DEUS FUNK
The Line Between

Etichetta: UK Division Records / Alkemist Fanatix
Anno: 2008
Durata: 45 min
Genere: funky / rock


La storia dei Deus Funk ha avuto inizio nel 2002, ed è stata caratterizzata da ottimi piazzamenti a svariate edizioni del Faenza Rock Festival, e dalla partecipazione ad un Heinekin Jammin' Festival, quello del 2004. Nel corso degli anni, il gruppo ha pubblicato un demo, un singolo ("You And I" - 2008) e un album, "The Line Between", ovvero l'oggetto di questa recensione.
La copertina di "The Line Between" è molto solare, e ci mostra un luminoso paesaggio marino che si perde all'orizzonte. Nel punto in cui cielo e terra si toccano, è stata tracciata una linea rossa. Il libretto, molto ben fatto e di sedici facciate, contiene tutti i testi, i ringraziamenti e le informazioni relative alla registrazione. Belle fotografie a colori fungono da sfondo.
Il disco è stato registrato all'Indian Recording Studio di Lugo, sotto la supervisione di Max Mughini, ed è stato missato al Macrostudio di Forlì. La formazione che ha inciso il CD consiste ini Antonio Minardi alla voce, Michele Tomasini alla chitarra, Iacopo Tassi al basso e Marcello Cristofori alla batteria ed alle percussioni. Attualmente, Michele non fa più parte della band: al suo posto è arrivato Mattia Lucatini.
"The Line Between" è composto da undici tracce, per un totale di tre quarti d'ora all'insegna del funk. In effetti, il nome della band è molto esplicito. E la musica proposta dai Deus Funk è un atto d'amore verso una scena musicale che, anni fa, ha avuto un momento di gloria con l'affermarsi di alcuni grandi nomi. Attualmente, a parte le eccezioni costituite dai gruppi più noti (un nome su tutti, i Red Hot Chili Peppers), il genere sembra essere ritornato nell'underground. Oppure ha cambiato faccia, adeguandosi sempre di più ai gusti della massa. Così non è, invece, per i Deus Funk che, in questo genere musicale, hanno trovato il mezzo ideale per dare forma alla propria ispirazione.
"The Line Between" è un disco che scorre via velocemente, e che si fa ascoltare di volta in volta con semrpe maggior interesse, ma senza stancare mai. Questo perchè ha due pregi: il primo è quello di un songwriting naturale e sincero; il secondo consiste invece negli arrangiamenti tutt'altro che semplici, che possono essere goduti pienamente solo in seguito ad un ascolto attento ed approfondito. Quindi, i Deus Funk riescono ad unire complessità ed immediatezza, con una spontaneità che è tipica di un gruppo rodato e maturo.
Ho scritto in precedenza che "The Line Between" contiene undici tracce: di queste, una è la versione acustica di una canzone del gruppo presente nel CD, l'altra è la cover della ben nota "Message In A Bottle" dei Police. Le restanti composizioni sono tutti inediti, tutte canzoni fatte e finite, a parte la strumentale "The Waves Pt.I". E tutte canzoni di ottimo livello. Ad esempio, la traccia di apertura "Love" o "Fifteen (Summer Snapback)", piacevoli all'orecchio e realizzate professionalmente, sebbene debitrici del gruppo di Flea periodo "Californication". In queste tracce è evidente la cura dei Deus Funk nel realizzare canzoni dalla melodia immediata, e capaci di suscitare emozioni.
Diverso è l'approccio di "Leave It", più nervosa e più schiettamente funky, grazie al basso slappato e nervoso di Iacopo ed alla chitarra minimale di Michele.
Ma il gruppo ha più frecce al proprio arco. In particolare, riesce a creare degli episodi particolarmente raffinati: si ascolti il già citato strumentale "The Waves Pt.I", quasi ai limiti di certo ambient di classe nella sua parte finale, o la strofa funky-jazz di "Flow", con Iacopo di nuovo sugli scudi.
La versione acustica di "Fifteen", o anche "Close", dimostrano invece la capacità dei nostri di esprimersi anche tramite timbriche diverse dal solito, riuscendo a convincere anche i detrattori più accaniti.
Ascoltando e riascoltando "The Line Between", mi sono reso conto del valore artistico dei Deus Funk. Il gruppo c'è, è convinto e capace. Ha un ottima capacità di coniugare melodie efficaci ad arrangiamenti sofisticati e mai invadenti. Dovrebbe smussare soltanto un piccolo/grande difetto. Talvolta, il facile paragone con i Red Hot Chili Peppers è giustificato non soltanto dallo stile e dal tipo di arrangiamento, ma anche da alcune linee melodiche realizzate da Antonio, davvero simili nell'approccio a quelle classiche di Anthony Kiedis. L'utilizzo di certe melodie tende un po' a sminuire il valore dei nostri, peraltro personali sotto altri punti di vista. Punterei invece sui passaggi più jazzati, tentando quindi di inserire melodie più coraggiose almeno in occasione delle strofe. I ritornelli ariosi ed immediati vanno benissimo, invece.
Insomma, a conti fatti "The Line Between" è un disco piacevole e godibilissimo dalla prima all'ultima nota. I Deus Funk sono un gruppo professionale e valido, e meritano di essere sostenuti. Sono però convinto che possano migliorarsi. Quando riusciranno a personalizzare un po' di più la propria proposta musicale, sono certo che realizzeranno un disco non solo bello, ma che rimarrà anche nel tempo.
(Hellvis - Dicembre 2009)

Voto: 7


Contatti:
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Sito UK Division Records: http://www.myspace.com/ukdivision/

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