DESERT STORM
History

Etichetta: Boumerang Records
Anno: 2009
Durata: 36 min
Genere: punk/rock con qualche spunto metal


Gruppo "storico" questi Desert Storm, attivi sin dal 1992 e con ben sei CD alle spalle; negli anni hanno avuto l'opportunità di suonare sia in Europa che in Sud America, aprendo gli show di Cannibal Corpse, Sepultura, Kreator e Gorefest.
E' la title-track ad aprire il lavoro; suoni grezzi, vocals graffianti e sguaiate ed una struttura compositiva scarna e basata essenzialmente sulle linee di basso, continuo e pulsante, su cui trovano appoggio le chitarre, ruvide e gracchianti. Sonorità che pagano immediatamente un forte dazio al punk-rock della fine degli anni '80 e che si avvicinano pericolosamente all'asprezza ed alla durezza thrash del periodo.
Con " The Way" si prosegue sulla medesima falsariga; puntando essenzialmente sulla solida e classica struttura strofa/ritornello fuoriescono palesemente forti reminiscenze legate ai Ramones, ed il loro modo ironico di fare musica.
In "Promises" i tempi si fanno più cadenzati, con una maggior presenza delle chitarre, nell'occasione foriere di spunti melodici notevoli ed azzeccati.
Le aspettative non vengono tradite nemmeno con "Fucked Up", dove all'attitudine punk si unisce una saltellante ed ispirata carica live. Degno di nota il break strumentale a metà pezzo.
L'amore per i Ramones torna a farsi sentire in modo prepotente lungo le note di "You", pur mantenendo, rispetto ad essi, una certa spigolosità di fondo ed una minor propensione ironica.
Con "Journey", brano sin qui atipico, le sonorità tendono a mutare notevolmente; la base portante è costituita nuovamente dal basso, essenziale e scarno, ma le chitarre si fanno nell'occasione distanti, sfuggevoli, estemporanee.
Venature metal caratterizzano invece "India", dove il suono delle chitarre si fa decisamente più duro e corposo, pur non perdendo minimamente lo spirito melodico sin qui dimostrato.
"Coma" prosegue mirabilmente il discorso musicale appena intrapreso, differenziandosi per taluni break in leggero controtempo.
Il trittico successivo non fa altro che rafforzare le sonorità punk-rock dei nostri, senza arte ne parte, rispettandone i numerosi clichè e senza caricare il tutto di inutili aspettative.
E' con "Government" che i Desert Storm cercano "finalmente" di variare un poco le atmosfere; la struttura portante attinge in maniera più copiosa dal metal ed i suoni si fanno più pesanti e corposi. Da segnalare il break di chitarra acustica, scorrevole, melodico ed orecchiabile, rovinato un poco dalle vocals non del tutto in nota di Wurzel.
Anche "The Shock" penultimo brano in scaletta, riesce a ben coniugare l'anima prettamente punk-rock dei nostri con il loro amore per il metal, accomunando la struttura e l'attitudine del primo con i suoni e le asprezze del secondo.
Tocca quindi a "Spanish Fly" chiudere questo buon lavoro. Come tutto ha un inizio, così tutto ha una fine; la linea melodica del brano precedente viene qui ripresa, allungata, espansa e riportata lungo i connotati iniziali, legati più prettamente al classico punk-rock, Ramones style.
Trentasei minuti di musica e sonorità senza fronzolo alcuno, senza nessun orpello, ma assolutamente legata ad una semplicità di fondo e ad una insuperabile voglia di divertirsi e divertire, più con un'attitudine scanzonata e canzonatoria, che con un inutile sfoggio di tecnica o stili. Talvolta il riuscire a non prendersi troppo sul serio ed il dare sfogo unicamente alla sola voglia di suonare e divertirsi paga, ed alla grande.
(Pasa - Settembre 2009)

Voto: 7


Contatti:
Mail Desert Storm: marcodst@hotmail.de
Sito Desert Storm: http://www.myspace.com/dsthamburg

Sito Boumerang Records: http://www.myspace.com/boumerangmusic