DPERD
Io Sono Un Errore

Etichetta: My Kingdom Music
Anno: 2010
Durata: 43 min
Genere: darkwave


Non è la prima volta che mi ritrovo a parlare dei Dperd, un duo di Enna che avevamo già conosciuto un paio di anni fa per l'uscita del loro secondo lavoro, "Regalerò Il Mio Tempo", che trovate recensito dal sottoscritto nell'archivio di Shapeless.
Salto, quindi, le normali presentazioni, perchè potete trovare la storia dei Dperd sintetizzata nel mio precedente scritto, però vale la pena di fare un brevissimo riepilogo delle impressioni suscitate dalle loro canzoni: "Regalerò Il Mio Tempo", infatti, era una interessante, ma difficile, raccolta di canzoni legate alla tradizione dark di Cure e Cocteau Twins, rilette però con un gusto mediterraneo che le rendeve credibili nonostante i vent'anni e passa di ritardo rispetto agli originali. Certo, non si poteva dire che tutte le canzoni fossero dei capolavori, ma il risultato finale era senz'altro positivo, tanto da ricevere una valutazione di tutto rispetto.
Con una certa curiosità, quindi, mi sono messo all'ascolto del nuovo "Io Sono Un Errore", ma devo dire la verità, nonostante i numerosi ascolti, questa volta non riesco proprio ad avere la stessa sensazione positiva avuta in passato, anzi, temo proprio che questo album segni un netto passo indietro. Musicalmente il duo non si è spostato dal punto in cui si trovava: le influenze sono sempre le stesse, il sound pure e questa volta è un po' più difficile passarci sopra, anche perchè quella componente italica adesso sembra sparita, se non per l'uso della lingua. D'altra parte ormai i Dperd non sono più alle prime armi e raggiungere il traguardo del terzo disco avendo ancora un retaggio così pesante può essere deleterio.
Anche se sorvolassimo sull'originalità delle composizioni, però, sarebbe difficile non rendersi conto di come la qualità della scrittura stessa sia calata vistosamente, tant'è che dopo uno strumentale di apertura piuttosto interessante ("Don't Forget The Mobile"), la band inizia a perdersi in divagazioni piuttosto lamentose che non riportano affatto alla mente la malinconica decadenza del dark, ma che cadono semplicemente nella noia, complice anche la prova vocale di Valeria Buono, che risulta molto meno convincente che in passato.
Così abbiamo episodi davvero pessimi come "Non Mi Tradirei Mai" o "In Giorni Lontani", intervallati da altri un po' più convincenti come la più energica "Ho Paura, Sai", che gioca su un ritmo leggermente più sostenuto ed un approccio meno pomposo. Positivo anche il giudizio su "Inverno", forse l'unico episodio che riesce a conferire un'aura languida e malinconica, grazie a dei buoni intrecci strumentali: qualche ripetizione di troppo sul finale, ma in generale un buon pezzo. Infine tra gli episodi riusciti includo anche "Cold Song" dove troviamo tastiere avvolgenti che si allargano al suono degli archi e una minimale struttura ritmica che impreziosisce il tutto. Insomma, qualche pezzo di buona fattura c'è e di questo bisogna tenere conto, ma forse è davvero troppo poco per poter parlare con sicurezza di una formazione arrivata alla maturità artistica e consapevole dei propri mezzi.
Infine non posso esimermi dal dedicare due righe alla bonus track, intitolata "Democrazia E Dittatura", una dura invettiva contro la politica corrotta dei giorni nostri cantata da Carlo Disimone: non è questa la sede per commentare i contenuti e ciascuno potrà valutarli con la propria testa (se vi interessa c'è il testo disponibile sul sito della band), però nell'ascoltarla non ho potuto fare a meno di confermare ancora una volta come sia difficilissimo scrivere un testo a sfondo politico senza rischiare di cadere nel luogo comune o nel populismo. Mi viene in mente, tanto per restare in Italia, il lirismo tanto pacato quanto durissimo di "Povera Patria" di Battiato o la terribile forza espressiva de "La Domenica Delle Salme" di Fabrizio De André... poco altro.
Tornando quindi ai Dperd, per concludere, a mio parere il duo questa volta non è riuscito a mantenere il livello del precedente lavoro, pur non meritando una bocciatura totale. Speriamo che si tratti di un intoppo momentaneo.
(Danny Boodman - Agosto 2010)

Voto: 6.5


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