmente, questo lavoro riveduto e corretto significa
per loro una nuova nascita. Per il grande pubblico, gli Ekklesiast
dovranno essere necessariamente quelli di "When The Dead Boughs Will
Awake From The Dreams" pubblicato dalla Solitude. Ovvero, gli
Ekklesiast al loro meglio.
C'è però ancora un altro fatto da tenere in considerazione: per
questo esordio con un'etichetta, i russi non hanno voluto rischiare con
composizioni nuove, ma hanno preferito andare sul sicuro. Personalità
quindi, ma tanta prudenza. I musicisti sono giovani, e forse non hanno
ancora indurito il loro carattere. Però l'andare con i piedi di piombo
indica una certa ponderatezza nelle azioni. E' improbabile quindi che
in futuro gli Ekklesiast se ne escano con un disco orripilante, solo
perchè hanno seguito il loro cuore senza mettere in moto il cervello.
Sembrano dei ragazzi fin troppo riflessivi.
"When The Dead Boughs Will Awake From The Dreams" (il titolo è in
russo e scritto in cirillico, riporto qui la traduzione ufficiale in
inglese - e lo stesso vale per le canzoni) è stato registrato allo
studio Slavia Tone di Veliky Novgorod, tra il 2007 ed il 2008. C'è
anche una bonus track, che risale al 1999. La formazione che ha inciso
il CD consiste in Alexandr Senin (chitarra, voce, autore dei testi),
Artyom Dolina (basso, proprietario dello studio Slavia Tone) e Alexey
Alexandrov (batteria). Attualmente, il ruolo di Alexey è stato rilevato
da Ferki Vidishichi, già all'opera con i blackster Sumrak.
L'artwork è molto bello, dai colori caldi, e ci mostra una figura
scheletrica, un mendicante forse, che cammina lungo un paesaggio
desolato. Il libretto si apre a fisarmonica, e contiene tutti i testi
in russo. I testi sembrano molto complessi, ed è un peccato non poterli
tradurre.
Il CD è piuttosto lungo, supera abbondantemente l'ora, ma non è
un'uscita impossibile. La tracce sono infatti quattordici, quindi la
durata di ciascuna è ragionevole. Inoltre, qui non ci troviamo di
fronte al funeral doom tanto caro alla Solitude, ma ad un doom/death
molto tradizionale. Per comprendere al meglio la musica degli
Ekklesiast, bisogna tornare con la mente indietro ai primi anni '90,
con l'exploit delle storiche band inglesi (Paradise Lost, My Dying
Bride, Anathema) portavoci del doom/death prima maniera. Con l'elemento
death più accentuato però. Niente voci femminili, niente tastiere (a
parte nella bonus-track). Insomma, nessuna inflessione gothic. Qui c'è
un death/doom puro, aderente come non mai alla definizione. Voce
gutturale e chitarre ribassate sono tipicamente death, tanto che in
alcuni frangenti possono venire in mente i vecchi Bolt Thrower, ma
l'utilizzo delle melodie, di sporadiche voci pulite, dona al tutto una
cadenza decisamente doom. Lo stesso riffing e le ritmiche sono doom
come non mai, doom tradizionale. Ma la musica degli Ekklesiast ha fatto
tesoro anche di altre influenze. Alcune sezioni potrebbero ricordare in
qualche modo i Moonspell o i Tiamat dei primi album, con tutte le
debite differenze, ovviamente.
Affermare quale canzone sia la migliore, è oltremodo arduo. Il
songwriting dei russi è molto coerente con sè stesso, e non si
segnalano divagazioni particolari. Il gruppo è maturo per il suo
genere, ma ogni tanto risulta poco personale. Certo, i testi in russo
hanno un suono originale, però dal punto di vista musicale siamo
abbastanza nella norma. Però gli Ekklesiast sanno come suonare un
doom/death solido, e solido è di conseguenza "When The Dead Boughs Will
Awake From The Dreams". Non ci sono difetti maggiori, ma neanche
intuizioni in grado di renderlo qualcosa di più che un buon album.
A conti fatti, comunque, un altro nome valido è entrato nella
grande famiglia della Solitude. Consigliato agli amanti del genere.
(Hellvis - Aprile 2009)
Voto: 7
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Mail Ekklesiast: ekklesiast@mail.ru
Sito Ekklesiast: http://ekklesiast.ucoz.ru/
Sito Solitude Prod. : http://solitude-prod.com/