EGART
De Termine Ordinis

Etichetta: autoprodotto
Anno: 2010
Durata: 41 min
Genere: heavy metal


Gli Egart sono una formazione attiva addirittura dal 1997 che, con questo primo full-length autoprodotto, si presentano al pubblico con uno stile che loro definiscono 'chaosmetal', data la grande varietà di influenze che contribuiscono a comporre il loro sound. Il sottoscritto, che non ama molto i neologismi, si è limitato a scrivere 'heavy metal', sebbene in effetti ci siano diversi spunti provenienti dal death melodico, dal thrash, senza dimenticare l'importantissima componente epic, un pizzico di prog e perfino qualche passaggio di stampo black (quello più melodico). Insomma, ce n'è per tutti i gusti in questo "De Termine Ordinis", ma francamente non posso dire di essere rimasto particolarmente colpito dalla proposta del gruppo perchè in questo caso, come spesso accade, il loro 'chaosmetal' è foriero soprattutto di confusione invece che di personalità. Mi va benissimo un album che sia difficile da inquadrare, è sicuramente un punto a loro favore, ma questo deve essere supportato da un songwriting di pari livello, che riesca a rendere coerente una proposta che punta in alto. Così purtroppo non avviene nel debutto ufficiale degli Egart, che invece costruiscono una manciata di canzoni che scorrono senza grandi sussulti; magari anche senza difetti evidenti che trasformino tutto in tragedia, ma comunque privo di picchi capaci di fare la differenza. Questo rende difficile riuscire a seguire tutte le nove composizioni e in più di un passaggio il desiderio di passare alla canzone successiva si fa forte.
Per cercare di descrivervi comunque cosa potreste trovare nella proposta degli Egart, il loro sound si compone di una solida base heavy, su cui poggiano le linee vocali (non eccezionali) di Stefano Muccio, che si destreggia tra passaggi più rochi, momenti in growl e parti pulite. Tastiere discrete ma importanti danno effettivamente un tocco in più al tutto, mentre le chitarre dovrebbero essere più incisive per fare la differenza. Le canzoni, di per sé, non sono pessime: un'apertura come "Ultra" risulta efficace come biglietto da visita, "Necronomicon" è un brano trascinante con un ritornello molto adatto alla dimensione live, mentre la palma del vincitore come pezzo migliore va sicuramente a "Innsmouth", pezzo dinamico e pieno di sfumature che a mio parere potrebbe essere usata da esempio per la band per evolvere il proprio sound.
Il resto, invece, scorre senza grandi sussulti, lasciando la classica sensazione di avere a che fare con un'opera incumpiuta, non abbastanza solida nella forma, che risulta ancora un po' amatoriale, e acerba sul versante delle composizioni.
Che voto dare, quindi, ad un'opera come "De Termine Ordinis"? Sono stato un po' indeciso, ma a conti fatti voglio premiare almeno il tentativo di uscire dagli schemi preconfezionati cercando un sound personale e quindi gli Egart mi strappano una sufficienza. Non posso dire che l'esperimento sia completamente riuscito e spero che la band possa migliorare nel tempo: sarà dura continuare a percorrere una strada non facile come questa, ma certamente è il modo migliore per arrivare a grandi risultati.
(Danny Boodman - Aprile 2011)

Voto: 6


Contatti:
Mail Egart: egart@hotmail.it
Sito Egart: http://www.myspace.com/egartchaosmetal